LA SCOMMESSA

Ho dato un'occhiata all'articolo e vedo un giudizio positivo sulla biblioteca di Paderno ma ci si dimentica di spiegare perché è positivo. Chi ha provato a fare una mostra alla Tilane sa che non ci sono porte per le aule del settore mostre e quindi è molto problematico esporre opere in sicurezza (difatti Paderno 7 i fumetti li ha esposti in un'altra zona), so di lamentele di chi studia per il fatto che il tipo di edificio costringe chi studia al secondo piano a sentire le chiacchiere di chi sta ai tavoli del primo, molti scaffali di libri sono esposti al sole (che arriva anche dal tetto), portando al deterioramento degli stessi. Certo posso capire che la vecchia ma bellissima Villa Gargantini col suo giardino (La Tilane ha di fronte una pizza in cemento) non fosse più sufficiente ma credo che in un comune che aumenta le mense per i bambini ci possa chiedere cosa si sarebbe potuto fare con i soldi usati per costruire (e mantenere) la Tilane per le famiglie, in questi anni di crisi economica. Credo che se lo chiedano i gestori degli esercizi commerciali di Incirano che con lo spostamento della biblioteca (che portava un po' di clienti) e del passaggio a livello hanno sofferto ancora di più la crisi (un ristorante aperto da tempo ha chiuso se ricordo bene dopo un meno 40% di fatturato) mentre quelli vicino alla Tilane avendo la stazione vicina non erano proprio i più bisognosi di "flusso di persone". Di sicuro se lo chiede chi come me aveva per la Gargantini un rapporto affettivo molto forte (l'ho frequentata per quasi 30 anni) e soffre nel vedere inutilizzata una delle più belle ville del nordmilano (tra l'altro del 1752). Anche perché che un bene di rilevanza storica trascurato alla lunga si deteriora (vedi Villa Belloni).

Caro Rubagotti, il confronto con Villa Gargantini è improponibile. La biblioteca Tilane rappresenta già oggi un notevole polo culturale per Paderno ma in futuro sarà ancor più un volano culturale (e anche economico) per la nostra città. Ciò che si vede è solo un inizio. Ma per lanciare vere politiche culturali e anche per rilanciare lo sviluppo economico serve intelligenza, coraggio, intraprendenza, lungimiranza, voglia di creare futuro... Nulla di nuovo, tuttavia: nella storia è spesso accaduto che 'piccoli uomini' criticassero con asprezza grandi opere... Spiace per loro.

E continuano a definirla tale. Basta leggersi l'editoriale del sindaco sulla Calderina per averne conferma. Egli continua a parlare di "opere pubbliche utili, ma non strettamente necessarie che non potevamo permetterci" realizzate dalle passate amministrazioni. Ed è evidente a tutti che si riferisce ancora alla Tilane.