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Blog di Giovanni Giuranna - consigliere comunale della lista civica Insieme per cambiare di Paderno Dugnano

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L'ACQUA: PER L'ONU UN DIRITTO UMANO, FORMIGONI LA VUOLE PRIVATA

Post n°919 pubblicato il 03 Agosto 2010 da Giuranna
 


Nei giorni scorsi l'Assemblea generale dell’ONU ha approvato la risoluzione “Il diritto umano all’acqua e all’igiene” (leggi, in inglese, il documento votato dall'ONU e il "verbale" dell'Assemblea che riporta i dettagli della discussione e i Paesi che hanno votato a favore e quelli che invece si sono astenuti).

Proprio in questi giorni la Regione Lombardia si appresta a votare il progetto di legge in applicazione del cosiddetto Decreto Ronchi che ha regolamentato la privatizzazione dell'acqua.

Per manifestare contrarietà a questo progetto il Coordinamento Regionale Lombardo dei Comitati per l’Acqua Pubblica organizza un Presidio contro la privatizzazione dell’acqua in Lombardia: mercoledì 4 agosto dalle ore 17 a Milano di fronte al Pirellone (via F. Filzi).

Insieme al presidio è in corso un'azione di mail-bombing nei riguardi dei membri della Giunta Regionale dela Lombardia.

Leggi i particolari sul sito Merate online

*   *   *

I due argomenti (risoluzione dell'ONU e privatizzazione dell'acqua in Lombardia) non devono essere visti come slegati tra loro.

Se hai qualche dubbio leggi la notizia battuta oggi dal SIR (agenzia stampa della Conferenza Episcopale Italiana):

SIR - Martedi 03 Agosto 2010 - 10:52

ACQUA: BARBERA (CIPSI), “DOPO LA RISOLUZIONE ONU, NO ALLA PRIVATIZZAZIONE IN ITALIA”

Il riconoscimento dell’acqua come diritto umano da parte dell’Onu è un segnale politico e istituzionale molto importante, ma è solo il primo passo di un lungo cammino. Un percorso che deve portare all’attuazione concreta di tutti i diritti umani per tutte le persone del mondo. I diritti fondamentali non possono e non devono rimanere solo sulla carta! Per questo non comprendiamo e non possiamo accettare compromessi o interessi di alcun genere”. Lo ha dichiarato ieri Guido Barbera, presidente di Solidarietà e Cooperazione Cipsi, coordinamento di 48 associazioni di solidarietà e cooperazione internazionale, a seguito dell’approvazione da parte dell’assemblea generale dell’Onu della risoluzione “Il diritto umano all’acqua e all’igiene”. La risoluzione ricorda i numeri, 884 milioni di persone senza accesso all'acqua sicura, 2,6 miliardi di persone (il 40% dell'umanità) senza igiene di base, e invita Stati ed organizzazioni internazionali a destinare risorse finanziarie, abilità costruttive, tecnologie appropriate ai paesi impoveriti, nello sforzo di assicurare acqua da bere sicura, pulita, accessibile, tenuto conto anche del costo affrontabile, nonché a rendere possibile l'igiene per tutti.
“Finalmente una presa di posizione chiara che il nostro coordinamento e i movimenti per l’acqua chiedevano da tempo, ma che ha bisogno di precise assunzioni di responsabilità e di coerenza – ha continuato Barbera –. Chi vota, come l’Italia ha fatto, per il riconoscimento del diritto all’acqua come diritto universale, lo deve garantire in primo luogo nel proprio Paese. Non si può riconoscere l’acqua come diritto universale di tutti i cittadini e allo stesso tempo procedere a ‘privatizzarne’ la gestione e la distribuzione, negando dunque di fatto il diritto ai cittadini. Il riconoscimento dei diritti umani è un obiettivo che deve guidare la politica a tutti i livelli, da quella locale a quella internazionale, dalla famiglia al quartiere, dalla scuola ai posti di lavoro, dalle nostre città fino alle Nazioni Unite. Non si tratta solo di ‘valori’ da contemplare!”. Per questo, ha concluso Barbera, “chiediamo a tutte le forze politiche italiane, di fermare la privatizzazione dell’acqua e di ascoltare quello che tanti italiani da tempo, stanno chiedendo in questo ambito”.

 
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Commenti al Post:
Grissom08
Grissom08 il 04/08/10 alle 00:25 via WEB
Quanto tempo sprecato...di che acqua parliamo innanzi tutto ? Questa è la prima domanda. La seconda è ora che non la gestiscono i privati chi la gestisce e come ? Attraverso aziende municipalizzate che sono le fonti più grandi di mangerie...perciò che cambia?
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Giuranna
Giuranna il 04/08/10 alle 10:26 via WEB
Un solo esempio: Parigi aveva privatizzato l'acqua, poi ha deciso di fare marcia indietro e di tornare all'acqua pubblica. GG
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 04/08/10 alle 12:56 via WEB
Quando la gestione dell’acqua sarà in mano ai privati sarà ovvio aspettarsi un rincaro per il servizio, ciò varrà sia per i privati cittadini che per le strutture pubbliche. Le varie amministrazioni dovranno far fronte al nuovo aumento, e chi pagherà? Con gli introiti derivanti dalla vendita delle quote ai privati? Mi sa che agli enti pubblici resteranno solo gli oneri dei guasti, beghe con gli utenti e i controlli sulla qualità del prodotto mentre i privati si godranno i benefici economici. AndBar
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 04/08/10 alle 18:09 via WEB
Su Paderno Forum sono apparsi i 7 sì del PD per la lotta contro la mafia. Mi permetto di aggiungere un ottavo sì: Si all'acqua pubblica: in alcune zone d'Italia la mafia ha già le mani sull'acqua . . . immaginiamo la situazione quando questa non sarà più pubblica: per questo, un sì all' acqua pubblica è un altro no alla mafia. ciao Fulvio
(Rispondi)
 
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