Sul
blog Paderno 7.0 qualcuno vorrebbe cambiare il nome alla Festa della Liberazione trasformandola in "Commemorazione della nostra Libertà". Che dire??? La proposta va presa come una provocazione o come ingenuità giovanile? No, è la semplice riproposizione del pensiero di
Berlusconi che il 25 aprile dell'anno scorso disse così a Onna: «I tempi sono maturi perché la festa della Liberazione possa diventare la festa della Libertà».Gli risposero "per le rime"
cento poeti italiani con la raccolta
Calpestare l'oblio (Cento poeti italiani contro la minaccia incostituzionale per la resistenza della memoria repubblicana).* * * Colgo l'occasione per sottolineare che libertà e liberazione non sono la stessa cosa. Liberazione è il processo dinamico (pagato a caro prezzo!) per cui la libertà si rende possibile e concretamente esperibile in un preciso momento storico. Liberazione non è un'idea, ma un cammino di popolo, lento e faticoso, verso la luce. La liberazione è il sale che non fa perdere alla libertà il proprio sapore, è il "principio attivo" della libertà, ciò che le permette di restare quello che è nonostante le mille possibili contraffazioni. Per noi uomini... la libertà non è data una volta per sempre: esiste solo come liberazione che quotidianamente ci conduce a intravedere il valore inestimabile della libertà...Per prepararci alla celebrazione del 25 aprile vi invito ad ascoltare un testimone d'eccezione, l'ex presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro.L'intervista è stata realizzata a cura di
Arcipelago Milano (settimanale di politica e cultura milanese).