LA SCOMMESSA

Ciao Giovanni, non ho voluto partecipare al "dialogo virtuale" del post del 31 maggio, perché credo che un dialogo, per come lo intendo io, debba essere un confronto tra due o più persone, nonché un mezzo utile per esprimere sentimenti diversi e discutere idee contrapposte (by Wiki). Mi sembra che la voglia di discutere idee, anche contrapposte, in alcuni commenti sia venuta meno. A volte dimentichiamo che il nostro universo cattolico, non è nient'altro che un piccolo pezzetto di mondo, parte di un universo infinitamente più grande fatto di idee, di sogni, di speranze e di pensieri diversi, ma non per questo meno importanti. Mi spiace pensare che Andrea (da come scrive credo sia un ragazzo piuttosto giovane) abbia il terrore (paura in questo caso non esprimerebbe bene il concetto) di vivere questo pluralismo di idee e di pensieri. Ma io voglio pensare in grande. Sono certa che la diversità che viviamo ogni giorno, affrontando barriere culturali, ideologiche e linguistiche sia, non solo una grande responsabilità, ma anche e soprattutto una grandissima opportunità. Un consiglio per Andrea (semmai tornerà su questo blog): pensa, ma soprattutto, sogna in grande e quello che potrai fare non avrà limiti. Ricorda poi che ogni confronto non può che farci pensare, crescere e migliorare. Magari non ci farà cambiare idea, ma su questo ti voglio rassicurare: lo scopo del dialogo non è plagiare o far cambiare idea a chi vi partecipa, ma aprire le menti ad una crescita, infinita. Ciao

Hai ragione, Ilaria. Con i commenti sul blog è difficile che si riesca a realizzare un confronto approfondito. Condivido inoltre le tue riflessioni, in particolare l'ultima sullo scopo del dialogo. Ciao, G

@Ilaria grazie per i consigli. Saluti