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AREA METROPOLIS 2.0
Area personale
Scommettiamo?
Paderno e il Villaggio Ambrosiano sono quartieri diversi ma non tanto da non poter camminare insieme!
Varie cose li uniscono: le due scuole dell'infanzia e le due elementari appartengono all'I.C. De Marchi, le due parrocchie dal 1° settembre 2007 formano un'unica Comunità Pastorale con un solo parroco.
La nostra scommessa è che possiamo crescere insieme, valorizzando le rispettive risorse e potenzialità.
VITTORIA!!!
La scommessa è un blog di Paderno Dugnano Responsabile Giovanni Giuranna (da giugno 2014 consigliere comunale per la lista civica Insieme per cambiare).
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Messaggi di Luglio 2010
Sul sito MilanoMafia si trovano molte informazioni sulla presenza mafiosa nel milanese.
Tra gli ultimi documenti pubblicati l'Ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Giuseppe Gennari "che ha portato all'arresto dei responsabili della Perego Scavi e delle famiglie mafiose della Brianza e del Milanese".
A pagina 333 si può leggere l'intercettazione ambientale della riunione di 'ndrangheta tenutasi al Centro Falcone e Borsellino il 31 ottobre 2009.
Scarica il documento (416 pagine, file pdf).
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In occasione della XV Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie, organizzata a Milano da LIBERA il 20 marzo scorso (Paderno Dugnano c'era?), è stato distribuito un dossier speciale di Libera Informazione e Narcomafie sulla presenza delle cosche in Lombardia.
"Che le mafie siano storicamente presenti in Lombardia è provato dal numero di beni confiscati, 665 gli immobili e 165 le aziende, che la collocano al quinto posto tra le regioni italiane per numero di confische, preceduta solo da Sicilia, Campania, Calabria e Puglia. C'è poi il narcotraffico, con Milano che è la città in cui si consuma più cocaina (in proporzione al numero di abitanti) rispetto al resto d'Europa. Centosettanta i Kg di cocaina sequestrati nel 2008, più di 90 quelli di eroina nello stesso anno.
La Lombardia si conferma, inoltre, territorio ampiamente interessato dal fenomeno delle ecomafie. Nella classifica del “ciclo dei rifiuti” stilata da Legambiente, la Lombardia si trova al 12° posto con 144 infrazioni (pari al 3,7% del totale). Nel 2008 sono state 164 le persone arrestate, mentre i sequestri ammontano a 57. Peggiore la situazione nel “ciclo del cemento” che vede la Lombardia al decimo posto con 261 infrazioni accertate (il 3,5% del totale), 400 persone denunciate e 26 sequestri effettuati: su scala regionale circa il 30% dei reati accertati nel 2008 in materiale ambientale (261 su 886) e quasi la metà delle persone denunciate (400 su 866) hanno a che fare con le grandi opere (la Tav su tutte), gli appalti pubblici, il movimento terra".
[leggi integralmente la scheda di presentazione del dossier]
Leggete con attenzione l'indice che riporto qui sotto.
Poi, a fondo pagina, scaricate il dossier integrale (175 pagine, file pdf) e andate a vedere a pagina 63 e a pagina 78 dove si nomina Vincenzo Mandalari di Bollate.
Il dossier è datato marzo 2010, ma gli articoli in questione sono dell'estate 2009.
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FONDAZIONE LIBERA INFORMAZIONE
OSSERVATORIO NAZIONALE
SULL’INFORMAZIONE PER LA LEGALITÀ E CONTRO LE MAFIE
Ombre nella nebbia
Dossier mafie in Lombardia
Roma, marzo 2010
Introduzione
Perché siamo a Milano.......................................................................p.7
di Luigi Ciotti
La fiaba della mafia invisibile
Milano, dove si nasconde la mafia? .................................................p.11
di Gianni Barbacetto
Chi non vede la mafia, alzi la mano.................................................p.15
di Elena Ciccarello
La mafia è in vantaggio ma la vigilanza è alta.................................p.18
intervista ad Alberto Nobili di Stefania Bizzarri
Commissione comunale antimafia a Milano? No, grazie!...............p.22
di Lorenzo Frigerio
Altro che “Mafia pulita” ..................................................................p.24
di Davide Milosa
Mafia e politica in Lombardia: segnali d'intesa................................p.30
di Mario Portanova
Dove si annidano i clan
La 'ndrangheta non aspetta..............................................................p.37
di Nello Trocchia
Un territorio sotto assedio................................................................p.40
di Davide Pecorelli
Mafie straniere: “tu fai un favore a me...”........................................p.45
di Stefania Bizzarri
Dalla Libia alla Lombardia.
