Creato da Giuranna il 05/07/2008
Blog di Giovanni Giuranna - consigliere comunale della lista civica Insieme per cambiare di Paderno Dugnano

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"FAMILY 2012": IL PUNTO DI VISTA DI VALDESI, BATTISTI E METODISTI

Post n°3041 pubblicato il 31 Maggio 2012 da Giuranna
 

"La mujer de la silla color leopardo", olio su tela 1989,
di Abel Quezada (1920-91), artista messicano protestante

 

Family 2012 è un evento di grande impatto mediatico. Sull'argomento ritengo importante dare visibilità alla voce critica del mondo valdese, battista e metodista di Milano:

Roma (NEV), 30 maggio 2012 - Le chiese protestanti di Milano (battiste, metodista e valdese), alla vigilia del VII Incontro Mondiale delle Famiglie promosso dal Pontifico Consiglio per la famiglia che si svolge dal 30 maggio al 3 giugno nel capoluogo lombardo, hanno reso pubblico il seguente documento in quattro punti che richiama l'attenzione sulla pluralità delle famiglie oggi e sui diritti delle persone che le compongono.

FAMIGLIA CRISTIANA? PER NOI, PIU’ SEMPLICEMENTE FAMIGLIE
Una riflessione “al plurale” delle chiese protestanti di Milano

1. La famiglia è un’istituzione umana e non divina. Ha subìto nel corso del tempo e all’interno delle società umane delle trasformazioni che oggi ci portano a prendere atto che dobbiamo coniugare sempre al plurale la sua definizione e descrizione: parlare cioè di famiglie, di tanti tipi di famiglie e non di una sola, quella tradizionale. In una realtà fatta di luci e ombre, nelle famiglie – e dunque in ogni aggregazione di tipo familiare – oltre a relazioni e significati positivi vi sono anche tensioni, ma tutte le forme di famiglia sono preziose quando affermano e vivono nell'amore responsabile una reciproca solidarietà e fedeltà tra i suoi componenti. Le varie forme di famiglie e di unioni possono trovare nelle chiese un riconoscimento. Ma questo riconoscimento lo devono avere soprattutto da parte delle istituzioni e della società civile: un riconoscimento giuridico che dia diritti e riconosca doveri alle varie forme di unione – anche dello stesso sesso - estendendo loro quanto già contenuto nella nostra Costituzione e ribadito anche recentemente in sede europea.

2. Noi cristiani protestanti (battisti, metodisti, valdesi) privilegiamo una fede personale, che si esprime anche pubblicamente, sia nella comunità dei credenti che nella testimonianza nella città e nella società, con tutto il carico che ogni scelta comporta in termini di responsabilità individuale, di doveri e diritti che devono essere riconosciuti ad ogni persona. Ma dobbiamo anche dire che la fede è "comunitaria": proprio nella dimensione della fede ci vengono donati nuovi fratelli e nuove sorelle. Gesù dice che questa è la sua famiglia. E questa famiglia comprende tutti e tutte, anche le persone che, magari, avrebbero voluto una famiglia e non sono riusciti a realizzarla, quelli che hanno fatto delle esperienze di vita tremende proprio nella famiglia biologica, e che nella famiglia di Dio hanno trovato delle relazioni che sostengono e orientano.

3. Pur rispettando le posizioni che la sostengono, noi cristiani protestanti non condividiamo la nozione di “sacralità del matrimonio e della famiglia” e l’esasperazione che se ne fa nello spazio mediatico e pubblico, tanto meno tutto ciò che si vuole far discendere da questa affermazione. Non ci sono oggi particolari necessità di fare della famiglia un luogo privilegiato del discorso e della prassi cristiana. Piuttosto sottolineiamo la possibilità di vivere in modo cristiano la coppia e la famiglia: la coppia è una realtà della buona Creazione di Dio, che diviene con il matrimonio civile un’istituzione della società, ma che i credenti vivono come un dono e come una sfida benedetta. Il matrimonio per noi protestanti non è un sacramento, ma un’espressione particolare dell’amore del prossimo e dell’alleanza di grazia che lega i credenti al loro Signore. Anche nel caso di matrimoni interconfessionali e interreligiosi.

4. In questo quadro, riteniamo anche che non si possa penalizzare chi si trova nella condizione di separato/a o divorziato/a. O chi, dopo il divorzio si vuole risposare. O chi non vive in coppia o in una famiglia nucleare. O anche coloro che hanno formato una coppia dello stesso sesso. In questa campo le comunità cristiane possono avere un ruolo di accompagnamento, vicinanza e solidarietà nei momenti difficili o nella gioia, ma sempre rispettando le scelte personali, lasciando libertà e dunque non penalizzando o condannando. Ogni ambito della vita affettiva e relazionale è un luogo importante in cui vivere la propria vocazione nel discepolato di Colui che non sacralizza i nostri progetti di vita, ma li relativizza e li benedice, nella prospettiva del regno di Dio che trasforma e redime la nostra umanità. (Milano, 28 maggio 2012)

 

 

 
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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Walter il 01/06/12 alle 21:57 via WEB
Caro Giovanni, perchè ritieni importante dare visibilità alla voce critica del mondo valdese, battista e metodista di Milano? ciao, Walter
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Giuranna
Giuranna il 02/06/12 alle 12:30 via WEB
Caro Walter, il minimo che possiamo fare per un vero dialogo ecumenico è ascoltarci reciprocamente. Se ci fai caso, la voce delle minoranze cristiane (e non) in Italia è poco presente sui media italiani. Guarda a che ore vengono trasmessi i programmi dell'ebraimo e del protestantesimo italiano... Ciao, Giovanni
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Walter il 02/06/12 alle 23:43 via WEB
Mi va bene il dialogo interreligioso e sapere il punto di vista dei protestanti sulla famiglia, che è molto diverso da quello di noi cattolici, ma mi sfugge perchè ti sembra importante pubblicare questa critica alla visione cattolica della famiglia, soprattutto in questi giorni. un caro saluto, Walter
(Rispondi)
 
