LA SCOMMESSA

GIOVEDI' 6 MAGGIO: IL REGISTA SILVIO SOLDINI A PADERNO DUGNANO


Giovedì 6 maggio alle ore 21 l'Area Metropolis 2.0 presenta l'ultimo film di Silvio Soldini "Cosa voglio di più". Al termine della proiezione il regista incontrerà il pubblico. È richiesta la prenotazione al 346 9582555 (ore 10-18).Per i dettagli clicca qui.Di seguito riporto la recensione redatta dalla Commissione Nazionale Valutazione Film della CEI (dal sito ACEC).Soggetto:  A Milano Anna lavora in una ditta di assicurazioni e vive con Alessio. Quando conosce Domenico, impiegato in un catering, tra i due comincia una storia d'amore sempre più forte e passionale. Entrambi devono inventare pretesti per incontrarsi di nascosto, lui infatti è sposato con Miriam e hanno due bambini. Una situazione complicata che va di pari passo con le difficoltà di lui sul posto di lavoro. Quando Domenico ottiene un anticipo fuori busta, i due partono per una vacanza in Africa. Al ritorno, Anna ritira il bagaglio e scappa senza avvertire Domenico.Valutazione Pastorale: Come se non bastassero i problemi quotidiani (il lavoro, i familiari, i soldi...), ecco che su "una forte sensazione di mancanze" (dice Soldini) precipita una storia d'amore tanto inattesa quanto difficile da contrastare. "Volevo - aggiunge Soldini- mettere in scena proprio questo. Un innamoramento, una grande passione ma in un contesto familiare, sociale, culturale molto specifico, con tutti i condizionamenti che ne derivano". In sintesi pubblico e privato tornano a scontrarsi. Sulle storie d'amore che nascono in contesti piccolo borghesi o quasi proletari qualche vicenda é già stata raccontata dal cinema italiano. Di suo Soldini ci mette l'asciuttezza di un copione ancorato ai fatti e stretto su poche, minime variazioni. In più (é lui a segnalarlo) ci sono le scene dei rapporti tra i due, con una "sessualità quasi cruda, o anche giocosa ma mai con sguardo voyeuristico". Curiosamente però le singole parti della vicenda restano come avulse l'una dall'altra, staccate, in attesa di uno scarto forte a renderle compatte, che però non arriva. L'occhio freddo del regista si insinua nelle indifferenti notti milanesi e coglie affanni e disagi dei protagonisti, senza spiegarne bene le ragioni. Dalla periferia al centro e viceversa, sulle sfumature antichissime del 'tradimento' (anche se nessuno lo chiama più così), corrono i turbamenti del terzo millennio, nuovo ma forse non tanto diverso. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come complesso, segnalando doverosamente le scabrosità presenti.