LA SCOMMESSA

NO INCENERITORE: IL SINDACO CONVOCHI L'ASSEMBLEA PUBBLICA


 Il Comitato NO.I - No Inceneritore di Paderno Dugnano ha diffuso oggi il seguente comunicato stampa: ALLE PAROLE NON SEGUONO I FATTIE' così che ci sentiamo di commentare quanto avvenuto nella seduta del Consiglio Provinciale di Milano di giovedì scorso, 9 settembre, presenti alcuni Sindaci, ma non la Amministrazione Padernese direttamente interessata, durante il quale si è discusso del problema della collocazione di nuovi inceneritori, nel territorio della nostra provincia, ed in particolare a Paderno Dugnano.Nonostante le varie dichiarazioni rilasciate sui giornali, da parte dell'Amministrazione Comunale di Paderno, e anche durante il dibattito in consiglio provinciale dal presidente Podestà, che si è dichiarato non favorevole alla costruzione dell'inceneritore a Paderno Dugnano, la maggioranza di centrodestra, che governa la provincia, ha bocciato la mozione, presentata dal consigliere Ezio Casati e sotenuta da tutti i partiti d'opposizione per sancire il NO con un atto del Consiglio.Con la mozione si chiedeva alla giunta provinciale di esprimersi con atti ufficiali, e non con i soliti comunicati stampa, contro la costruzione dell'inceneritore di Paderno Dugnano. Il presidente Podestà ha motivato la decisione, di non votarla, con la necessità di valutare tutto il progetto nella sua interezza e quindi prendere una decisione piena per riuscire a valutare in modo proprio. Per quanto ci riguarda tale decisione è poco trasparente e ci lascia molto perplessi. Se si è davvero contro la costruzione dell'inceneritore a cosa serve attendere ancora? Ma, soprattutto, perchè non votare l'ordine del giorno per Paderno Dugnano?E perché, nonostante l’apertura di Podestà alla Paderno Energie per l' analisi delle integrazioni, cosa che rappresenta in buona sostanza la proroga che non si doveva concedere, l’assessore Bogani dichiara, su Il Giorno del 12 settembre u.s., di sentirsi più tranquillo?Probabilmente la verità è che nulla è stato deciso e che l'esperienza dell'interramento della Rho-Monza ci insegna che la disponibilità, a parole, a nulla serve se non è supportata da atti ufficiali.Ed è a fronte di quest'ultima esperienza negativa che riteniamo non ci si possa fidare e che la mobilitazione debba riprendere con la forza delle oltre 10.000 firme raccolte e della grande manifestazione, cittadina, del 22 maggio scorso.Basta ai proclami ed ai comunicati stampa, i cittadini si attendono atti di governo chiari e definitivi e sollecitano nuovamente il primo cittadino a convocare l'assemblea pubblica promessa e per due volte rinviata con motivazioni per nulla convincenti.