LA SCOMMESSA

QUARESIMA 2011, GIORNO 27

La Quaresima è tempo di misericordia, ricevuta e offerta. Offerta perché ricevuta.

Nessuno può "usare misericordia" (come diceva San Francesco), se prima non ha sperimentato su di sé la forza rigeneratrice della misericordia.

E' il tema della grazia, della totale gratuità dell'amore, della giustificazione per fede di cui parla la lettera di San Paolo ai Romani.

La maggior parte dei cattolici ignora questi concetti. Chi ha studiato un po' li riconduce al pensiero protestante, dimenticando un particolare importante: la lettera ai Romani vale anche per i cattolici.

"Quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi. Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi" (Rm 5,6-8).

Si comincia a conoscere Dio solo quando si è posti di fronte al proprio nulla e al suo amore gratuito e incondizionato.

Da questa fonte scaturisce la misericordia verso gli altri, che nel linguaggio tradizionale si riassume nelle sette opere di misericordia corporale (dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, vestire gli ignudi, alloggiare i pellegrini, visitare gli infermi, visitare i carcerati, seppellire i morti) e nelle sette opere di misericordia spirituale (consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti).

- Venerdì di Quaresima, feria "aliturgica": 8 aprile