LA SCOMMESSA

VISITA CARD. COMASTRI: IL COMUNICATO DELLA COMUNITA' PASTORALE


Ricevo e pubblico volentieri il comunicato ufficiale della Comunità pastorale di Dugnano e Incirano sulla visita del Cardinale Comastri svoltasi sabato e domenica: 
 Centinaia di persone presenti agli appuntamenti svoltisi nel giro di 24 oreL’abbraccio della comunità a don Simonee l’insegnamento del cardinale Comastri L’uomo di oggi cerca la felicità in tante maniere ma – come ha insegnato, con le parole e la vita, la beata madre Teresa di Calcutta – la può trovare solo in Dio: per avere una sintesi ed un concetto-simbolo della “due giorni”, con cui Dugnano e Incirano hanno detto il proprio grazie a don Simone Pallupetta ed accolto il cardinale Angelo Comastri, il “cuore” degli interventi del porporato ce li fornisce in maniera chiara.Come annunciato da tempo, sabato 5 e domenica 6 febbraio si sono tenute le celebrazioni per il saluto delle due parrocchie a don Simone, il quale si appresta a tornare in India il giorno 26, dopo oltre quattro anni di permanenza fra noi a motivo dei suoi studi, per assumere incarichi di responsabilità in campo sanitario nella diocesi di Ernakulam-Angamaly, il cui arcivescovo è monsignor Varkey Vithayatil. Il responsabile della Comunità pastorale di Santa Maria e Santi Nazaro e Celso, monsignor Giacomo Tagliabue, ha chiesto al cardinale Comastri, cui lo lega una lunga amicizia, di intervenire per rendere più solenne la festa.Sabato: due momenti nella chiesa di InciranoIl Vicario di Sua Santità per lo Stato della Città del Vaticano, che è anche arciprete della Basilica di San Pietro e presidente della Fabbrica della basilica medesima, è giunto nel pomeriggio di sabato e si è recato presso la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta. Qui ha presieduto la Messa vigiliare delle ore 18, concelebrata dal parroco, da don Simone, dal responsabile per la pastorale giovanile don Giuseppe Cotugno e da don Alberto Rivolta, inciranese, che dall’anno dell’ordinazione (2002) è coadiutore presso la parrocchia di Santa Maria Nascente e Beato Giovanni Mazzucconi a Cascina Gatti di Sesto San Giovanni. L’Eucaristia è stata accompagnata nei canti dalla corale di Incirano. Nell’omelia il cardinale ha sviluppato il tema già accennato, quello della mancanza di felicità in molte persone, le quali la cercano nei soldi, nel potere, nel divertimento, senza accorgersi che invece essa va cercata altrove. O meglio, in un Altro: il Signore, Dio fatto uomo, che ci è venuto incontro e ci chiede di fare lo stesso con gli altri.Alle 21 nella stessa chiesa si sono ritrovate ancora molte persone per ascoltare Comastri sul tema “Madre Teresa, un modello di vita”. È stata un’ulteriore occasione per scoprire la figura di una beata dalla viva voce di chi l’ha incontrata più volte. Fra i tanti episodi ricordati dal cardinale, ci piace menzionare quello del fotografo che chiedeva di poter riprendere da vicino la suora dal sari bianco. A Comastri, che gli chiedeva perché volesse fotografarle in particolare il volto, quel fotografo rispose che madre Teresa aveva il viso più brutto del mondo (molto rugoso per l’età già avanzata), ma aveva occhi bellissimi, così pieni di gioia come non ne aveva mai vista in quelli di tanti personaggi famosi.Prima della catechesi del cardinale, questi ha benedetto il calice che la comunità ha regalato a don Simone, quale segno di gratitudine e ricordo. Domenica: Lodi con le suore, mentre all’“Uboldi” si ricordava don TullioDomenica mattina Comastri alle 8.30 nella cappella del monastero “Maria Madre della Chiesa” ha presieduto le Lodi, recitate insieme con le suore presenti od operanti in parrocchia: le monache di clausura del Terz’Ordine regolare francescano, le Figlie di Maria Ausiliatrice, le Carmelitane missionarie, le suore indiane di Santa Marta che operano presso la clinica “San Carlo”. Non sono potute venire le suore Antoniane polacche del “Ricovero Uboldi”, dato che qui alle 9 ci sarebbe stata la consueta Messa domenicale, nella quale è stato ricordato nel trigesimo il carissimo don Tullio Nardin. Per questo è intervenuto il vicario episcopale della zona pastorale, monsignor Carlo Faccendini, il quale è passato dal monastero per un breve saluto a Comastri prima di recarsi alla casa di riposo di via Buozzi, dove ha concelebrato don Domenico Nava.Messa a Dugnano, saluto a ragazzi in santuario, in municipio e a pranzoAlle 10 la Messa solenne nella chiesa parrocchiale dei Santi Nazaro e Celso, animata nei canti dalla corale “Vox Cordis” di Dugnano, ha visto ancora don Giacomo e don Simone concelebrare con il cardinal Comastri, che nell’omelia ha toccato i temi della sera precedente. Al rito hanno partecipato qualche centinaio di fedeli, il sindaco, alcuni assessori ed i comandanti dei Carabinieri e della Polizia locale. Don Pallupetta, come aveva fatto la sera prima ad Incirano, ha ringraziato tutti, a partire dal cardinale e dal parroco.Al termine Comastri si è recato al santuario dell’Annunciazione di via Piaggio per un breve saluto ai bambini e ragazzi che – in molti casi con le famiglie – partecipano alla Messa delle 10.30; è stato accolto all’altare da don Giuseppe, ha ricordato un episodio della vita di san Giovanni Bosco ed ha impartito la benedizione agli oltre cinquecento presenti.Il cardinale e don Simone, insieme con in parroco, si sono poi recati in municipio, per i saluti delle autorità civiche. Il sindaco Marco Alparone, con il vicesindaco Gianluca Bogani e gli assessori, ha accolto l’illustre ospite nell’aula consiliare, dov’erano presenti anche i comandanti di Carabinieri, Guardia di finanza e Polizia locale, i rappresentanti del Comitato onoranze ai Caduti, della Croce rossa italiana e di altre associazioni. L’amministrazione comunale ha ringraziato, sia con le parole del sindaco sia con alcuni doni, il cardinale Comastri e don Simone, i quali a loro volta sono intervenuti per ricambiare le espressioni di gratitudine.Il pranzo, presso il centro “Cardinal Colombo”, ha visto la partecipazione di circa duecento persone, fra le quali ancora diverse autorità, in un clima di serena cordialità, che ha fatto sentire ancora una volta l’affetto di tutti a don Simone. Il quale è contento di tornare nel suo Paese perché questo è lo scopo per cui ha studiato, ma nello stesso tempo ha stretto un legame tale con la nostra realtà da definirsi lui stesso come un figlio missionario di questa comunità. Questo è apparso ai parrocchiani, al di là della commozione di circostanze come questa, il più bel grazie che si potesse ricevere; e non perché sia particolarmente meritato, ma perché anche questo è un dono di Dio.Ascolta su Radio Mater la catechesi su Madre Teresa di Calcutta e un'intervista al Cardinale Comastri, trasmesse in diretta sabato sera.Guarda le foto della giornata sul sito della Comunità pastorale di Dugnano-Incirano.