Il dramma senza fine del traffico di esseri umani.............................p.48
di Gaetano Liardo
Lombardia, sgominato nuovo locale di 'ndrangheta.......................p.50
di Lorenzo Frigerio
In Lombardia, ecomafie al lavoro per Expo 2015............................p.53
di Lorenzo Frigerio
Metodo gomorra made in nord........................................................p.56
di Peppe Ruggiero
E' stato il “Ringo della Comasina” ad uccidere Crisafulli................p.58
di Lorenzo Frigerio
Lecco, ritorna l'incubo 'ndrangheta..................................................p.60
di Lorenzo Frigerio
Lavorare secondo il “sistema 'ndrangheta”......................................p.62
di Mario Portanova
Quei bravi professionisti...................................................................p.68
di Davide Milosa
Gli amici di zio Enzo........................................................................p.71
di Davide Milosa
I rampolli di Buccinasco...................................................................p.73
di Davide Milosa
La rete di don Tanino.......................................................................p.79
di Davide Milosa
Da Gela alla conquista di Milano.....................................................p.82
di Rosario Cauchi
Milano, Varese e la mafia.................................................................p.84
di Rosario Cauchi
Dove la mafia è di casa.....................................................................p.86
di Davide Milosa
Una terra che ha gli anticorpi
Educare alla legalità: una legge può bastare o forse no....................p.93
di Lorenzo Frigerio
Milano ricorda Falcone e gli altri disarmati, 17 anni dopo..............p.94
di Lorenzo Frigerio
Ponteranica, una festa colorata per Peppino....................................p.97
di Lorenzo Frigerio
Ambrosoli, l’eroe borghese trent’anni dopo....................................p.100
di Lorenzo Frigerio
La risata che uccide l'onore............................................................p.103
intervista a Giulio Cavalli di Davide Pecorelli
A Milano soffia il vento dell'antimafia............................................p.106
di Nando dalla Chiesa
La storia
Le mafie all'ombra del Duomo.......................................................p.113
di Lorenzo Frigerio
I numeri, i link, i libri
I numeri..........................................................................................p.137
I link................................................................................................p.142
I libri...............................................................................................p.143
Beni confiscati in Lombardia
Dalla confisca al riutilizzo sociale: il quadro normativo....................p.149
di Ilaria Ramoni
I beni confiscati nella Regione Lombardia.....................................p.155
di Giuseppe Parente
Gli Enti locali a sostegno del recupero dei beni confiscati..............p.161
di Giuseppe Parente
Il riutilizzo sociale: le buone prassi.................................................p.152
di Giuseppe Parente
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Vari Sindaci del Nord Milano (tra cui Paderno Dugnano) hanno scritto oggi al Prefetto di Milano per chiedere l'istituzione di un Osservatorio permanente contro le infiltrazioni della 'ndrangheta.
Leggi il comunicato sul blog Paderno 7.0.
Chissà cosa risponderà il Prefetto Lombardi che in passato aveva dichiarato: "A Milano la mafia non c'è"...
In attesa di sapere che cosa deciderà il Prefetto, domani 22 luglio a Paderno Dugnano arriva Antonio Di Pietro (a partire dalle ore 17,30 in piazza Falcone e Borsellino). Come è scritto nel comunicato stampa, "a termine dell’incontro, i partecipanti, mano nella mano, formeranno una catena che cingerà il centro d’aggregazione: sarà l’Abbraccio della Legalità. Un gesto dal forte valore simbolico per riappropriarsi di uno spazio che appartiene ai cittadini padernesi e a tutte le persone oneste...".
Leggi il comunicato sul sito regionale dell'Italia Dei Valori.
Noto con un po' di sorpresa che l'iniziativa (fino a questo momento: ore 19.25) non è segnalata sul sito dell'IDV padernese.
La cosa non stupisce più di tanto: come osservavo nel post del 9 novembre 2009 i partiti padernesi in genere non sanno usare internet per comunicare.
