LA SCOMMESSA

EURECO, NEL FUMO C'ERA ANCHE DIOSSINA


 Dal blog Padernoforum apprendo che il Vicesindaco Bogani ha diffuso i primi dati ARPA sull'inquinamento ambientale provocato dall'esplosione verificatasi alla Eureco di Palazzolo: dall'incendio si è sprigionata anche diossina, come i più attenti avevano ipotizzato da subito. Poca, a quanto pare, ma pur sempre diossina che sarebbe rimasta nell'aria per 12-18 ore.Il Giornale della Protezione Civile riporta questa notizia:  Eureco, l'Arpa rassicura: nessuna traccia di amiantoSecondo la newsletter PD News dell'area metropolitana milanese, dell'incidente padernese è stato interessato il Parlamento:L’incidente all’Eureco di Paderno Dugnano della scorsa settimana, dopo essere stato oggetto di un’inter­rogazione parlamentare, approda alla Commissione Parlamentare Ambiente e Infrastrutture.Vinicio Peluffo, parlamentare milanese che per primo ha posto la questione a Roma, spera che venga fatta chiarezza in tempi rapidi sulle dinamiche dell’inci­dente. Fra i punti che sarà necessario approfondire, la formazione degli operai coinvolti - la maggior parte dei quali provenienti da una cooperativa esterna - e la regolarità delle autorizzazioni sulla sicurezza dell’azienda. Secondo Peluffo “è necessario accertare che lo scoppio della Eureco non abbia arrecato danni alla salute della popolazione del comune di Paderno Dugnano e alla sicurezza ambienta­le del territorio, e nel caso, vogliamo sapere come si intenda intervenire per attivare tutti gli strumenti necessari per la salute dei cittadini e dell’ambiente”.“Quando l’impianto della Eureco venne insediato – ricorda infine Ezio Casati, all’epoca sindaco di Paderno Dugnano – l’amministrazio­ne comunale si oppose alla Regione, unico ente deputato all’autorizzazione di questi impianti industriali classificati come nocivo-pericolosi. Non voleva­mo un’azienda così pericolosa, a soli 300 metri dal centro abitato, vicinissima all’autostrada Milano-Meda e al canale Villoresi, perché i rischi erano troppo elevati per la popolazione e l’ambiente. Ma la Regione Lombardia, noncurante di questo contesto, respinse le istanze della città e autorizzò la realizzazione dell’impianto”.