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AREA METROPOLIS 2.0
Area personale
Scommettiamo?
Paderno e il Villaggio Ambrosiano sono quartieri diversi ma non tanto da non poter camminare insieme!
Varie cose li uniscono: le due scuole dell'infanzia e le due elementari appartengono all'I.C. De Marchi, le due parrocchie dal 1° settembre 2007 formano un'unica Comunità Pastorale con un solo parroco.
La nostra scommessa è che possiamo crescere insieme, valorizzando le rispettive risorse e potenzialità.
VITTORIA!!!
La scommessa è un blog di Paderno Dugnano Responsabile Giovanni Giuranna (da giugno 2014 consigliere comunale per la lista civica Insieme per cambiare).
Per contattarmi: e-mail
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Messaggi di Gennaio 2011
Come i lettori più assidui sanno, insegno religione a Milano.
Stasera, venerdì 14 gennaio, nella "mia" scuola si terrà un dibattito a cui volentieri invito chi fosse interessato.
Tema della serata:
DON MILANI
Italia 2011: urgente educare
Intervengono Agostino Burberi (uno dei primi sei allievi della Scuola di Barbiana) e il Prof. Innocente Pessina (Dirigente Scolastico Liceo Classico Berchet).
Scarica la locandina (pdf)
La mostra può essere visitata sabato 15 gennaio (ore 10-12,30) e nei giorni lavorativi fino a giovedì 20 gennaio.
Per raggiungere la scuola:
Istituto Comprensivo Salvatore Quasimodo
via della Giustizia 6 - Milano (zona Greco - Melchiorre Gioia)
guarda la mappa
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La nostra ASL Milano 1 è diretta (grazie a Formigoni) da persona non gradita.
Le polemiche crescono di giorno in giorno.
Leggi sul Corriere della Sera (cronaca di Milano): Il Pd: «Formigoni sospenda Pezzano». La replica: «Caso che non ha evidenza»
Il centrodestra padernese è contento di questa nomina? Siete veramente tutti soddisfatti? Nessuno che storca il naso?
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"Ora incomincian le dolenti note...", scrive Dante nel Canto V dell'Inferno.
Quali dolenti note? Amore travolgente (Paolo e Francesca) e 'ndrine infestanti (presenze mafiose in Lombardia).
Di questi temi caldi si discuterà stasera a Paderno Dugnano.
Annamaria Olmo, Paolo e Francesca
(olio su sacco trattato a mano, collezione privata - cm 80x60)
All'Auditorium Tilane è in programma una serata organizzata dal blog Paderno 7 sul Canto V dell'Inferno (Galeotto fu il libro o il Social Network?). Tanti gli ospiti che interverranno, tra cui l'Assessore Lidia Katia Ruzzon che parlerà - dal punto di vista istituzionale - delle pene d'amore ("Amor, ch'a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m'abbandona...").
In Aula Consiliare invece (ma il sito comunale continua a non segnalare l'iniziativa) si terrà il dibattito sulle mafie organizzato dall'Italia dei Valori con ospiti d'eccezione per la "piazza" padernese: l'europarlamentare Luigi De Magistris, il consigliere regionale Giulio Cavalli e il giornalista de Il Fatto Quotidiano Gianni Barbacetto.
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Grazie anche alle oltre 2.000 firme raccolte a Paderno Dugnano, nella prossima primavera gli italiani dovranno esprimersi sul tema dell'acqua pubblica.
Come si legge oggi sul sito www.referendumacqua.it:
Sì della Consulta, la parola ai cittadini
La Corte Costituzionale ha ammesso due quesiti referendari proposti dai movimenti per l'acqua. A primavera gli uomini e le donne di questo paese decideranno su un bene essenziale. La vittoria dei “sì” porterà ad invertire la rotta sulla gestione dei servizi idrici e più in generale su tutti i beni comuni.
Attendiamo le motivazione della Consulta sulla mancata ammissione del terzo quesito, ma è già chiaro che questa decisione nulla toglie alla battaglia per la ripubblicizzazione dell'acqua e che rimane intatta la forte valenza politica dei referendum.
