LA SCOMMESSA

CATTOLICI, LA SVOLTA POLITICA CHE CI VUOLE


 Non è difficile da capire, ma tanti ancora non l'hanno messo a fuoco. Per dare una sterzata a questo Paese e permettergli di ripartire (non solo sul piano economico ma, prima ancora, su quello progettuale e valoriale) occorre un'operazione coraggiosa e lungimirante nella quale i cattolici avrebbero la possibilità di giocare il loro ruolo per il bene di tutti... Lo spiega in modo chiaro il Prof. Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio, in un'intervista apparsa ieri sul Corriere della Sera: «I cattolici cambino scelte politiche».Ci manca una visione. Non vediamo la crisi del ceto medio, l’impoverimento del Paese. Alle nostre mense venivano gli stranieri: ora vengono signore borghesi, impiegati. Conosco divorziati che devono lasciare le loro case e dormono per strada, finendo per perdere anche il lavoro. Ci allarmiamo per gli zingari, che a Roma sono 5 mila su 3 milioni di abitanti, e presentiamo gli sgomberi come una grande operazione, mentre è solo teatro, che per loro diventa tragedia. Temiamo gli immigrati, che sono una ricchezza; e intanto chiudiamo i nostri anziani nei cronicari o nella villetta con la badante».Secondo Riccardi, c'è bisogno di un "centro" che sia capace di agire in sintonia con il PD e - aggiungo io - con la sinistra responsabile, cioè con quella parte di sinistra che non si autocompiace della propria visione del mondo ma è disponibile a costruire con altri un orizzonte di bene possibile per l'Italia.Riccardi lo dice in modo elegante, ma il concetto è chiarissimo: prima di tutto bisogna mandare a casa Berlusconi mettendo fuori gioco i suoi servitori/complici (PDL e Lega), in secondo luogo occorre creare le condizioni per uno scenario diverso da quello attuale.I cattolici sono chiamati a elaborare visioni. A pensare di più. A costruire una nuova idea dell’Italia, una missione per l’Europa. Ci sono tante energie nel Paese. (...) Si tratta di aprire una stagione nuova, con un appello alla gente, per offrirle non solo sacrifici, anche prospettiva e respiro. (...) Il mondo cattolico ha un vissuto e risorse per aiutare a costruire un’identità nazionale e laica, non in contrasto con l’essere cristiani. E mi chiedo se dal mondo cattolico non possa venire qualcosa di intelligente, di politicamente originale.L'esito di questa partita dipende in certa misura dalle scelte  elettorali di quei  cattolici che sono disorientati da Berlusconi ma non si fidano del PD e della sinistra. Per il dopo-Berlusconi questi farebbero bene a non prendere in considerazione né il PDL né la Lega. Il PDL senza Berlusconi non esiste per questo in ogni caso non si può tenerne conto nell'elaborazione di scenari futuri. E la Lega Nord dopo il lungo concubinato d'interesse con Berlusconi ha bisogno di fare un po' di purgatorio per eliminare le scorie ad alta tossicità e salvare ciò che in essa è buono.L'Italia ha bisogno di ripartire da un'alleanza diversa da quella che l'ha condotta in questa palude maleodorante.Andrea Riccardi lancia la sua proposta:Dopo l’89, il mondo cattolico si è spezzato in tanti frammenti. Il cardinale Ruini ha dato credito all’ipotesi di Berlusconi. Mi chiedo se non sia tempo che il mondo cattolico assuma un’altra posizione, dia il suo contributo di idee nuove in un assetto politico diverso, plurale.