Nei giorni scorsi avevo segnalato con preoccupazione l'
estremo gesto di protesta messo in atto da Frediano Manzi. Il fondatore dell'associazione SOS Racket e Usura aveva iniziato uno sciopero della fame, della sete e dei farmaci per chiedere più impegno da parte del Parlamento sulla piaga invisibile dell'estorsione.Sabato mattina Manzi ha deciso di interrompere il digiuno al termine del sit-in di protesta a cui hanno partecipato anche Salvatore Borsellino (Movimento Agende Rosse) ed Emanuele Fiano (parlamentare PD).Parlando del fenomeno estorsioni e della difficoltà delle vittime a sporgere denuncia Manzi ha citato il caso di Vincenzo Mandalari, il presunto boss di Bollate che organizzò la famosa cena di 'ndrangheta al Centro Falcone e Borsellino di Paderno Dugnano il 31 ottobre 2009.