LA SCOMMESSA

IN CERCA DI VERA POLITICA (PRIMA CHE SIA TARDI)


 Osservo l'andamento incerto della vita politica nazionale e mi pongo tante domande. Poi  guardo alla situazione locale di Paderno Dugnano e ho l'impressione che gli stessi interrogativi del livello "macro" si ripropongano sostanzialmente nel "micro".Dove stiamo andando? Qualcuno lo sa? Calderoli teme il golpe, Berlusconi l'uscita definitiva e ingloriosa dalla scena politica e il Paese il naufragio. A Paderno la situazione è solo apparentemente meno preoccupante (Alparone per fortuna non è Berlusconi!): in realtà l'Amministrazione non sembra rispondere in modo efficace alle sfide più gravi che la città deve fronteggiare. Il vicesindaco Bogani cerca di tranquillizzare i cittadini, dichiarando sul Notiziario del 29 ottobre: "Il nostro lavoro non è appariscente, ma stiamo costruendo il futuro della città". C'è da chiedersi: quale futuro?!Se - rimanendo a Paderno - guardo alle forze di opposizione continuo ad avere l'impressione di una debolezza cronica che non lascia intravedere prospettive capaci di dare speranza: il Partito Democratico non riesce a trarre vantaggio dalla scarsa progettualità della maggioranza, l'Italia dei Valori a Paderno ha il volto del consigliere Cerioni e poco più,la Federazione della Sinistra si ritroverà a congresso per presentarsi come "l'Italia che non si piega",i Verdi stanno lavorando alla Costituente ecologista che al momento è poco più di una scatola piena di buoni propositi,il MoVimento 5 Stelle sta creando i presupposti per presentarsi alle prossime elezioni come l'unico partito (sì, ho detto partito!) capace di risolvere i guai causati dagli altri...Non sarò un buon osservatore ma - a Paderno come a livello nazionale  - stento a vedere una via d'uscita minimamente affidabile. Ci vorrebbe una reazione proporzionata alla gravità della situazione, che nessuno mi pare in grado di poter assicurare...Per riflettere su quanto sta avvenendo in Italia suggerisco di leggere l'analisi di Gianfranco Brunelli sull'ultimo numero de Il Regno (la rivista dei Dehoniani di Bologna che i cattolici padernesi di centrosinistra farebbero bene a seguire con attenzione):Gianfranco Brunelli, La crisi del paese: la politica d'inverno. L'obiettivo di una stabile instabilità in Regno-attualità n.18/2010È come se questa stagione della nostra vita politica avesse consumato ed esaurito in sé tutte le stagioni precedenti. Ogni linguaggio, ogni riferimento storico-ideale, ogni corrispondenza di valore tra le parole e il loro significato è andata perduta. Dovevamo portare il nostro sistema democratico oltre il 1989, rilegittimandolo, lo abbiamo condotto in una terra di nessuno, nella quale stiamo consumando democrazia. L’avvilupparsi assieme di una crisi economica che è divenuta crisi sociale, e di una crisi politica che è divenuta istituzionale; l’immondizia di Napoli o il turismo morboso di Avetrana incrementato dai media, l’esplosione dei sindacati o l’autonomismo del Nord come sindacato dei territori, il separatismo politico siciliano e lo scontro quotidiano tra tutti i poteri dello stato: tutto questo dice che stiamo consumando la nostra democrazia. Senza che il ceto politico attuale, così esausto e logorato, sembri in grado di abbozzare una risposta in termini generali. Questa vicenda s’è accelerata ed è esplosa nella crisi politica dell’estate 2010. E oggi è a un passo dall’andare fuori controllo.Leggi integralmente l'articolo di Brunelli (pdf) *   *   * Segnalo anche l'editoriale di Ernesto Galli della Loggia sul Corriere della Sera (una parola nettissima che condivido in pieno):
Il Pdl, il governo e la paralisi. Il coraggio della verità