LA SCOMMESSA

QUATTRO BUONE IDEE


 Una volta era più facile, almeno in apparenza. Per migliorare il mondo bastava avere buone idee e sufficiente grinta.Poi è arrivato il marketing e si è capito che ciò che conta è saper vendere le proprie buone idee.Col tempo abbiamo fatto altri progressi: per guadagnare non servono buone idee, anzi! I veri affari si fanno con idee farlocche ben confezionate.Ormai di idee non ce n'è quasi più. Si vendono scatole vuote, aria, sensazioni... I più scaltri vanno oltre: vendono il falso oggi, il falso domani e così anche dopodomani. Non hanno scrupoli perché sono convinti che il mondo funzioni così. Se non ne approfitti, qualcun altro lo farà al tuo posto e tu sarai fregato. Bravo scemo!Io però non ci sto, non è questa la mia cultura!Ho quattro idee fisse che mi danno da vivere:1) Dio c'è ma non è come si pensa! Lo dice anche S. Agostino: "Se pensi di averlo compreso non è Dio" (Discorsi, LII, 6, 16). Per gli appassionati di filologia ecco qui il testo originale seguito dalla traduzione italiana:Quid ergo dicamus, fratres, de Deo? Si enim quod vis dicere, si cepisti, non est Deus: si comprehendere potuisti, aliud pro Deo comprehendisti. Si quasi comprehendere potuisti, cogitatione tua te decepisti. Hoc ergo non est, si comprehendisti: si autem hoc est, non comprehendisti. Quid ergo vis loqui, quod comprehendere non potuisti?Che cosa dunque diremo di Dio, fratelli? Se infatti ciò che vuoi dire lo hai capito, non è Dio. Se sei stato capace di capirlo, hai compreso una realtà diversa da quella di Dio. Se ti pare d'essere stato capace di comprenderlo, ti sei ingannato a causa della tua immaginazione. Se dunque lo hai compreso, Dio non è così; se invece è così, non lo hai compreso. Perché dunque vuoi parlare di ciò che non hai potuto comprendere?2) Ogni uomo è mio fratello. Come ha scritto un amico, "non si entra nella festa [del Regno] da soli ma sempre in compagnia del fratello, e proprio di colui che vorremmo non entrasse" (fratel Luca, La rugiada e la croce. La fraternità come benedizione, Ancora, Milano 2001, p.100).3) Quando si arriva a vedere oltre le maschere (e questo avviene per grazia!) la morte non fa più veramente paura. Provo a dirlo con un pensiero che mi è rimasto in memoria: "Ti irritavi in modo terribile quando ti facevo notare che perdere tempo non è per niente grave. Il massimo dell'irritazione però l'hai raggiunto nel momento in cui ti ho detto che la vita non è una corsa ma un tiro al bersaglio: non è il risparmio di tempo che conta, bensì la capacità di trovare un centro" (Susanna Tamaro, Va' dove ti porta il cuore, Baldini & Castoldi, Milano 1994, p.23)4) L'egoismo è il più grande imbroglio del nostro tempo. Lo ripeto con le parole dei ragazzi di don Milani nella famosa Lettera a una professoressa: "il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne insieme è la politica, sortirne da soli è l’avarizia". *    *    *Le mie idee sono più o meno tutte qua. Le mescolo, le sviluppo, le approfondisco... ma gli ingredienti di base sono questi. Mi piacciono - lo dico sinceramente - soprattutto se condite con un po' di ironia.