PS: Rispetto a quanto scrivevo il 9 novembre, segnalo che il PD ha un nuovo sito come pure il PdCI e il MoVimento 5 Stelle, reperibili tra i link qui a destra.
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Estate, tempo di letture.
Per piacere o, come nel nostro caso, per necessità.
Vi segnalo un libro che non può mancare nella biblioteca del padernese attento e consapevole, e a maggior ragione in quella del politico e dell'amministratore cittadino.
Davide Carlucci - Giuseppe Caruso,
A Milano comanda la 'Ndrangheta
Come e perché la criminalità organizzata ha conquistato la capitale morale d'Italia,
Ponte alle Grazie, Milano, settembre 2009
€ 14
E' possibile richiedere il volume anche nelle Biiblioteche del territorio.
Di seguito una videointervista al giornalista Davide Carlucci pubblicata su YouTube nell'ottobre 2009.
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Ricevo dal Comitato Acqua Bene Comune di Paderno Dugnano:
COMUNICATO
Lunedì 19 luglio sono stati consegnati alla Cassazione gli scatoloni coi moduli sottoscritti da 1.401.432 firmatari dei tre referendum per l’acqua bene comune. Nella storia italiana, mai ci sono state così tante firme raccolte per un referendum. Un record senza precedenti raggiunto in poco tempo e in un clima di partecipazione popolare nonostante le scarse possibilità economiche dei Comitati e il silenzio dei mezzi d’informazione.
Questi firmatari chiedono alla Corte Costituzionale che il popolo possa pronunciarsi, tramite referendum abrogativo, sul tema della privatizzazione della gestione del servizio idrico.
Mercoledì 7 luglio il Comitato di Paderno Dugnano ha consegnato al Comitato provinciale le ultime firme certificate.
In totale le firme consegnate sono state 1.787 (di cui 1.707 di residenti di Paderno Dugnano e 80 di altri Comuni).
Dalla sede provinciale sono state richieste al nostro Ufficio Elettorale Comunale altre certificazioni di nostri concittadini, che hanno firmato presso tavoli di Milano e provincia, quantificati per oltre 300. Si può ipotizzare quindi che più di 2.000 cittadini di Paderno Dugnano hanno firmato.
Mercoledì 21 luglio il Comitato di Paderno Dugnano si riunirà per definire la lettera invito al sostegno dell'acqua pubblica da consegnare al nostro Consiglio Comunale (al Presidente e ai Capigruppo) sul modello dell'Ordine del Giorno approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale di Milano.
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Mentre i mezzi di comunicazione diffondono la notizia del sequestro dell'area Santa Giulia a Milano (zona sud-est) per inquinamento della falda acquifera con sostanze cancerogene (i magistrati parlano di "bomba biologica"), mi imbatto in due filmati che fanno venire i brividi. Li ho trovati sul sito QuiBollateLibera.
Il primo è un'inchiesta sconvolgente curata da Il Fatto Quotidiano: "Milano calibro 'ndrangheta" (di Lorenzo Galeazzi e Davide Milosa). Non so cosa pensare: si tratta di notizie attendibili?
Il secondo video, un servizio trasmesso da Sky TG 24, è meno impressionante ma mette in evidenza che le mafie non guardano al colore politico quando cercano di realizzare profitti.
Teniamo alta la guardia, non dividiamoci per interessi e logiche di appartenenza!
Facciamo tutto il possibile - insieme - per eliminare le mafie da Paderno Dugnano e dalla Lombardia!
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Da ieri 19 luglio, anniversario della strage di via D'Amelio, il sito del Comune si presenta così:
In apertura foto di Falcone e Borsellino e, a fianco, il seguente comunicato del Sindaco (parzialmente ripreso sul Giorno di oggi).
Anniversario dell'attentato a Paolo Borsellino: "Per Paderno ha un significato speciale"
Paderno Dugnano (19 luglio 2010). "L’anniversario dell’attentato che costò la vita al giudice Paolo Borsellino e agli uomini della sua scorta, assume quest’anno un significato ancora più speciale per la città di Paderno Dugnano – ricorda il Sindaco Marco Alparone - Oggi ci uniamo al ricordo di un uomo straordinario che insieme all’amico e collega Giovanni Falcone furono i protagonisti della sfida di Stato alla mafia. La nostra Amministrazione e la comunità padernese sentono l’esigenza di ridare dignità al centro di aggregazione che porta i loro nomi dopo i tristi fatti emersi in queste settimane. E lo farà aprendo le porte della struttura agli anziani già nei prossimi giorni e organizzando una grande manifestazione a settembre a cui saranno invitati anche tutti i Sindaci del nostro territorio e le alte cariche dello Stato. Sarà un evento per ribadire che nella nostra città ha vinto lo Stato, perché lo Stato è presente e le nostre istituzioni lo rappresentano con senso del dovere e di responsabilità. Noi siamo fieri di essere al servizio di questo Stato a cui sono legate le memorie di uomini valorosi come Falcone e Borsellino".
