Creato da Giuranna il 05/07/2008
Blog di Giovanni Giuranna - consigliere comunale della lista civica Insieme per cambiare di Paderno Dugnano

AREA METROPOLIS 2.0

CALDERINA (LUGLIO)

 

Area personale

 

Scommettiamo?

Paderno e il Villaggio Ambrosiano sono quartieri diversi ma non tanto da non poter camminare insieme!
Varie cose li uniscono: le due scuole dell'infanzia e le due elementari appartengono all'I.C. De Marchi, le due parrocchie dal 1° settembre 2007 formano un'unica Comunità Pastorale con un solo parroco.
La nostra scommessa è che possiamo crescere insieme, valorizzando le rispettive risorse e potenzialità.

 

La scommessa è un blog di Paderno Dugnano Responsabile Giovanni Giuranna (da giugno 2014 consigliere comunale per la lista civica Insieme per cambiare).

Per contattarmi: e-mail

 

Ultimi commenti

Grazie per l'apprezzamento, Sergio, e per...
Inviato da: Giuranna
il 22/08/2017 alle 12:13
 
A distanza di 3 anni dal voto amministrativo, pare che...
Inviato da: Sergio Bucci
il 22/08/2017 alle 11:09
 
3,482 mq. cercano casa. E’ il risultato della...
Inviato da: Renzo Trevisiol
il 12/08/2017 alle 11:45
 
Sono d'accordo per uno che cade, piantiamone 100, pero...
Inviato da: FRANCA CAPPELLINA
il 07/08/2017 alle 19:17
 
Ivano Costantino spieghi il suo commento. Che cosa vuol...
Inviato da: Giuranna
il 07/08/2017 alle 14:00
 
 


 

Testi e immagini

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica né può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62/2001. I testi sono liberamente riproducibili citando la fonte. Le foto presenti su questo blog sono prese in larga parte da internet e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarmelo. Provvederò prontamente alla rimozione delle immagini utilizzate.

 

Le mie radio

 

 

« "CITTA' 2000" COMPIE DIECI ANNIIRENE E SIMONE CI SCRIVO... »

PER IL DIALOGO TRA GENERAZIONI A PADERNO DUGNANO

Post n°653 pubblicato il 20 Aprile 2010 da Giuranna

di Zeina Abirached (giovane grafica libanese)


   

 

Le generazioni sono come strati archeologici sovrapposti che si mescolano difficilmente fra loro.

In un certo senso è sempre stato così, ma oggi mi sembra più faticoso creare relazioni intergenerazionali, tessere cioè quei legami che rendono viva e feconda una società grazie alla trasmissione dei saperi e allo scambio di esperienze.

I bambini oggi sono sempre  "in primo piano", al centro dell'attenzione (nella società tradizionale non era così). Vengono cullati e protetti oltre misura al punto che crescono con la convinzione di essere importanti per la società. Unici.

Poi all'improvviso si svegliano e si accorgono che la nostra società non pensa affatto a loro. Per i giovani mancano adeguate politiche lavorative e abitative, prospettive di medio-lungo periodo che infondano speranza. Per questo è difficile oggi "uscire dal nido" e metter su famiglia (domina la paura della vita comune e, in molti casi, il terrore di avere più di un figlio).

Eppure la vita altro non è che questo: prendere il largo, affrontare l'ignoto, costruire insieme un futuro abitabile...

Forse è la parola "insieme" che oggi non funziona più.

Nella società dell'individualismo e della frammentazione si fatica a vivere intrecciando relazioni stabili. Si preferiscono le relazioni virtuali e per esorcizzare la solitudine si cerca l'ebbrezza e lo sballo nel fine settimana. Per sentirsi, il lunedì mattina, ancora più soli.

E' tempo di ridare importanza a ciò che veramente conta nella vita. Fornire ai più giovani le adeguate competenze relazionali che li aiutino a guardare in faccia il mondo senza averne timore, senza farsi un'idea troppo alta di sé stessi (Rm 12,16).