Il Comitato Promotore oggi più che mai esige un immediato provvedimento di moratoria sulle scadenze del Decreto Ronchi e sull'abrogazione degli AATO, un necessario atto di democrazia perché a decidere sull'acqua siano davvero gli italiani.
Il Comitato Promotore attiverà tutti i contatti istituzionali necessari per chiedere che la data del voto referendario coincida con quella delle elezioni amministrative della prossima primavera.
Da oggi inizia l'ultima tappa, siamo sicuri che le migliori energie di questo paese non si tireranno indietro.
Roma, 12 gennaio 2011
Prossima tappa del cammino referendario:
Dopo la sentenza della Corte Costituzionale, il Presidente della Repubblica, su delibera del Consiglio dei Ministri, fisserà una data per lo svolgimento del referendum in una domenica compresa tra il 15 Aprile e il 15 giugno.
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Lunedì sera si è svolta presso l'auditorium Tilane la serata di presentazione del progetto Cosmopòlis promosso dall'associazione giovanile Codice a barre.
Sul sito del Giorno si può leggere un breve resoconto: Il bilancio? Ai più giovani lo spiegheremo all'aperitivo
Il tempo dirà se dietro questa effervescenza c'è autentico desiderio di impegno per la città oppure soltanto il bisogno di "indossare un vestito alla moda", di inventare una sorta di training o entertainment politico...
Per riavvicinare i giovani alla politica il Think Tank ha partorito un Happy Hour.
Non male come inizio.
Certamente fashion!
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La 26.ma Giornata Mondiale della Gioventù si terrà a Madrid dal 16 al 21 agosto. Sembra un appuntamento lontanissimo, invece per i giovani interessati è tempo di fare programmi e di organizzare il viaggio.
Maggiori info sul sito dell'Oratorio Don Bosco.
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Un gruppo di famiglie padernesi sostiene dai tempi di don Ettore il missionario P.Mario Bartolini che in Perù difende gli indios dell'Amazzonia e per questo era sotto processo. Pochi giorni prima di Natale è arrivata la notizia dell'assoluzione.
Per approfondire:
- l'intervista rilasciata dal superiore generale dei passionisti a Radio Vaticana (22-12-2010)
- i vari servizi sul sito missionline.org (22-12-2010)
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In casa cattolica abbiamo il dovere di riscoprire alcune figure significative del nostro passato, delle quali abbiamo (quasi) perso la memoria.
Una di queste è Teresio Olivelli.
Chi era costui?
A rispondere ci aiuta L'Osservatore Romano oggi in edicola:
Il 17 gennaio 1945 Teresio Olivelli veniva ucciso nel campo nazista di Hersbruck
Ribelle contro gli ideali d'accatto
di Arturo Colombo
Di Teresio Olivelli, ucciso nel campo nazista di Hersbruck il 17 gennaio 1945, quando aveva appena compiuto 29 anni, la definizione più efficace l'ha data don Primo Mazzolari, qualificandolo come "lo spirito più cristiano del nostro secondo risorgimento". E un altro che lo aveva conosciuto bene, padre Carlo Manziana, ha scritto che Olivelli "poteva essere un grande educatore, poteva diventare un brillante docente universitario, poteva assurgere a importanti cariche politiche (...), ma la sua vera vocazione era quella di dare la vita per i suoi fratelli".
Infatti Olivelli - nato a Bellagio, sul Lago di Como, nel 1916 - fin da ragazzo si è dedicato all'aiuto degli studenti più poveri e bisognosi di attenzione, convinto che lo spirito di solidarietà umana è il sinonimo più autentico di carità cristiana. Finito il liceo, si era iscritto alla facoltà di legge dell'università di Pavia, dopo aver ottenuto un posto al famoso Collegio Ghislieri: quello voluto da san Pio v, di cui erano stati alunni personalità del calibro di Carlo Goldoni, di Luigi Credaro, di Giuseppe Zanardelli, di Ezio Vanoni.
