LA SCOMMESSA

PADERNO CRESCE CONTRO LA LEGA: SI' AL PROTOCOLLO SPRAR


 Stavolta il dibattito tra le forze politiche di maggioranza non si svolge, come al solito,  a porte chiuse ma alla luce del sole. La Lega Nord ha puntato i piedi con l'ultimatum riportato stamattina sul Cittadino e la lista civica di maggioranza Paderno Dugnano Cresce ha reagito pochi minuti fa con una lunga nota sulla propria pagina facebook. Prosegue così il dibattito sull'accoglienza dei profughi a Paderno Dugnano (vedi post precedente). Il Sindaco per ora tace.TU COSA FARESTI PER IL BENE DELLA TUA CITTÀ?Oggi l'immigrazione è un tema critico, oggetto di varie discussioni e ipotesi per certi versi contraddittorie, frutto di una politica nazionale ed europea che, per scelta o incapacità, ha contribuito ad un progressivo incancrenimento fino alla situazione odierna.Noi crediamo che valga la pena riporlo al centro del dibattito per evitare che un fenomeno, così complesso e di difficile soluzione, finisca con lo scatenare polemiche politiche fuorvianti e, soprattutto, inconcludenti.Ci riferiamo a quelle posizione estreme, rilanciate dai giornali locali, dove alcuni esponenti della Lega Nord, in ossequio alle direttive impartite dall’alto, manifestano a chiare lettere il loro ricatto nei confronti dell’Amministrazione - e degli stessi appartenenti al loro partito presenti in seno alla Giunta Comunale.Il tutto indirizzato ad un puro e semplice tornaconto elettorale, anche a discapito del reale interessi dei cittadini.“Per tutti i Comuni oltre i 2000 abitanti, escluse le grandi città, è prevista una media di 3 posti per ogni mille abitanti”.Questa è l’indicazione principale inserita nell’accordo VIMINALE – ANCI del dicembre 2016 che, per il Comune di Paderno Dugnano, si traduce in una quota 127 migranti da ospitare all’interno del proprio territorio. Il Prefetto potrà quindi inviare i profughi siglando accordi direttamente con cooperative, esterne alla realtà padernese e che affittano immobili al solo scopo di fare business sui migranti, senza consultarsi o coinvolgere l'Amministrazione locale.Ma un’alternativa c’è. Aderire al Protocollo SPRAR, il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati, che prevede una forma di accoglienza basata su progetti culturali e sociali finalizzati all’integrazione e che garantisca, contestualmente, l’indispensabile sicurezza dei cittadini.Ciò permetterebbe al Comune di Paderno Dugnano di organizzare in maniera diretta l’accoglienza dei migranti - non più di 65 - in base alla reale disponibilità di alloggi, privilegiando i nuclei famigliari e prevedendo iniziative che valorizzino le tradizioni, le risorse ma soprattutto le persone.Queste sono le uniche due possibilità concesse: migranti catapultati d’imperio dai Prefetti sui territori comunali oppure una distribuzione concordata con le Amministrazioni locali.Riteniamo che il fenomeno migratorio a cui stiamo assistendo non abbia carattere emergenziale ma strutturale e siamo assolutamente convinti che non possa essere affrontato con mere misure di polizia, né con una semplicistica ospitalità del richiedente asilo, ma costruendo un percorso di fusione sociale che generi principi e sentimenti condivisi, nella piena accettazione ed osservanza delle leggi dello Stato.A Paderno Dugnano noi abbiamo sostenuto la scelta dell’Amministrazione Comunale che fino a oggi ha sempre sposato i progetti che le comunità parrocchiali e le associazioni hanno portato avanti per accogliere i migranti in modo trasparente, controllato e controllabile, e con un progetto di solidarietà vero, che non si limita a trovare un tetto e dare da mangiare: chi arriva sa cosa deve fare, chi accoglie sa chi arriva, da dove arriva e dove si trova, ma soprattutto, l’amministrazione monitora costantemente la situazione, gestendo e conoscendo le attività svolte o le problematiche.Paderno Dugnano Cresce è convinta che solo lavorando come comunità, agevolando progetti di condivisione, con esperienze di volontariato tramite le associazioni territoriali, le realtà scolastiche cittadine e con progetti culturali che valorizzino le storie e le persone , si possano creare momenti di contatto e integrazione tra i soggetti coinvolti, evitando così momenti di scontro o peggio ancora di emarginazione e si possa dare una risposta che non sia rifiuto e allo stesso tempo che non sia irresponsabilità nei numeri e nelle dimensioni. Non abbiamo pregiudizi o paure, ma abbiamo chiaro che si può e si deve aiutare tutelando le nostre case, la serenità delle nostre famiglie, il senso di appartenenza della nostra comunità.