Il Sindaco
Marco Alparone
"Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla. Perché il vero amore consiste nell'amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare" (Paolo Borsellino)
"Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini" (Giovanni Falcone)
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A leggere il testo con attenzione si capiscono tante cose.
Se lasciamo da parte le prime due frasi che sono d'occasione e non pongono problemi, il resto del comunicato può essere così commentato:
- Il cuore della preoccupazione pare essere la ferita inferta al Centro Falcone e Borsellino, l'onta subita, la macchia da cancellare che necessita di una "ritualità purificatrice". Si avverte il bisogno di rimuovere l'impronta lasciata dal passaggio dei boss in quel luogo laicamente sacro in quanto dedicato alla memoria di due eroi.
- L'azione catartica è duplice: il Centro verrà riaperto al più presto per la gioia degli anziani che lo frequentavano e in settembre si prevede "una grande manifestazione" con "tutti i Sindaci del nostro territorio e le alte cariche dello Stato". Insomma una passerella di autorità. Fuochi d'artificio. Nessun cenno ad altri inviti che invece mi sembrerebbero necessari: per esempio al fratello di Borsellino, che venne a inaugurare la struttura e che si sta dando tanto da fare per conservare la memoria di Paolo e portare alla luce la verità di quanto accadde quel 19 luglio del 1992... oppure ad altre persone impegnate coraggiosamente nella lotta contro le mafie... Un riferimento all'associazione LIBERA mi sembrerebbe assolutamente d'obbligo. Ma al Sindaco non viene in mente (o non gradisce).
- A che cosa punta la manifestazione? A cancellare la macchia, dicevo, ma anche a far festa perché "nella nostra città ha vinto lo Stato". Lo scopo pare essere quello di rassicurare i cittadini: state tranquilli perché "lo Stato è presente... Quella sera era lì, ha visto tutto, è intervenuto, li ha presi e li ha mandati in galera..." Così ha detto il Sindaco in Consiglio Comunale dimostrando, a mio parere, una lettura piuttosto superficiale dei fatti. Sono contento anch'io per il grande risultato conseguito dalle Forze dell'Ordine (reso possibile, non dimentichiamolo, dall'uso delle INTERCETTAZIONI!). Eppure trovo del tutto inopportuno mettere l'accento sui festeggiamenti: quella manifestazione, per me, dovrebbe lanciare ai cittadini un messaggio di tutt'altro segno; dovrebbe svegliarli dal torpore (non rassicurarli!), renderli consapevoli che la partita è appena cominciata (e non è affatto conclusa, come si vorrebbe far credere, perché le mafie sono presenti e operanti in mezzo a noi!). Ciò che è venuto alla luce è soltanto la punta dell'iceberg. Dunque... festeggiamo pure, ma soprattutto moltiplichiamo l'impegno a favore della legalità, rendendola effettivamente una priorità in tutti gli ambiti. Con azioni concrete, non a parole!
- Nel comunicato del Sindaco non c'è traccia delle azioni antimafia che occorre mettere in atto da subito con grande determinazione (informazione e formazione delle coscienze, controllo delle attività considerate a rischio, collegamento con l'associazione LIBERA e con gli Enti Locali già attivi).
Chiudo con un augurio: che in futuro sul tema vischiosissimo delle mafie il Sindaco si dimostri più convincente.
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La mafia è presente anche in terra ambrosiana e va contrastata anche con le parole della fede.
Perché purtroppo non mancano le persone che... in fondo in fondo... sono convinte che si possa conciliare fede cristiana e adesione alle mafie.