Erano gli anni del fascismo al potere; e il giovane Olivelli, vivace, brillante, non esita a frequentare gruppi e ambienti giovanili fascisti; nel 1939 partecipa ai "littoriali della cultura" e vince, precisamente nel settore della razza. Eppure è falso far credere che Olivelli abbia svolto un tema "razzista", all'opposto, da cattolico coerente, aveva sostenuto che se esistono delle razze, nessuno ha il diritto e l'arroganza di far credere che ci sia addirittura una razza eletta, come pretendeva il nazismo: tant'è vero che una fonte non sospetta del tempo, ha fatto notare che "la delegazione hitleriana che lo stava a sentire, allibiva".
Più tardi Olivelli opererà sempre da cattolico deciso a portare ovunque la pienezza della sua fede religiosa. C'è in proposito una sua lettera dell'aprile 1941, da cui emerge l'imperativo destinato a segnarlo fino all'ultimo: "Abbiate fiducia e amore nella vita e negli uomini, ma esercitate una critica incessante sulle realizzazioni degli uomini, in ansia di migliorarle". Così, appena scoppia il terribile secondo conflitto mondiale, Olivelli non rimane indeciso e parte volontario. Lo mandano a combattere in terra russa, dove conosce "l'alleato tedesco nella sua follia allucinante" e prende atto nella vergognosa impreparazione militare italiana.
È costretto a una lunga, interminabile ritirata fra il gelo e la fame, dove conosce - come scriverà al fratello - "scie angosciate di congelati sfiniti, incapaci a proseguire, prigionieri incupiti nell'inane amarezza, invocazioni disperanti di feriti abbandonati, e un seminìo di morti, morti fatti di ghiaccio, stravolti, insepolti". Torna a Pavia dove, seppure per pochi mesi, ricopre la prestigiosa carica di rettore del Collegio Ghislieri. Ma all'indomani dell'8 settembre è fatto prigioniero e messo in un campo di concentramento in Austria, da cui fugge, deciso a entrare nella file della Resistenza.
Con i gruppi cattolici delle "Fiamme Verdi", a Brescia è animatore del giornale clandestino "il ribelle" (scritto tutto in lettere minuscole), dove Olivelli mette in chiaro che "la nostra è anzitutto una rivolta morale", e precisa "contro" chi e che cosa è indispensabile opporsi. "Contro il putridume in cui è immersa l'Italia (...); contro lo Stato che assorbe e ingoia ogni libertà di pensiero e di iniziativa (...); contro una cultura fradicia (...); contro gli ideali d'accatto, l'inerzia infingarda, l'affarismo profittatore ed equivoco". E - sempre il 26 marzo del 1944 - dopo il duro commento, "ne siamo nauseati", aggiunge: "Non recriminiamo: ci ribelliamo", non solo "contro il tiranno demagogo" ma "contro un sistema e un'epoca, contro un modo di pensiero e di vita, contro una concezione del mondo".
Arrestato, poco dopo, a Milano, dal carcere di San Vittore comincia il drammatico iter, che va da Fossoli a Bolzano, a Flossenburg. Muore il 17 gennaio del 1945 a Hersbruck, mentre continua a sostenere con grande spirito di sacrificio i compagni di prigionia, aggrappati a lui, implorando un aiuto, una parola di conforto, un'impossibile salvezza. E così lo ha raffigurato nel 1957 il pittore Augusto Colombo, mio padre, nel dipinto Teresio Olivelli nel Lager di Hersbruck, che si trova nel "suo" Collegio Ghislieri, non lontano dalla lapide che ricorda come Olivelli "vide nella libertà, / in cui sola vive la verità e la carità / e si fece "ribelle per amore"".
Proprio lui, prima dell'ultimo arresto, aveva scritto la "Preghiera del ribelle": ribelle mai per odio o spirito di vendetta, ma per amore della libertà, per amore del riscatto contro l'oppressione, la barbarie, lo spirito di morte. Anche per questo Teresio Olivelli è già "servo di Dio". Il processo di beatificazione è in corso.
