LA SCOMMESSA

DIFENDIAMO LA SCUOLA STATALE DALLE OFFESE DI BERLUSCONI


 Ci ho messo un po' di tempo prima di decidermi a scrivere questo post. Ho dovuto superare la rabbia provata di fronte alle parole del Presidente Berlusconi sulla scuola pubblica.Adesso che sono più tranquillo mi sento in dovere di alzare la voce per difendere la scuola statale. Si tratta del mio lavoro e di quello di tante colleghe e colleghi che - in condizioni di difficoltà sempre maggiori - si impegnano con competenza e generosità per l'educazione e la formazione culturale dei bambini e dei giovani.Come insegnante mi sento umiliato e offeso. Come cittadino mi sento tradito dal Capo del Governo che calpesta la Scuola di Stato.La scuola pubblica ha sicuramente dei punti deboli, ma molti di più sono i punti di forza di cui dobbiamo essere tutti consapevoli e addirittura orgogliosi. Per essere onesti bisognerebbe parlare anche dei difetti (e non sono pochi) delle scuole private, ma è un discorso che non mi compete e che lascio alla valutazione dei genitori. *   *   *A volte domando ai miei alunni se hanno mai pensato di diventare insegnanti. La maggior parte di loro mi guarda con occhi increduli,  addirittura stralunati: non si capacitano di come io possa aver loro proposto una cosa simile. Se poi insisto per approfondire il discorso, qualcuno si fa coraggio e mi spiega il perché della loro reazione: "Prof... si guadagna poco! A che serve studiare e non avere tanti soldi? I prof  non contano niente oggi... E' meglio diventare famosi, potenti, belle e belli... Nella vita ci si deve divertire, bisogna incontrare le persone giuste...".  Questi falsi valori sono un veleno che ha inquinato la gioventù e minaccia seriamente la nostra società. In tutto questo Lei, Signor Presidente, ha la sua bella fetta di responsabilità.