Creato da Giuranna il 05/07/2008
Blog di Giovanni Giuranna - consigliere comunale della lista civica Insieme per cambiare di Paderno Dugnano

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RIPENSARE L'ECONOMIA: DALL'IO VINCENTE AL NOI INCLUSIVO

Post n°7038 pubblicato il 31 Ottobre 2015 da Giuranna
 

 

E' in corso ieri e oggi a Rimini il Convegno nazionale della Comunità Papa Giovanni XXIII sul tema Il coraggio di essere umani. Oltre all'interessante registrazione video di tre ore e mezza (relazioni del venerdì mattina), riporto una sintesi dell'intervento dell'economista prof. Zamagni:

WELFARE, ZAMAGNI: "DA REDISTRIBUTIVO E PATERNALISTICO A GENERATIVO"

SIR 30 ottobre 2015: “Non basta cambiare stile di vita”, sono i “modi di vita”, intesi in senso “comunitario e non individualista”, che vanno trasformati per superare quello che è “il vero scandalo di oggi”: il tema delle disuguaglianze. A tracciare nuovi modelli di sviluppo dal convegno “Il coraggio di essere umani” in corso a Rimini fino a domani, è l’economista riminese Stefano Zamagni, da sempre molto sensibile agli insegnamenti e al modello di welfare che andava proponendo don Oreste Benzi. “Oggi sappiamo tutto sul fenomeno delle disuguaglianze nel mondo - spiega Zamagni - ma c’è anche una sorta di rimozione. Di fronte alle situazioni che osserviamo, facciamo prevalere il lato sentimentale e questo ci impedisce di indagarne le cause”. Se, prosegue, “aumentano le iniziative in chiave redistributiva”, gli atti di carità e assistenzialismo, “il problema non viene però affrontato alla radice”. Alla base, secondo Zamagni, c’è una concezione di economia obsoleta. “Fino a 40 anni fa, l’economia di mercato era inclusiva verso i poveri, pensiamo al ‘sogno americano’”. Da quando invece è iniziata la globalizzazione, “il mercato è diventato un’istituzione escludente verso i meno dotati intellettualmente e fisicamente. Pensiamo ai migranti - continua Zamagni - persone che come ribadisce più volte Papa Francesco, vengono considerati scarti umani, persone da buttare via come il cibo”.
Va allora attuata secondo l’economista “una strategia trasformativa”, afferma citando ancora il Pontefice, “che è molto di più del riformismo: non basta mettere delle pezze, è tutto il motore della macchina che va cambiato” sottolinea Zamagni passando quindi ai “pezzi” che a suo parere vanno sostituiti. “Prima di tutto, il modello di welfare: da redistributivo e paternalistico, a generativo, un modello, quest’ultimo, che è stato proprio don Oreste a inventare”. Inoltre, dice, “bisogna aggredire il blocco corporativo burocratico che oggi ci sta strangolando, e qui - ribadisce- bisogna intervenire con seri tagli”. Vanno poi modificati i “modi di vita”, cioè “il modo in cui tutta la società si organizza”. Uno dei più forti mali di oggi per Zamagni è l’individualismo libertario: “Ciascuno vuole fare bene, vivere secondo le regole, senza però preoccuparsi di fare qualcosa per cambiare la società. E’ una forma di imborghesimento spirituale che ci sta distruggendo. E’ il fine che non è adeguato”. La Comunità Papa Giovanni XXIII, sulle orme di don Benzi, conclude l’economista, “è all’avanguardia proprio in questo, se pensiamo a tutto quello che fa e a come lo fa: nel proporre nuovi modi di vita”.

 
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