LA SCOMMESSA

GIORNATA PER LA PACE: GIOVANI POCHI, TANTI CAPELLI BIANCHI


Sabato 1° gennaio, come ogni anno, si è svolta presso il Santuario di Dugnano la tradizionale marcia ed eucaristia per la pace nel mondo. Come in passato o forse più che in passato ho avuto l'impressione che l'assemblea liturgica presentasse un'età anagrafica piuttosto elevata. L'ha notato anche una lettrice di questo blog che ieri ha postato il seguente commento:Partecipando ieri alla celebrazione della Messa per la pace al santuario di Dugnano mi sono tornate alla mente le marce che si facevano quando ero ragazzina con i nostri oratori, con striscioni preparati nelle domeniche precedenti e con tanti tanti ragazzi: tutti i catechisti portavano in corteo i loro ragazzini, per esempio... Allora non c'erano "le mamme catechiste", gli incontri erano tenuti da chi aveva 4/5 anni in più, forse la formazione era minore, ma molto più facile l'identificazione e la testimonianza! Era una festa e chi aveva 16-18 anni era poco più grande dei bambini che seguiva di 8-12! Non voglio sembrare nostalgica, ovviamente tutto questo oggi è impossibile. Ma ieri mi sentivo rassegnata e triste, una preghiera per la pace ha sempre la sua efficacia ma se fosse più fresca... e con più giovani e più bambini!Condivido. Mi spiace dirlo, ma ho avuto anch'io la stessa impressione.
 Questa non è una chiesa per giovani, ho pensato l'altra sera. Poi ho cercato tutte le giustificazioni possibili: i giovani cattolici di Paderno Dugnano saranno andati in massa a Rotterdam all'incontro internazionale di preghiera organizzato dalla Comunità di Taizé... oppure avranno partecipato alla celebrazione in Duomo a Milano con l'Arcivescovo e  la Comunità di Sant'Egidio... oppure saranno in campeggio da qualche parte con gli Oratori...
 Ho pensato a tutto questo, ma il dubbio mi è rimasto: alle nostre comunità cristiane mancano i ragazzi e i giovani (e, se ci sono, se ne stanno rintanati nelle "riserve indiane" della pastorale di settore, che ha tanti meriti e anche - soprattutto oggi - qualche limite).Stavo pensando a queste cose ed ero sul punto di scoraggiarmi quando mi sono ricordato di ciò che disse il Sindaco santo di Firenze Giorgio La Pira, durante un famoso viaggio a Mosca nel 1959. In quell'occasione lo accompagnava il giovane cronista Vittorio Citterich, il quale aveva osservato amaramente che le chiese rimaste aperte nella capitale sovietica erano piene sì, come diceva il Professore, ma solo di "vecchine"! La Pira lo inchiodò con una risposta inattesa e profetica:“Tu dovresti smettere di fare il giornalista superficiale e dedicarti piuttosto alla teologia delle vecchine. Dovresti studiare insomma la storiografia del profondo. Vedi: se queste che ti sembrano soltanto vecchine con la candelina in mano, in un contesto storico difficile e ostile, non tenessero accesa la fiammella della fede in Cristo, dove credi che domani troverebbero il fuoco le nuove generazioni russe dell'incendio cristiano che inevitabilmente verrà? Devi studiare, seriamente, la teologia delle vecchine!”.[V. Citterich, Un santo al Cremlino. Giorgio La Pira, Paoline, Milano 1986, p.106] Ah... La Pira! Il suo ragionamento vale anche oggi, a Paderno Dugnano? 
Da sinistra don Gabriele Sala (parroco Paderno e Villaggio Ambrosiano), don Giampiero Borsani (parroco Calderara), don Paolo (indiano del Kerala), don Giuseppe Cotugno (coadiutore Dugnano e Incirano), diacono don Simone Arienti (originario di Seregno, in servizio a Cassina Amata e Palazzolo, sarà ordinato prete diocesano a giugno), don Luciano Galbusera (parroco Palazzolo Milanese e Cassina Amata), don Giuliano Alberti (nuovo cappellano della Clinica San Carlo, Residenza Bernardelli e Ricovero Uboldi), don Simone Pallupetta (da alcuni anni in aiuto a Dugnano e Incirano, fra qualche settimana torna nella sua diocesi in India), mons. Giacomo Tagliabue (parroco Dugnano e Incirano).  Foto gentilmente offerte da Alberto Manzoni