Creato da Giuranna il 05/07/2008
Blog di Giovanni Giuranna - consigliere comunale della lista civica Insieme per cambiare di Paderno Dugnano

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Paderno e il Villaggio Ambrosiano sono quartieri diversi ma non tanto da non poter camminare insieme!
Varie cose li uniscono: le due scuole dell'infanzia e le due elementari appartengono all'I.C. De Marchi, le due parrocchie dal 1° settembre 2007 formano un'unica Comunità Pastorale con un solo parroco.
La nostra scommessa è che possiamo crescere insieme, valorizzando le rispettive risorse e potenzialità.

 

La scommessa è un blog di Paderno Dugnano Responsabile Giovanni Giuranna (da giugno 2014 consigliere comunale per la lista civica Insieme per cambiare).

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CARD. SCOLA: "IL SUD DEL PIANETA STA MOBILITANDO LE NOSTRE CHIESE"

Post n°3356 pubblicato il 12 Ottobre 2012 da Giuranna
 

 

Dal sito della diocesi di Milano riprendo la seconda puntata di “Vi racconto il Sinodo”: Scola: «Nella “Lumen Gentium” lo spirito autentico del Vaticano II»

Per seguire i lavori del Sinodo dei Vescovi ecco gli ultimi bollettini della Sala stampa vaticana: n.9 - 10 - 11 - 12.

 

*   *   *


Personalmente ritengo che in Italia abbiamo da imparare non poco dalla prassi delle piccole comunità cristiane diffuse in Africa e America latina. Per questo, tra i vari interventi pronunciati in Aula segnalo quello di Mons. José Dolores Grullòn Estrella, vescovo di San Juan de la Maguana (Repubblica Dominicana)

Tra i soggetti privilegiati per realizzare la Nuova Evangelizzazione, oltre alle diocesi, le parrocchie e le famiglie, vi sono le piccole comunità, formate da un ristretto gruppo di persone che si riuniscono come cellule primordiali di una struttura ecclesiale per vivere la fede, formarsi, evangelizzare e intraprendere azioni comunitarie.
Queste comunità nella Repubblica Dominicana sorgono come frutto di una reale conversione pastorale dei responsabili parrocchiali, che decidono di organizzare tutto il Popolo di Dio in comunità evangelizzatrici, vive e dinamiche.
Il primo passo lo compiono i gruppi di pastorale parrocchiale con a capo i loro sacerdoti che dividono in settori le parrocchie, in modo tale che, da grandi che sono, diventino molto più piccole.
Il lavoro successivo è convocare tutti i battezzati. La convocazione è opera di idealisti entusiasti del grande progetto di Dio.
Il terzo passo è favorire l’incontro con Cristo attraverso l’annuncio del Kerigma. Coloro che accettano di diventare animatori di comunità sono chiamati a prepararsi a questa missione. Essi organizzano le comunità in tutti i settori, in tutti gli isolati e negli edifici di appartamenti.
Per creare comunità cristiane fraterne ed evangelizzatrici, la Chiesa ha bisogno di sacerdoti e laici che rimangano in Gesù e non gli rifiutino niente; che si lascino animare dallo Spirito di Gesù in grado di ravvivare la fede e dare ardore e passione; che annuncino il Kerigma con coraggio e testimonianza di vita; che si sentano inviati da Gesù per essere discepoli; che vivano la gioia di camminare con un popolo che percorre il sentiero della salvezza; che sappiano lavorare in team, andando nella stessa direzione con un progetto comune; che siano innamorati di Dio tanto da contagiare tutti; che siano appassionati di Gesù e della sua azione missionaria; che siano evangelizzatori che seminano tra le lacrime.

 

 

 
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Commenti al Post:
Giuranna
Giuranna il 12/10/12 alle 21:09 via WEB
Sullo stesso tema anche l'intervento di Mons. Cornelius Fontem ESUA, Arcivescovo di Bamenda (CAMERUN): Le piccole comunità cristiane sono Chiese territoriali e, come tali, costituiscono la più piccola unità ecclesiale a livello di base. Il loro territorio deve essere ufficialmente definito ricavando dalla parrocchia unità più piccole, secondo le dimensioni della parrocchia stessa e il numero dei cristiani. Tali comunità accolgono meglio i nuovi membri e sono in grado di integrarli, facendo in modo che i neofiti ricevano un’adeguata iniziazione alla fede e nella comunità cristiana. In un contesto di prima evangelizzazione, organizzare sin dall’inizio le parrocchie, solitamente molto vaste e difficili da raggiungere, in piccole comunità cristiane contribuirebbe al miglior inserimento dei neofiti nella comunità di fede; sarebbe inoltre la dimostrazione che tali comunità cristiane, in quanto tali, non sono sole, ma parte del Corpo di Cristo. La comunità fornisce loro il necessario sostegno materiale e spirituale nonché la solidarietà di cui hanno bisogno per poter sopravvivere in un contesto e in una cultura prevalentemente non cristiana, e talvolta ostile alla fede cristiana che hanno abbracciato. Un processo di iniziazione ben programmato in seno alla comunità durante il catecumenato post-battesimale contribuirebbe a instillare nei neofiti un forte senso di impegno e di appartenenza alla comunità. L’organizzazione della parrocchia in piccole comunità cristiane permetterebbe ai neofiti di capire che essi sono ora membri della Chiesa, che è una famiglia il cui vincolo di unità e di solidarietà dovrebbe essere più forte del legame della famiglia naturale. In tal modo, la comunità cristiana non si limita a somigliare alla famiglia allargata, bensì include, supera, eleva e inserisce quest’ultima in una nuova e più grande comunità, vale a dire la comunità del nuovo Popolo di Dio, dove non ci sono più Giudei o Greci, né differenze fra le lingue e le tribù. Tali comunità sono necessarie anche in seno alle parrocchie urbane, consideranto l’esodo in massa dalle aree rurali e la rapida urbanizzazione che si sta ora verificando in Africa e altrove. Sono necessarie per potersi occupare dei giovani che hanno perduto la sicurezza, morale e sociale, del sistema della famiglia allargata tradizionale che hanno lasciato al villaggio, affinché essi non siano preda delle manipolazioni delle sette o di pericolose ideologie. L’approccio pastorale della piccola comunità cristiana è il nuovo modo di essere Chiesa, un modo che permette a tutti di impegnarsi di più, di partecipare e di collaborare all’opera di evangelizzazione con fervore, metodo ed efficacia rinnovati.
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