Sul sito del Cittadino si può leggere una dichiarazione del Procuratore aggiunto Ilda Boccassini che fa pensare: "Le indagini hanno documentato più di 40 summit tenuti dagli indagati nell'arco dei due anni di indagine sul territorio milanese, spesso organizzate durante cresime, battesimi e matrimoni. Si parla di 500 affiliati in Lombardia e, allo stato, abbiamo scoperto 15 "locali" (Milano centro, Pavia, Bollate, Cormano, Bresso, Limbiate, Solaro, Pioltello, Corsico, Desio, Seregno, Rho, Legnano, Mariano Comense, Erba e Canzo) ma sappiamo che sono molto di più e molto radicate".
Insomma, chi pensa che mafia e fede cristiana possano convivere è fuori strada, anche se recita le preghiere, anche se è devoto alla Madonna di Polsi... dove (guarda caso) si è svolto un altro dei rituali ndranghetisti portati alla luce nei giorni scorsi dalle Forze dell'Ordine.
Di fronte a questo problema la Diocesi di Milano non chiude gli occhi. Tutt'altro. Risponde all'emergenza delle infiltrazioni mafiose (peraltro preannunciata dal Card. Tettamanzi) invitando tutti ad un rinnovato impegno educativo.
Leggi l'intervista a Mons. Eros Monti, Vicario episcopale per la vita sociale, apparsa il 18 luglio sulla prima pagina di Milano Sette (inserto diocesano abbinato all'edizione domenicale di Avvenire).
Puoi scaricare il file pdf dell'intervista dal portale della Diocesi: clicca sulla prima pagina di Milano Sette (edizione di domenica 18 luglio), salva il documento sul tuo computer e leggi il testo.
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[AGGIORNAMENTO: 20-7-2010, ore 11,34]
Il comunicato della Comunità pastorale di Paderno & Villaggio Ambrosiano è riportato sul Giorno di oggi (edizione di Sesto-Cinisello e Nord Milano) e sulla home page del sito della Diocesi di Milano.
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La Lega semplifica, si sa.
Lo fa spesso e in questo modo prende tanti voti. Propone soluzioni semplici a questioni complesse.
Faccio un esempio.
Il Vicesindaco Bogani e il Sindaco Alparone (foto dal Giorno 17-7-2010)
Venerdì sera a Paderno Dugnano la Lega Nord ha organizzato una fiaccolata per esprimere il proprio impegno antimafia dopo il famoso episodio avvenuto al Centro Falcone e Borsellino. Serviva uno slogan semplice, efficace, chiaro. Qualche dirigente padano ha proposto "VIA I PADRINI DA PADERNO". La frase è piaciuta ed è finita sui volantini e sui manifesti. Il Vicesindaco Bogani se l'è addirittura scritta sulla pettorina e l'ha portata con orgoglio in manifestazione.
Questa sarebbe la strategia antimafia del Carroccio? Allontanare da Paderno Dugnano i padrini e i capibastone in quanto responsabili dell'inquinamento mafioso?
Siamo seri! Anche nella scelta degli slogan...
Per combattere le mafie al nord per prima cosa c'è bisogno di non confondere le idee alla gente. Occorre conoscere i meccanismi con cui queste strutture di potere agiscono sul nostro territorio.
Purtroppo per noi, la visione dei mafiosi che si infiltrano in un territorio sano come fossero un corpo estraneo non corrisponde alla realtà.
Le dinamiche sono più articolate: il "padrino" (arrivato nel nord Italia con la pratica del confino oppure nell'ambito del più ampio movimento migratorio dei decenni scorsi) garantisce senza dubbio il contatto con la "casa-madre" in Calabria, in Sicilia, ecc... ma la ragnatela criminosa nel nostro territorio comprende un numero impressionante di soggetti e di attività economiche che si collocano sia nell'area dell'illecito, sia in quella dell'economia pulita, per cui diventa estremamente difficile contrastare il fenomeno.
Chi semplifica imbroglia!
Una cosa è certa: le "mafie" crescono e si sviluppano dove trovano un habitat favorevole, dove si respira un clima compatibile con la "mafiosità" (cioè dove le persone si lasciano sedurre dal desiderio di arricchirsi, sono disponibili a farlo ricorrendo a metodi legali e illegali, accettano la logica della collaborazione all'interno di un sistema di favori, fanno propria la legge dell'omertà e del silenzio, obbediscono ai capi designati, ecc...).