(L'Osservatore Romano, 10-11 gennaio 2011)
Si può essere ribelli per rabbia, per sete d'avventura o per totale insofferenza nei confronti di ciò che si vede. Oppure "ribelli per amore", spinti dal desiderio di una società diversa.
Abbiamo bisogno oggi di persone così...
Ma questi partigiani della civiltà futura non si devono aspettare come fossero degli extraterrestri: siamo noi - io che scrivo e tu che leggi - ad essere chiamati in causa.
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Ricevo dal coordinatore padernese del PD, Oscar Figus, il seguente comunicato stampa in risposta alla presa di posizione di Elia Torraca e Benito Romano Cavalletto, segretari cittadini del PDL:
Legalità
Paderno Dugnano, 10 gennaio 2010.
Il contenuto del comunicato stampa dei coordinatori del PdL di Paderno Dugnano in risposta al nostro comunicato del 31 dicembre, lascia perplessi ed è bene dissipare ogni dubbio.
Non condividiamo le affermazioni fatte, in particolare troviamo sbagliata una delle ultime in cui i due coordinatori affermano che non ci sarà dialogo con il PD (e con la sinistra) finché questi difenderanno la passata gestione del Centro Falcone Borsellino.
Ci sono due errori di fondo in questo ragionamento. Il primo è che dialogo non significa affatto pensarla alla stessa maniera, significa confrontarsi. In Consiglio comunale, ad esempio, il dialogo è ancora possibile pur nella diversità di opinioni ma quando si parla di Legalità e di rapporti con la ‘ndrangheta che è attiva nel nostro territorio da 30 o 40 anni, dove controlla imprese, attività economiche e consensi elettorali, nessuno, anche fuori dalle istituzioni, ha il diritto di tirarsene fuori e nessuno (noi compresi) può credere di non essere a rischio.
La Legalità si afferma con il riconoscimento dei ruoli, con l’attenzione a ciò che succede, con l’azione attiva e la formazione, con il rispetto per le regole vigenti ma con il coraggio di cambiarle se sbagliate o inefficaci e, ultimo ma non ultimo, con il dialogo fra tutte le parti sociali e politiche (al di là di qualsiasi schieramento) che nella Legalità si riconoscono.
Il secondo errore è che il PD non difende affatto la passata gestione del Falcone Borsellino, non ritiene suo diritto giudicarla (che è cosa assai diversa) se non nelle sedi opportune, inoltre, anche quando siamo in disaccordo, noi abbiamo il massimo rispetto istituzionale per il ruolo dell’Amministrazione comunale proprietaria del Centro ma la cui attività, importante per la Città, deve essere salvaguardata.
I coordinatori del PdL da mesi propongono invece un ragionamento completamente ribaltato. Nonostante tutto il gruppo dirigente della passata gestione si sia dimesso e ad oggi non risultino ancora responsabilità ufficiali, tali responsabilità, a loro dire, risulterebbero dalla lettura dell’istanza del GIP e dal filmato delle Forze dell’Ordine, e su questa base pretendono di emettere un giudizio senza aspettare la verifica dei riscontri, le indagini della Magistratura o la fine dei lavori della Commissione Consiliare. Il giudizio sommario si chiama linciaggio e non ha niente a che vedere né con la Giustizia né con la Legalità.
Le 791 pagine dell’istanza del GIP le abbiamo lette tutte e non solo dove si parla della nostra Città. Ne abbiamo tratto conferma di ciò che sosteniamo dal 14 luglio ( giorno del presidio davanti al Falcone Borsellino che tanto fastidio ha dato ai segretari del PdL): ciò che è successo al Centro è stato gravissimo, nelle sedi opportune vanno identificate le eventuali responsabilità e come garantire la Città per il futuro, ma ciò che è successo è il sintomo e non la malattia, la malattia sono le infiltrazioni delle cosche e sono queste infiltrazioni che vanno combattute.
