LA SCOMMESSA

25 APRILE PER COSTRUIRE L'ITALIA DEL FUTURO


Domani celebriamo il 65° anniversario della Liberazione dalla dittatura nazifascista.
 Tra i molti commenti possibili mi piace riportare la dichiarazione del presidente nazionale delle Acli, Andrea Olivero: Il 25 aprile è la festa di un Paese che seppe unirsi dopo una tragedia immane e insieme decidere un futuro di pace e giustizia. Credo che anche oggi sia necessario per il nostro Paese trovare quel coraggio di mettersi insieme, ciascuno con i propri compiti e le proprie responsabilità, per affrontare le sfide del presente e del futuro come una comunità nazionale unita e solidale. La Liberazione ci insegna che per essere cittadini di questo Paese bisogna condividerne i valori fondanti e sentirsi chiamati ad un futuro comune. Per questo noi crediamo che occorra riscoprire, tanto più in una fase di crisi economica come quella che viviamo, il valore di sentirsi una comunità nazionale unita e solidale, senza divisioni tra Nord e Sud, o tra italiani e stranieri. Il 25 aprile è la festa di tutti coloro che vivono in Italia, si riconoscono nei suoi valori e hanno voglia di costruire insieme il futuro del nostro Paese. [SIR, 24 aprile 2010]Guai a quelli che vorrebbero sminuire o "sterilizzare" la festa del 25 aprile! Da cattolico apprezzo particolarmente lo sforzo della Chiesa di sottolineare l'importanza della memoria della Liberazione per costruire un futuro basato sulla giustizia e sulla pace:- Resistenza, in difesa degli ideali fondamentali (Valerio Onida)- Marco Garzonio: dobbiamo passare dal "resistere" al "reagire"- Revisionismo, maneggiare con cura (Famiglia Cristiana)- Partigiani cattolici. I dimenticati (Famiglia Cristiana)