Creato da Giuranna il 05/07/2008
Blog di Giovanni Giuranna - consigliere comunale della lista civica Insieme per cambiare di Paderno Dugnano

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La scommessa è un blog di Paderno Dugnano Responsabile Giovanni Giuranna (da giugno 2014 consigliere comunale per la lista civica Insieme per cambiare).

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DON ETTORE: DIRE QUALCOSA DI CRISTIANO SULLA CRISI LIBICA

Post n°1593 pubblicato il 28 Febbraio 2011 da Giuranna
 

 

Qualche ora fa TGCOM ha diffuso questa "breve":

Immigrati, "Italia non è Bengodi"
La Russa: "Da Libia rischio esodo"

Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha lanciato un appello "alla magistratura e alle opposizioni contro cui abbiamo lottato tante volte come contro i mulini a vento" sul tema dell'immigrazione dal Nord Africa. "Pur con la massima solidarietà e accoglienza - ha spiegato La Russa - l'Italia non può essere il Bengodi di tutti i disperati, e dalla Libia c'è il rischio di un esodo biblico".


In un momento tanto drammatico il Governo Italiano mostra più preoccupazione per le conseguenze in termini di immigrazione che il nostro Paese deve affrontare che per la grave crisi umanitaria causata dall'amico di Berlusconi.

Per avere uno sguardo diverso sulla vicenda rilancio volentieri la riflessione di Don Ettore Dubini, che è stata appena pubblicata sul sito della Cooperativa Emmaus:


...ero forestiero e mi avete ospitato...

Sconcertati per quanto sta accadendo nel Mediterraneo, disorientati per gli allarmismi rispetto “all’invasione islamica” e delle centinaia di migliaia di clandestini che potrebbero arrivare in Europa passando prima per l’Italia, da più parti mi è stato chiesto di dire “qualcosa di cristiano” che ci aiuti a leggere ciò che sta accadendo in queste settimane. Sappiamo che c’è un terrorismo che fa le stragi, ma sappiamo anche che c’è anche un terrorismo mediatico che sta creando allarmismo esagerato, e non è difficile capirne il perché. Da una parte all’altra della politica si levano voci preoccupate che mettono in guardia sui possibili scenari futuri. Ma cosa fare veramente? Le prefetture si sono già mosse per non trovarsi impreparate all’ondata di profughi dal nord Africa che potrebbero arrivare sulle nostre coste. Anche noi di Caritas siamo stati contattati e già abbiamo messo a disposizione le nostre strutture ricettive. Sappiamo che non è facile mettere in campo forze adeguate per fronteggiare le emergenze, figurarsi di fronte all’arrivo di tanti stranieri. Ma “qualcosa di cristiano” che viene chiesto non può essere diverso da quello che ci ha detto Gesù: ero forestiero e mi avete ospitato. Sta tutto qui il modo che differenzia l’approccio al problema. C’è chi grida sbandierando il pericolo di una invasione islamica, e si capisce bene il perché e c’è chi è preso dalla paura perché si trova giustamente di fronte alla drammaticità di una situazione dai contorni non chiari che potrebbero portare conseguenze non valutabili in questo momento. La situazione è seria, ma non dimentichiamo ciò che ci ha detto Gesù: “ero forestiero e mi avete ospitato”. Affrontare il problema è compito di tutti, ma i cristiani lo faranno avendo ben chiaro ciò che ci ha insegnato Gesù.

 

Queste che ci richiama don Ettore sono le "radici cristiane" che dobbiamo difendere.

 


 
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