Ad agosto abbiamo fatto sette proposte per la Legalità, alcune hanno avuto seguito, discutiamo delle altre pubblicamente ed in modo serio, teniamo davvero fuori “i padrini” da Paderno Dugnano, non solo con gli slogan.
Su un argomento tanto importante chiediamo al PdL di evitare le affermazioni da campagna elettorale, facciamo proposte precise che possono essere condivise oppure no. Provate a fare altrettanto.
Una cosa è certa, tra le altre cose l’illegalità si combatte anche mantenendo la Città viva e attiva e non certo chiudendone i centri di aggregazione ed eliminando gli spazi di confronto.
Noi siamo con e per la Legalità.
Oscar Figus
Coordinatore Cittadino
Partito Democratico
Paderno Dugnano
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Le sette proposte per la legalità
del PD di Paderno Dugnano
1) Si a una grande manifestazione pubblica per “inaugurare di nuovo ” il Centro Falcone e Borsellino, come noi abbiamo proposto nel Consiglio Comunale del 15 luglio scorso, con personalità pubbliche importanti e con Salvatore Borsellino che lo ha inaugurato nel 2008
2) Si alla commissione consiliare comunale per valutare tutti gli atti della amministrazione comunale di questi ultimi anni per capire, alla luce delle indagini, se c’è stata penetrazione criminale oppure no
3) Si a un forte finanziamento al Piano per il diritto allo studio 2010-2011 di tutte le scuole dell’obbligo di Paderno Dugnano da approvare subito in settembre con azioni specifiche a favore della cultura della legalità
4) Si ad azioni istituzionali coordinate contro le infiltrazioni criminali nel Nord Milano con le seguenti caratteristiche:
- stretta collaborazione di tutte le amministrazioni del territorio
- stretto rapporto con le forze dell’ordine
- monitoraggio del territorio in collaborazione con le “agenzie economiche” locali - un efficace sistema informativo che sensibilizzi adeguatamente i cittadini sui comportamenti delle mafie e sulle modalità concrete per dire no alle infiltrazioni
5) Si al confronto continuo con le esperienze già avviate di contrasto alle mafie (Associazione Libera) e al coinvolgimento attivo delle “forze sane” della società civile (associazioni di categoria, imprenditoriali e sindacali, associazioni culturali e di volontariato, parrocchie, oratori, scuole...)
6) Si al codice di autoregolamentazione approvato dalla Commissione Antimafia il 18 febbraio 2010, che il PD ha sottoscritto e applicato già nelle scorse competizioni elettorali regionali impegnandosi a non inserire nelle proprie liste persone che hanno ricevuto condanne, anche non definitive, per reati gravi e a sottoporre la lista dei propri candidati al controllo della Commissione
7) Si a una scuola di formazione politica e amministrativa per amministratori degli enti locali che sottolinei l’importanza delle regole come garanzia di trasparenza e legalità, come il PD milanese ha in programma di realizzare nel mese di ottobre, da farsi in tutti i comuni della Lombardia.
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Il tanto atteso confronto dei rappresentanti dell'associazione Falcone e Borsellino con l'Assessore ai Servizi Sociali Alberto Ghioni si è svolto oggi ma non ha fatto registrare passi in avanti, piuttosto un passo indietro. Ne dà conto dettagliatamente il blog Padernoforum.
Ho l'impressione che la Giunta Alparone abbia scelto di aumentare considerevolmente i propri nemici (l'associazione conta 800 iscritti). Se va avanti così, si prepara a perdere al prossimo giro elettorale. Ognuno faccia i suoi conti, ma 800 persone trattate a pesci in faccia (ognuna delle quali ha sicuramente un parente/amico a cui ha confidato la propria umiliazione) fanno 1.600 voti contro.
Mica male per chi si è presentato come il Sindaco che ascolta i cittadini!
