LA SCOMMESSA

E' IN CRISI LA PARTECIPAZIONE


Lo annotavo nel post del 18 giugno: la partecipazione alla vita sociale, culturale, politica è oggi in piena crisi. Lo riscontriamo abbondantemente anche a Paderno Dugnano, senza bisogno di fare esempi tanto la cosa è evidente.Nel mio post facevo riferimento a un articolo del dott. Alfredo L. Tirabassi (segretario comunale di Reggiolo, Reggio Emilia), pubblicato sulla rivista Aggiornamenti Sociali di giugno: Nuove forme di partecipazione  locale. Quale futuro per la cittadinanza?Riprendo qui alcuni spunti che mi sembrano interessanti.1. Tirabassi richiama "l’idea tocquevilliana (ma anche sturziana) secondo cui le istituzioni comunali sono la palestra e il fondamento della vera democrazia". In pratica, se si indebolisce la partecipazione a livello comunale, il danno è grave perché produce effetti su tutto il sistema socio-politico. 2. Secondo la dottrina sociale della Chiesa, «la partecipazione è un dovere da esercitare consapevolmente da parte di tutti, in modo responsabile e in vista del bene comune» (Compendio della dottrina sociale della Chiesa, n. 189).3. Nel corso degli ultimi venti anni la normativa che regola la partecipazione a livello comunale è cambiata molte volte: riduzione del numero dei consiglieri comunali (elezione diretta dei sindaci, 1993), ulteriori riduzioni nelle ultime leggi finanziarie, taglio delle circoscrizioni comunali (finanziaria 2010 e, successivamente, Legge 42/2010 che le ha ripristinate solo oltre i 250.000 abitanti), potenziamento del potere dei sindaci in materia di ordine pubblico (Decreto Legge n. 92/2008: misure urgenti in materia di sicurezza pubblica, da cui derivano le ordinanze per sanzionare i clienti delle prostitute, i venditori abusivi, gli accattoni...). Il cambiamento istituzionale che ha portato all’elezione diretta dei sindaci e dei presidenti delle Province (Legge 81/1993) e, analogamente, dei governatori delle Regioni non sembra garantire maggiore partecipazione da parte dei cittadini, se non in occasione delle scadenze elettorali. 4. La campagna del Ministro Brunetta (Legge-delega 15/2009 e Decreto Legislativo 150/2009, finalizzati all’ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico) tende a equiparare le logiche della Pubblica Amministrazione alle logiche aziendali. Gli interventi che mirano all'efficienza e alla trasparenza (valori certamente importanti) rischiano tuttavia di compromettere l'esistenza di istituzioni locali veramente partecipative. La Pubblica Amministrazione infatti, fa notare Tirabassi, non è equiparabile ad un'azienda privata.5. Il quadro sociale è profondamente mutato negli ultimi anni. Nel 2007 il Censis descriveva la società italiana come una «mucillagine» fatta di «elementi individuali e di ritagli personali tenuti insieme da un sociale di bassa lega, e senza alcuna funzione di coesione da parte delle istituzioni», una «poltiglia di massa impastata di pulsioni, emozioni, esperienze e, di conseguenza, particolarmente indifferente a fini e obiettivi di futuro, quindi ripiegata su se stessa» (vedi comunicato stampa Censis).
 6. Tenuto conto di questo sfondo (fortemente caratterizzato in senso individualista) e dell'evoluzione normativa, Tirabassi ritiene che "tra ente locale e membri della comunità si stia strutturando un modello di relazioni di cittadinanza di natura sostanzialmente privatistica". In pratica, di fronte alla cosa pubblica il cittadino assume sempre più "un comportamento e  una mentalità da consumatore", ispirati più alla customer satisfaction che alla ricerca del bene comune.7. La "privatizzazione" del rapporto tra cittadino ed Ente Locale è un fenomeno che fa pensare. Di fatto, la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica tende sempre più a limitarsi al momento elettorale. Allora i cittadini si esprimono attraverso una sorta di delega in bianco, che li porta poi a disinteressarsi delle scelte politiche fino alla tornata elettorale successiva. Per oggi mi fermo qua.Penso che l'articolo di Tirabassi contenga spunti utili per riflettere su quanto sta avvenendo (anche) a Paderno Dugnano.