E' importante sapere che le mafie fanno affari anche entrando in contatto con l'economia sana e infiltrandosi nel sistema economico locale. E' da qui che bisogna cacciare la mafia, ma è evidente che in questo campo non è facile distinguere tra "noi" e "loro", tra "buoni" e "cattivi".
Scrive infatti il pm Walter Mapelli nella relazione presentata alla Provincia di Monza e Brianza (parzialmente riportata sul Cittadino di sabato 17 luglio):
"... non solo la ndrangheta, in questo territorio, si dedica a comportamenti in sé illeciti (come traffico di droga e di armi), ma estende il proprio raggio di azione in attività lecite svolte con modalità criminali (come il traffico di rifiuti, la bancarotta fraudolenta, la frode contrattuale, l'usura, il riciclaggio, che sono deformazioni di condotte consentite e tutelate come la raccolta e lo smaltimento della spazzatura, l'attività d'impresa, la stipulazione e l'esecuzione dei contratti, i prestiti, l'investimento di denaro) e tende al controllo di interi settori economici come le costruzioni, il movimento terra, gli appalti strade..."
I leghisti diranno per schermirsi: noi queste cose le sappiamo bene, non abbiamo bisogno di prendere lezioni da nessuno. Accetto la risposta piccata perché so anch'io che il Ministro Maroni (Lega) è ben consapevole della complessità del fenomeno.
Ora però... se le cose stanno in questi termini, smettetela di mettere in giro slogan banali (VIA I PADRINI DA PADERNO) che risultano fuorvianti, assolutamente inadeguati alla situazione, buoni solo per una coreografia in salsa verde!
Per cominciare ecco qualche proposta operativa che racchiude molti possibili interventi:
- Creiamo nella nostra città una reale consapevolezza civica sul tema delle "mafie".
- Troviamo il modo di tenere sotto controllo le attività considerate a rischio (cemento, edilizia, compravendite immobiliari, smaltimento dei rifiuti, attività di impresa, investimenti economici e finanziari...).
- Teniamoci in collegamento con l'associazione LIBERA e con gli Enti Locali già impegnati sul tema.
Cari leghisti, siete disposti a lavorare in questa direzione?
Pensate che i colleghi del PDL padernese accettino di impegnarsi per fare argine all'economia criminale?
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19 luglio 1992 - 19 luglio 2010.
Sono passati 18 anni dalla strage di via D'Amelio a Palermo, in cui persero la vita il Giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della Polizia di Stato Emanuela Loi, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Fabio Li Muli, Claudio Traina ed Agostino Catalano.
Quest'ultimo doveva essere in ferie perché era il caposcorta del gesuita P.Bartolomeo Sorge che trascorse quell'estate in Argentina. Invece - lo racconta P.Sorge nel libro autobiografico La traversata (Mondadori, marzo 2010) - "...Agostino Catalano, papà di tre figli, sempre generoso e disponibile... pur essendo in ferie si era offerto a prestare servizio per colmare la mancanza di personale" (pag. 158).
Voglio ricordare Paolo Borsellino attraverso alcuni filmati particolarmente toccanti.
Mentre guardavo questi documenti video mi veniva da pensare alla realtà di Paderno Dugnano e, ancor più, a quella nazionale. Con una domanda precisa: ma è proprio vero che contro la mafia siamo tutti d'accordo?
Stamattina a Palermo c'è stata una manifestazione guidata dal fratello di Paolo, Ing. Salvatore Borsellino (che nel novembre 2008 venne a Paderno Dugnano per inaugurare il Centro Falcone e Borsellino): al corteo hanno partecipato poche persone ma Salvatore Borsellino ha rilasciato dichiarazioni che fanno sperare e tremare...
Leggi la notizia sul sito di Repubblica (Palermo).
Per conoscere meglio le iniziative promosse in questi gioni da Salvatore Borsellino a Palermo clicca sull'immagine qui sotto.
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Ieri sera, durante la celebrazione vespertina nelle chiese della Sacra Famiglia e di Santa Maria Nascente il Parroco don Gabriele Sala ha letto un comunicato per ricordare l'insegnamento della Chiesa sul tema delle "mafie". Lo stesso testo verrà letto anche oggi durante le messe della domenica.
COMUNICATO
COMUNITA' PASTORALE S.MARIA NASCENTE E S.FAMIGLIA
Il fatto avvenuto al Centro Falcone e Borsellino la sera del 31 ottobre scorso è stato riportato con evidenza da tutti gli organi di informazione e ha scosso profondamente la nostra città.