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“La paura è normale che ci sia,
l’importante è che sia accompagnata dal coraggio”
Paolo Borsellino
Foto dal sito www.gianlucacongiusta.org
Come segnalato dal Cittadino, a Desio sono in programma due incontri importanti sul tema delle mafie in Brianza.
mercoledì 12 gennaio
GIULIO CAVALLI – attore e scrittore – presenta il libro “NOMI, COGNOMI E INFAMI”
lunedì 7 febbraio
ENZO CICONTE, storico della criminalità organizzata, presenta il libro “‘NDRANGHETA PADANA”
MARIO PORTANOVA, giornalista, racconta le sue inchieste sulla ‘ndrangheta lombarda
Gli incontri si terranno alle ore 21 presso la sala Pertini – Comune Desio – via Gramsci. Nelle serate sarà possibile acquistare i libri degli autori e generi alimentari prodotti da “Libera”
Promuovono l'iniziativa il Centro Culturale G. Lazzati, Antropolis, il Coordinamento Desio Città Aperta e i Missionari Saveriani.
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Da Stefania del Gruppo "Stazione Centrale" ricevo il seguente avviso che pubblico volentieri:
Anche quest'anno il gruppo "Stazione Centrale" organizza presso il Centro Cardinal Colombo a Incirano la quarta edizione del PRANZO DELL'IMMIGRAZIONE in occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato.
Il pranzo si terrà domenica 16 gennaio alle ore 12.30. Sarà preceduto da una messa celebrata da un sacerdote missionario presso la chiesa di Incirano alle ore 11.00.
Siete invitati tutti a partecipare, persone sensibili alle tematiche dell'immigrazione e tutti gli stranieri che conoscete. Si tratta di un ritrovo informale, all'insegna dell'incontro tra culture diverse, dove potersi conoscere e vivere un momento conviviale insieme.
Le adesioni al pranzo verranno raccolte entro mercoledì 12 gennaio.
Guarda il volantino con il programma
Gruppo "Stazione Centrale"
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"Giovanni Giuranna sul suo blog da mesi esorta il sindaco e la sua giunta a passare dall’antimafia parlata a quella praticata, ma è destinato a non ricevere risposta".
Scrive così Carlo Arcari sul blog Padernoforum, motivando con varie considerazioni che è utile leggere: La destra e la mafia tra parole e fatti
Io però non mi arrendo.
Questa Giunta prima o poi dovrà dirci se ha voglia di approfondire il discorso "mafie" o se preferisce lasciar trascorrere il tempo per far dimenticare la cosa.
E' per questo che periodicamente riprendo il tema della legalità nella speranza che a Paderno Dugnano non manchino cittadini (di ogni schieramento politico) pronti a uscire allo scoperto per evitare che la nostra economia lombarda venga invisibilmente controllata dalle mafie.
* * *
Dott. Nicola Gratteri, Procuratore aggiunto della Repubblica - Reggio Calabria
A proposito della propaganda leghista che attribuisce al Governo, e in particolare al ministro Maroni, i risultati della lotta antimafia invito a leggere una significativa dichiarazione rilasciata il 5 gennaio scorso a Catania dal Procuratore Nicola Gratteri, da anni attivo nella lotta alla 'ndrangheta:
«Non c’è ragione perché il governo si assuma il merito dei successi investigativi contro la mafia. L'80% degli arresti fatti nel 2010 fanno parte di indagini e procedimenti iniziati 6 o 8 anni fa. Cosa c’entrano il ministro Maroni o il ministro Alfano? Raccontare le indagini di mafia in questo modo rappresenta un caso di cattiva informazione».
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Da Ferruccio Porati del CCIRM le ultime notizie sulla Rho-Monza apparse sulla stampa locale.
Vi aggiorno sulla rassegna stampa del fine settimana. Anzitutto la cronaca di Pier Mastantuono relativa alle ultime vicende legate alla questione degli espropri:
Il Cittadino 8 gennaio 2011: Contro gli espropri Rho-Monza. Le osservazioni a Serravalle
Sempre sul "Cittadino" di ieri, segnalo il limpido editoriale del direttore Luigi Losa (che ringrazio), il quale, parlando esplicitamente del pasticcio degli espropri di Pedemontana, tocca un tema che è attualissimo anche per noi Padernesi e trae delle conclusioni che per tutti noi sono logiche e ragionevoli, ma che, purtroppo, non lo sono affatto per le istituzioni preposte...
