Creato da Giuranna il 05/07/2008
Blog di Giovanni Giuranna - consigliere comunale della lista civica Insieme per cambiare di Paderno Dugnano

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La nostra scommessa è che possiamo crescere insieme, valorizzando le rispettive risorse e potenzialità.

 

La scommessa è un blog di Paderno Dugnano Responsabile Giovanni Giuranna (da giugno 2014 consigliere comunale per la lista civica Insieme per cambiare).

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PADERNA DUGNAN: LA RICETTA LEGHISTA PER DIFENDERE L'IDENTITA'

Post n°1057 pubblicato il 04 Ottobre 2010 da Giuranna
 

Vignetta di Luigi Alfieri (Vadelfio)

 

Provo sconforto per il lento trascinarsi della vicenda della scuola di Adro che è stata "firmata" in modo truffaldino col marchio della Lega Nord.

E non si venga a dire - come hanno fatto Bossi e il sindaco di Adro - che il "sole delle alpi" è simbolo culturale dei popoli che abitano nell'area alpina perché la tesi è puramente ideologica (lo è molto di più un mestolo di cassoeula o una forchettata di pizzoccheri e bitto della Valtellina...).

Faccio fatica a sopportare l'ambiguo processo di falsificazione storico-culturale che la Lega Nord porta avanti da anni spacciandolo per difesa dell'identità padana.

Chi lavora sul tema delle identità (che sono sempre plurali, mai rigidamente univoche!) sa bene che è necessaria la massima prudenza. Virtù che il leghista tipico generalmente non possiede...

 


Nei giorni scorsi a Paderno sono stati installati quattro pannelli che illustrano in dialetto i luoghi più significativi della storia locale di Paderna Dugnan. La cosa in sé non mi disturba, tutt'altro.

Ciò che trovo fastidioso è il disegno soggiacente che si intuisce da una dichiarazione  apparentemente innocua, rilasciata dal Vicesindaco Bogani sul Giorno del 30 settembre:

"Quindici anni fa quando passavo dalla Bergamasca e leggevo i cartelli con i nomi in dialetto pensavo che a Paderno Dugnano sarebbe stato impossibile. Bene, mi sono sbagliato. Anche noi possiamo riscoprire le nostre radici".

Vale la pena di ricordare che l'identità di un popolo non è un dato statico: è soggetta al continuo processo di meticciato che si realizza nel corso del tempo.

Se un popolo è in grado di assorbire e assimilare i nuovi venuti facendoli sentire parte della comunità locale, allora quell'identità avrà un futuro (pur colorandosi di accenti e tinte che vengono da fuori).

Se invece gli indigeni si arroccano e si chiudono in sé per difendersi dall'invasione, difficilmente riusciranno a trasmettere alla generazione successiva i valori a cui sono affezionati... Moriranno con le armi in pugno ma - prima o poi - moriranno.

Inesorabilmente.

Chi ama veramente le proprie tradizioni e la propria identità deve imparare ad essere contagioso, accogliente, simpatico, inclusivo...

La fecondità (anche sul piano culturale) è prerogativa dei giovani. Chi si chiude per effetto della paura è vecchio dentro, anche se ha  solo vent'anni.

 
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 04/10/10 alle 21:05 via WEB
Visto come siamo messi con l'inglese, per esempio, forse sarebbe meglio impegnarsi in qualcosa di più ampio respiro ed anche più spendibile nei rapporti con i cittadini del mondo. Ci sono paesi di cultura latina e greca dove anche i novantenni parlano inglese in modo dignitoso. Da noi un pubblico funzionario fa fatica a dire una frase elementare come "my flowers are beautiful"... Se fossi Negisoli direi "che amarezza".
 
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