La Chiesa - come insegna il Concilio Vaticano II - partecipa alle gioie e alle speranze, ma anche alle tristezze e alle angosce degli uomini d'oggi (Gaudium et Spes, n.1).
Per questo, nel clima di generale preoccupazione per la presenza di infiltrazioni mafiose nella nostra società si ricordano alcuni punti fermi:
- Esiste totale incompatibilità tra appartenenza alla mafia e alla Chiesa. La Mafia e la 'Ndrangheta sono «un cancro», una «tessitura malefica che avvolge e schiavizza la dignità della persona», come hanno scritto i Vescovi italiani nel recente documento Per un Paese solidale. Chiesa italiana e Mezzogiorno [21 febbraio 2010].
- A quanti, nel territorio della nostra Comunità pastorale, intrattenessero rapporti di contiguità e favore con il mondo delle mafie la Chiesa ricorda, in nome di Cristo, la chiamata alla conversione.
- Tutti i parrocchiani sono invitati a vigilare e impegnarsi fattivamente per la costruzione di una società giusta, per lo sviluppo di un'economia sana, fondata sul rispetto della persona e sulla ricerca del bene comune.
In questo momento di preoccupazione e disorientamento la Comunità pastorale di Santa Maria Nascente e della Sacra Famiglia esprime umana vicinanza ai gestori del Centro Falcone e Borsellino e vivo ringraziamento alla Magistratura e alle Forze dell'Ordine che sono intervenute con efficacia.
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Da Ernesto Cairoli ricevo il comunicato stampa nel quale si spiega la scelta di Rifondazione Comunista/Comunisti Italiani durante l'ultimo Consiglio Comunale di non ritirare il proprio ordine del giorno per aderire ad un documento comune:
Gruppo Consiliare PRC/PdCI Paderno Dugnano
COMUNICATO STAMPA
A seguito del Consiglio Comunale del 15 luglio 2010
Il Gruppo Consiliare PRC/PdCI ha presentato un Ordine del Giorno con carattere d’urgenza per chiedere l’immediata riapertura del Centro Sociale “Falcone e Borsellino”.
Grazie alle intercettazioni telefoniche (oggi attaccate e messe in discussione da un disegno di Legge fortemente voluto dal Governo Berlusconi), la Magistratura e le Forze dell’Ordine hanno potuto portare a compimento una delicata operazione per la lotta alle cosche mafiose ed in particolare a coloro che hanno infangato il nome e gli associati del Centro “Falcone e Borsellino”.
Abbiamo ritenuto la chiusura del Centro Sociale inutile e pretestuosa, oltre che punitiva nei confronti dei cittadini e dei volontari che quotidianamente frequentano il Centro.
Il nostro Ordine del Giorno, in un primo tempo era stato sottoscritto dal Partito Democratico e dall’Italia dei Valori.
Alla richiesta del Sindaco di un unico OdG, in cui il dato saliente era l’idea di costituire una commissione Consiliare d’indagine senza prevedere a breve la riapertura del Centro (cosa tra l’altro affermata dallo stesso Sindaco), il PD e l’IDV ritiravano la firma ed incomprensibilmente al momento del voto uscivano dall’aula senza votare.
Anziché sostenere quanto avevano sottoscritto, il PD e l’Italia dei Valori, hanno di fatto avallato il vero obiettivo del Sindaco e della Giunta di centrodestra e cioè quella di azzerare una gestione del centro anziani non allineata. Tutto ciò subendo le lusinghe di una generica lotta alla mafia unitaria in un contesto politico che vede il centrodestra (il cui gruppo dirigente nazionale in questi giorni ha l'onore delle prime pagine della cronaca giudiziaria per presunti legami con le organizzazioni mafiose e per l'appartenenza a logge massoniche eversive del tipo della p2) e la Lega Nord all’attacco dei fondamentali diritti democratici e alla demolizione della Costituzione nata dalla Resistenza Antifascista.
Per questo abbiamo mantenuto il nostro ordine del giorno in consiglio comunale e riteniamo la scelta del PD e dell’Italia dei Valori sbagliata e fuorviante.
Per questo continueremo con forza a chiedere
L' IMMEDIATA RIAPERTURA DEL CENTRO “FALCONE BORSELLINO” AFFINCHE' CON LA PIENA E DIRETTA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI SI DIMOSTRI ALLA MAFIA CHE NON HA VINTO E NON VINCERA'.
