LA SCOMMESSA

NATALE COME ANTIDOTO ALLA DISTRAZIONE


 In questa vigilia di Natale riprendo le parole pronunciate dal Cardinale Angelo Bagnasco (presidente CEI) martedì 20 dicembre nella basilica di S. Maria sopra Minerva, a Roma, durante l'eucaristia prenatalizia per i Parlamentari:Oggi viviamo in un clima di permanente distrazione, spesso mascherata da impegni gravi, responsabilità importanti. Respiriamo una cultura distraente che vuole farci vivere distratti. Lo scopo sembra quello di impedirci di pensare, di ascoltare le voci che salgono dalle profondità dell’anima, le domande radicali sul senso del nostro essere, dell’esistenza, della morte e dell’oltre: se vale la pena (Albert Camus, il Mito di Sisifo)! Ascoltare queste domande significa accedere alla spiaggia della verità, delle cose come stanno e non come ci fanno credere che siano, o come noi stessi vorremmo illudendoci; significa che la coscienza si risveglia alla libertà, e finalmente vede ciò che vale e ciò che è scintillante apparenza. Per questo si cerca di occupare con rumori e immagini ogni spazio, affinché sia difficile fare silenzio e rientrare in se stessi: il pensare nella verità, infatti, diventa pericoloso per la vuota narrativa costruita non sulla realtà ma sull’interesse.Ma allora, esiste un senso alla vita, un senso non apparente in grado di colmare l’anima? L’uomo concreto – nonostante le conquiste della scienza e della tecnologia – è consapevole che non può farsi con le proprie mani, che la pienezza e il per sempre non è opera sua, ma che viene da altrove, dall’alto come un dono. Questo “dall’alto” si è rivelato, e ha preso il nome di Gesù, Dio-salva. Ha preso il nome di Emanuele, Dio-con-noi. Egli entrato nel tempo per aprirci l’eterno, nella finitezza per donarci l’infinito, nella umiltà per farci grandi, nella povertà per rivestirci della ricchezza di figli di Dio. Egli ci ha aperto il libro della vita, la strada dell’umanità vera, della felicità piena. L’uomo partecipa all’opera, ma non è il protagonista, e questo lo aiuta a vivere.