LA SCOMMESSA

L'ENTUSIASMO DI FABIO: VADO UN MESE IN KENYA


Si chiama Fabio Lunardi, 27 anni, è di Paderno. Lavora come operaio presso un'officina meccanica in Comasina. Nei prossimi giorni partirà per un mese di volontariato in Africa, precisamente a Nairobi (Kenya).Racconto volentieri la sua storia perché sono rimasto colpito dal suo entusiasmo, dalla sua carica umana davvero contagiosa. L'ho incontrato qualche giorno fa e gli ho rivolto alcune domande.Fabio, tra qualche giorno comincia l'avventura: che cosa ci puoi raccontare?Sì, il 1° agosto alle 17 ho l'aereo all'aeroporto di Malpensa. Dopo una lunga  preparazione è finalmente arrivato il momento di partire. Vado a Nairobi per un mese (1-29 agosto) insieme agli amici di AMANI, un'associazione fondata dal missionario comboniano padre Kizito che lavora da anni in Africa. Come hai conosciuto AMANI?Sembrerà strano, ma ho visto una maglietta e ho chiesto: "Che cos'è?". Da lì è cominciato un cammino che mi porta ora a partire per Nairobi. Ho cominciato a frequentare le iniziative di AMANI perché mi avevano detto che organizzava esperienze estive in Africa. Mi sono iscritto al percorso e ho scoperto che c'erano circa 150 giovani, da tutta Italia, che avevano voglia come me di fare un'esperienza in Kenya o in Zambia, dove l'associazione ha i suoi progetti di cooperazione internazionale. Alle selezioni eravamo in 90 e ora a partire siamo circa 20 più i coordinatori  (che sono vecchi "campisti" che tornano per accompagnare i "nuovi" come me). Nessuno di noi si conosceva prima, io sono l'unico di Paderno... Siamo 12-13 da Milano e dintorni, gli altri partono da Torino, Bari, Roma, Napoli, Catania, Pisa, Rimini... Che cosa andate a fare?Saremo divisi in gruppi. In Zambia AMANI ha un solo progetto per cui là ci sarà un solo gruppo (un po' più numeroso, ma unico), in Kenya invece sono attivi tre progetti e così ci divideremo in tre gruppi, anche se avremo la possibilità di incontrarci di tanto in tanto perché saremo tutti nella zona di Nairobi. Il nostro impegno sarà principalmente quello di stare con i bambini e i ragazzi seguiti da AMANI. In pratica sarà una specie di Oratorio feriale: dovremo coinvolgerci nei giochi, organizzare attività ricreative ed educative... I primi due-tre giorni li passeremo al Centro di Kivuli, avremo la possibilità di visitare anche un museo ma non so bene che cosa mi aspetta. Poi ci butteremo nel lavoro a stretto contatto con i bambini, ma avremo anche due-tre giorni di vacanze di gruppo per un safari! La lingua, ci hanno detto, non è un ostacolo insormontabile per comunicare. I ragazzi parlano in kiswahili ma anche in inglese. Ci capiremo!
 Come sei arrivato a questa scelta? Io sono cresciuto in Oratorio, all'ODB. Adesso non lo frequento più, ma ho ancora tanti amici. Altri ragazzi hanno alle spalle un cammino scout o attività di giocoleria... In genere tutti hanno fatto esperienze educative con bambini e ragazzi e questo fa sì che il programma che ci aspetta non ci spaventi troppo. Per il resto, ho fatto il Servizio Civile con la Caritas. Allora c'era don Massimo Mapelli... e, tramite don Ettore, sono stato impiegato all'Oratorio Don Bosco. Da cinque anni sono volontario alla Croce Rossa di Paderno Dugnano come "soccorritore". Presto servizio tutte le settimane, il lunedì notte. Fra l'altro nel giro della Croce Rossa c'è anche una ragazza che è stata in Kenya da Kizito con l'associazione La Goccia di Senago... Di fronte a questa decisione come hanno reagito i tuoi familiari e amici?In famiglia nessuno si è stupito più di tanto, non mi hanno frenato. Mi conoscono, sanno che sono uno che non sa stare fermo... Gli amici invece si sono coinvolti più di quanto potessi immaginare. Mi stanno aiutando parecchio, anche gli amici degli amici! Tanti mi hanno detto: "Ho saputo che vai in Africa..." e mi hanno dato una mano a vendere alcuni oggetti di artigianato africano che AMANI ci ha chiesto di proporre per raccogliere fondi. Si è creata una catena impressionante di solidarietà. Ho coinvolto persino la gelateria di mia zia in zona Buenos Aires a Milano e attraverso una cassettina ho raccolto qualche offerta e messo la pulce nell'orecchio a tante persone... Che cosa ti aspetti?Non so. Può darsi che torno e racconto che è stato molto diverso da come pensavo. Ma parto con grande entusiasmo. Mi interessa soprattutto vedere con i miei occhi il contrasto ricchi/poveri. Ne abbiamo parlato tanto nei mesi di preparazione e voglio capire... AMANI lavora in Africa da molto tempo e ci ha aiutato a non avere uno sguardo di commiserazione verso le persone che incontreremo. Ci hanno detto che, anche se molto poveri, sono persone che hanno una grande dignità. Immagini da un precedente viaggio nei progetti di Amani in Kenyacon i ragazzi di Kivuli, Anita e Kivuli 'Mdogo (Nairobi, 30 dic. 2008 - 9 gen. 2009)