LA SCOMMESSA

DON ETTORE DELUSO DAL CARDINALE (DI VENEZIA)


Durante il Meeting di Rimini il Cardinale Angelo Scola (Patriarca di Venezia) ha bacchettato Famiglia Cristiana per i suoi recenti attacchi al Governo. Non è stato l'unico. Uno dei leader ciellini maggiormente in vista, Giorgio Vittadini (Fondazione per la Sussidiarietà), ha dichiarato: «La posizione di Famiglia Cristiana è vecchia, parziale. Parte da una visione moralistica invece che dalla proposta di valorizzare il desiderio più vero delle persone. Se si riduce il desiderio ai propri schemi moralistici, non si pone nessuna radice per il cambiamento».Per approfondire leggi su Repubblica del 26 agosto 2010: Famiglia Cristiana è vecchia la sua è una visione moralistaContro queste valutazioni don Ettore Dubini (ex parroco del Villaggio Ambrosiano) ha preso una posizione netta. Domenica scorsa ha scritto così sul sito della Cooperativa Emmaus:Quanto clamore attorno al settimanale Famiglia Cristiana! Da qualche tempo infatti, gli editoriali della rivista dei paolini sono al centro dei commenti di radio,  televisioni e quotidiani nazionali. Io sono un assiduo lettore di Famiglia Cristiana da quando ero adolescente e mi sono sempre ritrovato nella sua linea editoriale. Ora mi ha molto amareggiato, non tanto quello che direttori di altri giornali dicono di Famiglia Cristiana, quanto la presa di distanza del Cardinale di Venezia, e come lui tanti altri che si dichiarano cattolici, che a margine della polemica di questa settimana si è limitato a dire al Meeting di Rimini di Comunione liberazione, che il Settimanale non è espressione della Chiesa Italiana. Mi sarei aspettato qualche considerazione in più rispetto al contenuto di quello che ha scritto la rivista dei Paolini. Perché tanto stupore? Perché queste prese di distanza? A me sembra che ciò che è stato scritto lo pensano molti cattolici italiani, sempre che ai cattolici italiani sia data ancora la possibilità di pensare. Tra tanti che si arrogano la pretesa di essere l’unica espressione del cattolicesimo italiano, lasciamo spazio per chi solleva qualche dubbio e qualche perplessità sul pensiero unico di fronte al quale sembra non ci sia altra possibilità se non quello di dire sempre che tutto va bene.Intanto ieri è stato reso noto il nuovo editoriale di Famiglia Cristiana (in edicola da oggi): L’Italia alle prese con false priorità ed emergenze, come il cosiddetto "processo breve"... Per renderlo meno indigesto all’opinione pubblica si chiamerà “processo in tempi ragionevoli”... Ma a settembre, con la ripresa scolastica, le famiglie avranno altre priorità: lavoro e lotta alla povertà, innanzitutto... Per i politici il benessere della famiglia non è bene prioritario, ma merce di scambio, in una logica mercantile che mira a interessi di parte e non al bene comune. L’Italia è la cenerentola d’Europa, fanalino di coda nel sostegno alle famiglie. Dedica alla spesa familiare solo l’1,4 per cento del Prodotto interno lordo, contro una media europea del 2,1 per cento e punte del 3,7 in Danimarca. Nel welfare familiare ci superano Paesi come Cipro, Estonia e Slovenia. Peggio di noi fanno solo Malta e Polonia... Il mancato investimento sulla famiglia blocca anche la ripresa e la crescita economica. Altro che “processo breve”. O meglio, “in tempi ragionevoli”. [leggi integralmente l'editoriale di Famiglia Cristiana