LA SCOMMESSA

L'UNITA': I VOLTI E LE IDEE PER UNA ITALIA MIGLIORE


 Per uscire dalla palude (e dal fango) della politica di Palazzo il quotidiano L'Unità ha lanciato nei giorni scorsi un'iniziativa interessante: I volti e le idee per una Italia migliore."Voi chi mettereste “in campo” nella vostra città, nella vostra strada, nel vostro condominio? Siete stanchi di delegare ai politici e vi sentite pronti a mettervi in gioco in prima persona? Invece no. Conoscete un giovane consigliere comunale che meriterebbe di dire la sua? Oppure un maturo ex compagno di scuola, una gran brava persona che si è sempre dato da fare per gli altri e che la politica ha sempre lasciato ai margini?È arrivato il momento di segnalarci queste persone, le loro idee, raccontarci cosa fanno tutti i giorni, cosa potrebbero fare per il bene comune. Usate il nostro sito, scrivete alla nostra e.mail o alla nostra pagina Facebook. Noi li andremo ad ascoltare, vi aiuteremo ad approfondire queste segnalazioni, cercheremo di mettere “in rete” questo tessuto che tiene insieme l'Italia e che può fare molto meglio (e per tutti) delle migliaia di promotori della libertà".Niente male come idea: opporre all'insipienza della politica nazionale gli anticorpi dell'Italia "sana", persone che si danno da fare in mille modi, alla base, per dare speranza a questo nostro Paese.Alla redazione dell'Unità stanno arrivando tante segnalazioni di persone, idee, esperienze, proposte concrete...Tra le brevi interviste pubblicate in questi giorni ne riporto una che mi ha colpito:
FRANCO BOMPREZZI – 58 ANNI – GIORNALISTA«VORREI PENSIERI PIU' TRASVERSALI. OK ALLA FLESSIBILITA' MA CON PIU' TUTELE»Cosa Serve al Paese?«Questo paese ha bisogno di una speranza. Servono obiettivi comuni, non basata solo l’attenzione spasmodica alla produzione di beni e ricchezze. La crisi che stiamo tuttora attraversando avrebbe dovuto insegnarci il tentativo di uscirne mentre invece la soluzione è stata riprodurre il medesimo modello».Cosa puoi/vuoi fare tu?«Cercherei di creare una think thank, sul modello di Barack Obama e John Fitzgerald Kennedy, per ragionare trasversalmente. Selezionare intelligenze capaci di immaginare il futuro. C’è bisogno di una trasformazione culturale. Immaginare un futuro più lieve, con meno vincoli. Anche la stessa flessibilità del lavoro di per se non è negativa, sempre che sia la base per la creazione di nuove opportunità».La prima cosa che faresti concretamente?«Metterei mano con forza alla condizione dei disabili, perché riguarda moltissimi italiani. Oltre 2 milioni sono solo i disabili, e se si contano anche le loro famiglie saliamo a 5-6 milioni. C’è bisogno delle risorse giuste, ma anche del potenziamento della rete del volontariato: sarebbe il grimaldello per un ripensamento complessivo della società. Berlusconi di tutto questo si è completamente disinteressato e le persone che tutti i giorni si trovano a dover affrontare queste difficoltà si sentono sempre più abbandonate a dover lottare da sole. Diamogli una speranza».  Franco Bomprezzi è un giornalista noto, soprattutto nel settore handicap, ma anche autore di due romanzi. Vive e lavora in carrozzina a seguito di una malattia congenita. E' nato a Firenze, ha abitato per 25 anni a Padova dove è stato anche consigliere comunale. Nel 2005, dopo la morte della moglie Nadia, si è trasferito a Milano. Il 3 dicembre 2007 è stato nominato Cavaliere della Repubblica dal Presidente Napolitano. Per mettere a fuoco la persona leggete anche sul suo blog "FrancaMente" il post del 7 agosto scorso: Ma la Lega cosa pensa dei cittadini con disabilità?