Il Cittadino 8 gennaio 2011: Pedemontana, il prezzo da pagare
Infine, a completamento di questi discorsi, sempre la stessa testata fa vedere come la peggiore (e fuorilegge anche secondo la vecchia normativa) qualità di aria in Lombardia sia proprio quella nel tratto compreso fra Monza e Milano: la logica, quindi, direbbe che nelle nostre zone la priorità è risanare, non aggravare lo status quo:
Il Cittadino 8 gennaio 2011: Monza maglia nera dello smog lombardo
Infine, vi confermo che l'assessore De Nicola non ha minimamente corretto alcunchè circa l'articolo del "Giorno" dello scorso 29 dicembre. Anzi, è rimasto del tutto indifferente anche alle precisazioni successive degli esponenti politici e cittadini padernesi, pertanto, a maggior ragione, rinnovo l'invito a tutti ad apporre la propria firma elettronica alla petizione on line e di diffondere l'informazione presso le altre persone di nostra conoscenza.
Ferruccio Porati
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Piero della Francesca, Battesimo di Cristo (1440-60, National Gallery, Londra)
Oggi la Liturgia celebra la domenica dopo l'Epifania dedicata al Battesimo di Gesù nel Giordano.
Per comprendere il senso di questa festa segnalo dal sito della Diocesi di Milano il dottissimo commento alle letture di don Gianantonio Borgonovo (docente di Esegesi dell'Antico Testamento presso il Seminario Maggiore di Venegono e la Facoltà di Teologia dell'Italia Settentrionale e di Lingua ebraica presso l'Università Cattolica di Milano).
Per chi vuole cimentarsi con un approccio serio alla Scrittura, scevro dalla banalizzazione devota, consiglio la lettura (non facile) del commento di Borgonovo.
Ci vuole un po' di coraggio, ma ne vale la pena. Non preoccupatevi però di capire tutto: finireste per lasciarvi prendere dallo scoraggiamento...
Dopo aver compiuto la "salita" dell'esegesi del testo, giungerete ad un "pianoro" da cui è possibile dare uno sguardo sulla "valle". Mi riferisco con quest'immagine all'ultima parte del commento nella quale sono raccolti alcuni spunti "per la nostra vita" (testi del teologo cattolico De Lubac, del luterano Bonhoeffer ucciso dai nazisti, dello scrittore francese Bernanos e del poeta Mario Luzi).
Come cattolici adulti abbiamo bisogno di cibo solido. Non del semolino che si offre ai bimbi e agli anziani...
Abbiamo bisogno di imparare, di aprire gli occhi!
Ma attenzione: come ricorda Bernanos nel famoso Diario di un curato di campagna:
Insegnare, figliolo, non è una cosa da ridere! Non ti parlo di quelli che se la cavano con degli imbonimenti: ne vedrai un buon numero nel corso della vita, imparerai a conoscerli. Verità consolanti, le chiamano. La verità prima libera, poi consola. Comunque non si ha diritto di definire una cosa del genere “consolazione”. Perché allora non dire “condoglianze”? La parola di Dio! è un ferro rovente la parola di Dio. E tu che la insegni vorresti pigliarla con le molle per non bruciarti, non la afferreresti a piene mani? Lasciami ridere: un prete che scende un po’ ringalluzzito ma contento dal pulpito di Verità, con la bocca a culo di gallina, non ha predicato, ha fatto le fusa se mai. Bada che può capitare a chiunque: siamo dei poveri dormienti, e certe volte che fatica del diavolo svegliarsi! anche gli apostoli, comunque, dormivano al Getsemani.
Ma insomma bisogna distinguere. E capirai anche che chi si scalmana e suda come un facchino non sempre è più sveglio degli altri, no. Dico soltanto che quando per caso il Signore mi cava fuori una parola che è utile alle anime, la capisco dal male che mi fa.
(G. Bernanos, Diario di un curato di campagna)
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