 
Giuranna
Giuranna il 03/06/12 alle 00:49 via WEB
Caro Walter, se non avessi pubblicato questo comunicato stampa molti padernesi non avrebbero colto questa voce cristiana. Il dialogo ecumenico non è mai un confronto astratto, da fare nel segreto, ma un confronto reale, a tutto campo, anche su temi difficili. Tieni conto inoltre che la visione cattolica sul matrimonio e sulla famiglia non è così monolitica come a volte si pensa. Nella nostra Chiesa su tanti temi vescovi e laici si interrogano... Ciao G
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Walter il 03/06/12 alle 20:57 via WEB
caro Giovanni, come me vedo che anche tu sei stato ieri e oggi a Bresso, mi sembra che la visione del Papa sia molto chiara, ribadita e confermata. Passo e chiudo, ciao Walter
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Giuranna
Giuranna il 03/06/12 alle 21:19 via WEB
Ahahah... simpatica osservazione che denota preoccupazione apologetica. Ciao, Giovanni
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Andrea Cipriani il 05/06/12 alle 00:40 via WEB
Caro Giuranna, io penso che in tutto questo pluralismo si perda la cosa più importante, ovvero la propria identità, che ormai è la grande assente, specialmente tra noi giovani. Io sono stato davvero contento di quello che il Papa ha detto a Bresso e non cederò mai, neanche di un millimetro su quello che ha ribadito, perchè lo vedo conveniente per me. L'apologia qui non c'entra, c'entra piuttosto affermare ciò che permette di vivere con maggior gioia la propria vita. E non si può mediare su questo. Grazie ciao
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Giuranna
Giuranna il 05/06/12 alle 09:08 via WEB
Caro Andrea, il linguaggio che usi è interessante: timore di "perdere la propria identità"... "non cederò mai, neanche di un millimetro su quello che il Papa ha ribadito"..., "non si può mediare su questo". E' l'approccio del cattolicesimo intransigente che tu evidentemente vedi come una risposta forte ai pericoli del presente. Io non mi riconosco in questo approccio. Ciao, Giovanni
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Andrea Cipriani il 05/06/12 alle 11:06 via WEB
E il tuo, caro Giuranna, è l'approccio sofistico di chi non ha argomenti per le proprie tesi ma sa solo rigirare come una frittata il discorso altrui. Pensavo che in questo blog si potesse discutere seriamente ma l'intransigenza dell'autore non lo permette. Saluti.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Stefano Mora il 05/06/12 alle 17:47 via WEB
Forse non si tratta solo di intransigenza, ma anche di "permalosità". A parte la battuta, Mi pare che Giovanni sottolineasse proprio la "durezza" del linguaggio. L'uso un po' militaresco o forse militante delle parole. Esattamente ciò che fa dire: "con te non parlo più, perchè non sei d'accordo con me"; e tutti dovrebbero essere d'accordo, perchè lo ha detto Lui.
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Giuranna
Giuranna il 05/06/12 alle 20:13 via WEB
@Andrea Cipriani: Nessuna contraffazione delle tue parole né sofismi. "Cattolicesimo intransigente" non è un insulto, ma un'espressione tecnica utilizzata dagli storici.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Walter il 05/06/12 alle 22:04 via WEB
Beh, visto che la discussione continua rientro... Giovanni, a me interessava solo sapere quali delle posizioni protestanti ritieni interessanti per il confronto ecumenico ("il matrimonio non è un sacramento... non si può penalizzare chi si trova nella condizione di separato/a o divorziato/a. O chi, dopo il divorzio si vuole risposare. O anche coloro che hanno formato una coppia dello stesso sesso"...o altro che magari mi è sfuggito) ciao, Walter
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Giuranna
Giuranna il 05/06/12 alle 22:28 via WEB
Ho già scritto il motivo per cui ho pubblicato questo "post" in concomitanza con l'Incontro mondiale delle famiglie, organizzato a Milano dalla Chiesa Cattolica. Volevo che sull'argomento fosse udibile anche la voce di valdesi metodisti e battisti milanesi. L'ascolto e la conoscenza reciproca tra cristiani di diverse confessioni fa crescere. Ripeto: in Italia, purtroppo, solo i più attenti riescono a sentire la voce delle chiese di minoranza. La maggior parte dei cattolici ignora. Mi colpisce però il fastidio che questa mia scelta ha provocato. Evidentemente a Paderno c'è bisogno di potenziare l'informazione su questi temi. ciao, Giovanni
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Andrea Cipriani il 05/06/12 alle 23:34 via WEB
Ah d'accordo era terminologia storica (sì sono molto permaloso anche nella realtà non virtuale).. Solo una cosa non capisco, ovvero per quale motivo volete guardare i punti di vista di tutti gli altri quando è così bello e interessante andare a fondo della propria realtà? Perchè, anzichè guardare al pensiero dei valdesi, dei protestanti, calvinisti, buddhisti, indiani, ortodossi, islamici non andiamo a fondo di ciò che ci tocca da vicino? Quello che non capisco e vorrei che Giovanni mi spiegasse, è per quale motivo riporti sempre il pensiero altrui e mai il tuo.. Non è domanda polemica, ma solo per cercare di capire. Grazie
(Rispondi)
 
 
Giuranna
Giuranna il 06/06/12 alle 00:24 via WEB
Caro Andrea, attraverso il blog esprimo abbondantemente le mie convinzioni, i miei dubbi, ciò che desidero e ciò che non mi piace.
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