LA SCOMMESSA

NUOVE GENERAZIONI: QUANTI FASCISTELLI STANNO VENENDO SU...


L'altro giorno una collega mi raccontava di suo figlio teenager: "E' diventato un fascistello...", diceva. "Non sopporta gli stranieri e non dissimula neanche un po' questa sua insofferenza, salvo poi avere come amico (ah, le contraddizioni della vita!) un ragazzo non italiano". Purtroppo non è il solo.Se guardo in giro tra i ragazzi che si stanno affacciando alla maggiore età, ne vedo tanti in odor di Lega o dalla mente squadrata, in cerca di ordine e sicurezza per la società (senza però essere ordinati nella vita di tutti i giorni, né tanto meno sicuri, anzi ossessionati da una paura profonda). Chiamarli fascisti non si può perché (grazie a Dio) gli manca il fegato, la sfrontatezza estrema e, soprattutto, la disponibilità al sacrificio e a spendersi per qualcosa che non sia il proprio io.Però crescono in un brodo di coltura pericoloso che può avere esiti sciagurati.Se sono così - mi viene da pensare - non sarà forse anche perché noi adulti non mostriamo (con i fatti) di credere veramente nelle parole che diciamo?
Eric Robin (pittore belga), Fraternité - www.robinart.beIn tempi difficili è necessario sapere che cosa si vuole. Bisogna ripetere a sé stessi e alle persone che incontriamo (soprattutto agli under 21) quali sono i valori che guidano il nostro andare.Ne propongo tre che mi sembrano un antidoto al virus fascisteggiante:Io non sono tutto.Ogni uomo è mio fratello.La società ha bisogno di me per diventare migliore, più umana, più fraterna...