Una società è viva se i suoi membri sono autonomi e nello stesso tempo ben legati tra loro, capaci di collaborare per affrontare insieme le difficoltà che, da sempre, costituiscono la vita quotidiana.

Anche a Paderno Dugnano ci sono giovani, adulti, anziani, bambini...  Solo che difficilmente si parlano, perché ognuno procede nella sua "corsia" senza incontrare veramente gli altri.

Proviamo, insieme, a cambiare?

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 20/04/10 alle 16:07 via WEB
Ho appena terminato di leggere un libro che è in linea con il tuo bellissimo post, lo consiglio "Non è un paese per giovani. L'anomalia italiana: una generazione senza voce" di Elisabetta Ambrosi e Alessandro Rosina, edizione i Grilli-Marsilio.......(giuro che non compro solo libri con dentro i grilli :-)))) Dalla seconda di copertina: da sempre sono i giovani la parte più dinamica di una società: sono loro a travolgere lebarriere della tradizione, a proporre inedite letture della realtà. Eppure in Italia, per le nuove generazioni, questo non vale. Scopertesi improvvisamente "rapinate" del proprio futuro,non accennano a reagire. Il conflitto generazionale è disattivato. Manca la spinta al rinnovamento e lasocietà rimane rigida, poco reattiva davanti alle grandi sfide. Gli autori analizzano senza sconti le responsabilità di due generazioni, in modo diverso protagoniste in negativo dell'Italia di oggi. Padri che monopolizzano spazi e risorse disponibili, senza curarsi del bene comune; figli che dipendono morbosamente dalla famiglia, senza coraggio nè capacità di immaginare un futuro diverso: sono alcuni dei motivi che rendono l'Italia un paese che non cresce, dove i giovani hanno scarso peso e poca voce. Sullo sfondo un interrogativo ineludibile: è ancora possibile, per i figli, un pieno riscatto o appare sempre più concreta l'inquietante ipotesi di un "salto di generazione"? Io alcune risposte me le sono data.... Silvana Carcano
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 20/04/10 alle 21:19 via WEB
I salti generazionali non esistono. Anche la generazione apparentemente più anonima in realtà conta e segna il suo tempo. La Natura non prevede il salto. L'argomento è al centro da tempo delle discussioni con la mia figlia maggiore (37 anni) che è psicologa e psicopedagogista, specializzata nei problemi dell'età evolutiva e dei rapporti figli genitori, scuola, ecc. Lei alle mie arringhe sui giovani che non si incazzano risponde pacatamente: "Papà, voi credevate nel conflitto, eravate convinti che la lotta, il confronto, lo scontro erano ineludibili e necessari, in ogni caso fisiologici e sempre vitali. Noi no, noi non crediamo che il conflitto porti a delle soluzioni positive. Per questo anche di fronte a una palese ingiustizia non ci incazziamo, rimaniamo in casa senza odiare i genitori, facciamo quello che ci piace senza metterli in discussione. Conviviamo. La mediocrità del rapporto è meglio della guerra". Sono disposto ad accettare la validità di questa spiegazione e, ripensando alle tragedie provocate dalla nostra eccessiva propensione al conflitto, e alla fragilità e inconsistenza di molte "conquiste", anche a giustificare la scelta non combattente di questa generazione troppo accomodante. Una comodità sempre più precaria però. Se la crisi economica continua e peggiora che succederà? Quando le famiglie li spingeranno fuori dal nido perché impossibilitate a mantenerli come riescono a fare ancora oggi, come la prenderanno? Perché è questo che accadeva a noi. Nessuno ci manteneva, anzi dovevamo contribuire al mantenimento della famiglia, se no la vita con mamma e papà diventava un inferno. Un po' di pazienza e forse scopriremo che chi ha fame diventa velocemente carnivoro e cannibale?
(Rispondi)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 

FACEBOOK

 
 

Tag

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 

Archivio messaggi

 
 << Agosto 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 

Contatore accessi gratuito

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963