LA SCOMMESSA

EMERGENZA EDUCATIVA: OCCORRE USCIRE DAL CIARPAME


Il vescovo di una diocesi del sud ha scritto una lettera agli studenti e agli insegnanti per augurare un proficuo anno scolastico. Da essa traggo alcuni pensieri che mi sembrano utili per tornare ai valori autentici  e  uscire dal "ciarpame giornaliero" che ci inquina.
Cari giovani, il vostro tempo degli studi coincide con un’epoca storica in cui le cronache quotidiane raccontano di un’umanità che non solo ha devastato il giardino fiorito del mondo con i suoi forsennati inquinamenti e le sue prepotenze, ma lo ha reso spesso un immenso deserto ove si ergono le macerie causate dall’odio e dalla violenza, dall’egoismo e dalla prevaricazione, ed in cui il clamore ed il ciarpame giornalieri hanno spinto nel dimenticatoio valori necessari quali la dignità, la semplicità, il rispetto ed il perseguimento del bene comune. È tale l’atteggiamento di chi non mette freni e rigore al proprio pensiero, non è consapevole dei limiti della ragione umana e cade nel rischio, evocato da Pico della Mirandola, di parlare «de omnibus rebus et quibusdam aliis», cioè di tutto e di qualcos’altro, assegnandosi una cattedra di “tuttologia” illimitata.Cari studenti, ritengo, che la sola via per non naufragare nel riduzionismo relativistico che pare dominare la visione occidentale dell’uomo e della società sia una vera filosofia della persona. In questa mentalità c’è l’equilibrio tra dignità e libertà: il rispetto dell’altro deve tornare ad essere idea preminente, da anteporre persino alla rivendicazione della libertà, quando questa si trasforma in mera esercitazione di individualismo asociale. È necessario, insomma, imparare ad amare, cioè a pensar bene degli altri, a non giudicare il prossimo, a non offenderlo, a non procurargli alcun male, a non ostacolarlo nel suo bene, a non tradirlo, a non insultarlo, a non condannarlo, a non renderlo schiavo delle proprie passioni, a non inventar calunnie ledendo il suo onore, ma per contro aiutarlo, soccorrerlo, indirizzarlo al bene e difenderlo dal male. Vivete dunque la gioventù come un tempo di Grazia, durante il quale è bene coltivare relazioni autentiche, sincere e significative, ed anche per comprendere chi siete e maturare la consapevolezza che tutto quanto farete nella vostra vita farà di voi delle “piccole matite”, destinate a lasciare tracce indelebili sopra i fogli delle vostre ed altrui esistenze.(Monsignor Vincenzo Bertolone, Vescovo di Cassano allo Ionio)