LA SCOMMESSA

PADERNA DUGNAN: LA RICETTA LEGHISTA PER DIFENDERE L'IDENTITA'


Vignetta di Luigi Alfieri (Vadelfio) Provo sconforto per il lento trascinarsi della vicenda della scuola di Adro che è stata "firmata" in modo truffaldino col marchio della Lega Nord. E non si venga a dire - come hanno fatto Bossi e il sindaco di Adro - che il "sole delle alpi" è simbolo culturale dei popoli che abitano nell'area alpina perché la tesi è puramente ideologica (lo è molto di più un mestolo di cassoeula o una forchettata di pizzoccheri e bitto della Valtellina...).Faccio fatica a sopportare l'ambiguo processo di falsificazione storico-culturale che la Lega Nord porta avanti da anni spacciandolo per difesa dell'identità padana.Chi lavora sul tema delle identità (che sono sempre plurali, mai rigidamente univoche!) sa bene che è necessaria la massima prudenza. Virtù che il leghista tipico generalmente non possiede... 
Nei giorni scorsi a Paderno sono stati installati quattro pannelli che illustrano in dialetto i luoghi più significativi della storia locale di Paderna Dugnan. La cosa in sé non mi disturba, tutt'altro.Ciò che trovo fastidioso è il disegno soggiacente che si intuisce da una dichiarazione  apparentemente innocua, rilasciata dal Vicesindaco Bogani sul Giorno del 30 settembre: "Quindici anni fa quando passavo dalla Bergamasca e leggevo i cartelli con i nomi in dialetto pensavo che a Paderno Dugnano sarebbe stato impossibile. Bene, mi sono sbagliato. Anche noi possiamo riscoprire le nostre radici".Vale la pena di ricordare che l'identità di un popolo non è un dato statico: è soggetta al continuo processo di meticciato che si realizza nel corso del tempo. Se un popolo è in grado di assorbire e assimilare i nuovi venuti facendoli sentire parte della comunità locale, allora quell'identità avrà un futuro (pur colorandosi di accenti e tinte che vengono da fuori). Se invece gli indigeni si arroccano e si chiudono in sé per difendersi dall'invasione, difficilmente riusciranno a trasmettere alla generazione successiva i valori a cui sono affezionati... Moriranno con le armi in pugno ma - prima o poi - moriranno. Inesorabilmente. Chi ama veramente le proprie tradizioni e la propria identità deve imparare ad essere contagioso, accogliente, simpatico, inclusivo... La fecondità (anche sul piano culturale) è prerogativa dei giovani. Chi si chiude per effetto della paura è vecchio dentro, anche se ha  solo vent'anni.