FEDERAZIONE DELLA SINISTRA Prc/PdCI PADERNO DUGNANO
Paderno Dugnano 16 luglio 2010
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Al Villaggio Ambrosiano il "Doposcuola" in Oratorio, avviato nel settembre 2009, funziona bene e riceve ancora il riconoscimento della Regione Lombardia che lo ha parzialmente finanziato per il secondo anno consecutivo (per lo scorso anno vedi post del 21 luglio 2009).
Sono state rese note infatti le graduatorie relative al Bando 2010 della Legge Regionale 23/1999. Scarica la graduatoria relativa alle Associazioni dal sito dell'ASL Milano 1.
Il Progetto "ABC 6+ FREE. Scuola e Villaggio insieme", è promosso dall'Oratorio del Villaggio Ambrosiano e dalla Rete Famiglie Aperte "Il Gelso" in collegamento con la Scuola Curiel del 1° Circolo e il Servizio Socioculturale del Comune di Paderno.
Il Responsabile del Doposcuola è Massimo Locatelli, direttore dell'Oratorio San Francesco, che coordina un gruppo di volontari.
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C'era una volta
la "Repubblica democratica fondata sul Lavoro";
quanti per lei sono morti!
Adesso che il Lavoro c'è e non c'è
anche la Repubblica traballa
e andiamo tutti verso il tramonto.
Del resto,
la nostra cara Repubblica Italiana
più che a una donna fiorente
nel pieno della vita
somiglia sempre più
a una mamma oltre i 60
con tanta esperienza
certo
ma non tanto futuro.
A difendere le fabbriche e il lavoro
anche a Paderno Dugnano
si vedono tante teste bianche
e pochi giovani.
Lo stesso se bisogna manifestare
per l'interramento della Rho-Monza
o per bloccare la costruzione di un Inceneritore...
L'altra sera eravamo
davanti al Centro Falcone e Borsellino
per dire "No alle mafie"
e ancora una volta ho trovato
pochi under 30.
Tornando a casa li ho visti
pascolare davanti alla gelateria
o con la macchina fiammante
posteggiata di traverso sulla pista ciclabile
e i gruppetti in piedi
a parlare
ma di cosa?
Qualcuno dice che i giovani oggi
sono tutti con la Lega e con la destra
non è più come una volta
che a scuola, in fabbrica e all'università
sognavamo un mondo nuovo:
giustizia, uguaglianza, partecipazione,
diritti...
Adesso no:
i ragazzi cercano soldi, successo, carezze,
zero fatica
niente sacrificio.
E' forse per questo che stanno con la Lega
e con Silvio il sempregiovane!
Ma non saranno tutti così,
mi dico.
Ci saranno dei giovani
con qualche ideale
che vada oltre l'IO, IO, IO
echeggiato all'infinito!
Ci sarà
rintanato da qualche parte
un ragazzo che sogna ancora
una città giusta
(la Repubblica democratica fondata sul Lavoro!)
in cui vivere fianco a fianco
senza avere nemici,
ci sarà una ragazza
che prepara la strada a un futuro diverso
rispetto alla volgarità
che oggi sembra prevalere!
O mi illudo?
Cari ragazzi e ragazze,
se a Paderno ci siete
vi prego
fatevi vedere
camminiamo insieme!
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Nonostante il periodo estivo i Comitati No Inceneritore di Paderno Dugnano, Cormano, Novate Milanese, Bollate, Senago sono ancora in attività e non mollano la presa.
Per la salute di tutti.
Da una telefonata fatta nei giorni scorsi al competente Ufficio della Provincia di Milano hanno saputo che ad oggi Paderno Energia Srl non ha ancora ottenuto la proroga di 120 giorni che aveva richiesto il 9 giugno scorso.
In questi giorni il funzionario responsabile del procedimento sta esaminando le carte pervenute. Ad oggi pertanto non è dato sapere se la proroga verrà concessa o meno.
I Comitati però mettono le mani avanti: per non trovarsi impreparati al rientro dalle vacanze in caso di concessione della proroga hanno inviato oggi una raccomandata alla Provincia per chiedere l'accesso ai documenti finora presentati da Paderno Energia.
Leggi la lettera dei Comitati (pdf).
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