LA SCOMMESSA

IL MIRACOLO


 Paderno Dugnano come Roma. Come l'Urbe si fonda sui sette colli, la nostra città che sorge al confine tra Milano e la Brianza si regge su sette quartieri e altrettante parrocchie: Paderno, Villaggio Ambrosiano, Palazzolo Milanese, Cassina Amata, Calderara, Dugnano e Incirano. Il coagulo di questi sette frammenti è il Comune di Paderno Dugnano. Ma si tratta di un agglomerato per nulla unitario e coeso, come lo stesso doppio nome lascia intuire. Ogni quartiere è parrocchia a sé stante, e a invertire la tendenza a poco valgono gli esperimenti delle Comunità pastorali imposti dalla Curia ambrosiana in anni recenti per sopperire alla carenza di clero. Le linee di divisione tra quartieri corrono invisibili tra strada e strada: guai a confondere uno con l'altro! Potrei portare come esempi Dugnano o Calderara, ma farei torto agli altri quartieri che presentano situazioni similari. Palazzolo è forse il caso più evidente: non si vergogna delle proprie velleità indipendentiste che traggono forza dal possedere una stazione ferroviaria e un diverso codice postale, se non addirittura una differenza antropologica degli abitanti (solo gli indigeni, si intende!).Cionondimeno, Paderno Dugnano non è segnato da fratture vere e proprie con strascichi d'odio o anche solo di antipatia. E' una città in cui, tutto sommato, si vive bene. Con sufficiente concordia e misurata confidenza.Un giorno, però, avvenne il miracolo. Del tutto inatteso; da nessuno richiesto e neppure sperato in quanto al di là delle possibili e realistiche aspettative degli abitanti.Un giorno, dicevo, l'aria prese a girare in modo insolito, seguendo traiettorie che si discostavano anche di molto dalle tendenze abituali. Trattandosi tuttavia di una bava di vento leggera leggera, non dette nell'occhio e nessuno ci fece caso. Ma da allora qualcosa impercettibilmente cominciò a cambiare.  I problemi della città, beninteso, rimasero quelli che erano; alcuni anzi si aggravarono, altri smisero di preoccupare. I buoni continuarono a essere buoni, gli egoisti non diminuirono di numero e i furbi sostanzialmente mantennero le loro abitudini.  Nell'insieme però le persone cominciarono a salutarsi con più calore e un pizzico di fiducia in più.