Creato da Giuranna il 05/07/2008
Blog di Giovanni Giuranna - consigliere comunale della lista civica Insieme per cambiare di Paderno Dugnano

AREA METROPOLIS 2.0

CALDERINA (LUGLIO)

 

Area personale

 

Scommettiamo?

Paderno e il Villaggio Ambrosiano sono quartieri diversi ma non tanto da non poter camminare insieme!
Varie cose li uniscono: le due scuole dell'infanzia e le due elementari appartengono all'I.C. De Marchi, le due parrocchie dal 1° settembre 2007 formano un'unica Comunità Pastorale con un solo parroco.
La nostra scommessa è che possiamo crescere insieme, valorizzando le rispettive risorse e potenzialità.

 

La scommessa è un blog di Paderno Dugnano Responsabile Giovanni Giuranna (da giugno 2014 consigliere comunale per la lista civica Insieme per cambiare).

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Testi e immagini

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Le mie radio

 

Messaggi di Gennaio 2011

MAFIE, GIOVEDI' 13 A PADERNO DE MAGISTRIS, CAVALLI E BARBACETTO

Post n°1423 pubblicato il 08 Gennaio 2011 da Giuranna
 

Il blog dell'IdV padernese non è aggiornato, ma la notizia è attendibile. La riferiscono il sito dell'europarlamentare IdV Luigi De Magistris e quello padernese del MoVimento 5 Stelle di Silvana Carcano.

Giovedì 13 gennaio, alle ore 21 presso l'Aula Consiliare (via Grandi 15) a Paderno Dugnano si terrà un incontro dibattito sul tema MAFIA CHE BARA IN LOMBARDIA!

Introduce Maurizio Cerioni (Consigliere IdV a Paderno Dugnano e Presidente della locale Commissione Antimafia). Intervengono: Luigi de Magistris (eurodeputato IdV), Giulio Cavalli (Consigliere regionale e coordinatore cittadino Milano IdV). Modera: Gianni Barbacetto (giornalista Il Fatto Quotidiano).

E' certamente un'occasione importante a Paderno Dugnano per riflettere sulle mafie. E' strano che il sito comunale non ne parli anche se l'incontro si svolgerà... in Aula Consiliare!



 
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NAPOLITANO: ANCHE PADERNO FACCIA QUALCOSA PER L'UNITA' D'ITALIA...

Post n°1422 pubblicato il 08 Gennaio 2011 da Giuranna
 

Stamattina il Presidente della Repubblica Napolitano ha ripreso a Forlì l'appello lanciato ieri in occasione dell'apertura delle celebrazioni per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia: "Anche il Nord sia cosciente di come divenne Italia!".

 

Sky TG24 - 8 gennaio 2011

 

A Paderno Dugnano l'ideologia leghista non ha per ora radici profonde, anche se non stento a credere che un'eventuale consultazione elettorale porterebbe anche da noi un avanzamento del partito di Umberto Bossi.

Contro l'incultura leghista che ha abilmente creato il mito artificiale/artificioso della Padania suggerisco di ascoltare la Prolusione "Il tricolore italiano" tenuta ieri dal Prof. Alberto Melloni immediatamente prima dell'intervento del Capo dello Stato.

Filmato sul sito di Radio Radicale (clicca su "Alberto Melloni").

 
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NAPOLITANO: "OBBLIGATORIO RISPETTARE IL TRICOLORE"

Post n°1421 pubblicato il 08 Gennaio 2011 da Giuranna
 

Ieri, 7 gennaio, a Reggio Emilia sono ufficialmente iniziate le celebrazioni per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia. Come osserva Ugo Magri su La Stampa, erano assenti Berlusconi e i ministri per non irritare la Lega.

Di seguito il discorso integrale del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha tenuto una lezione magistrale sul significato del tricolore, della Costituzione e dell'unità nazionale (dal minuto 7' 15'' in avanti il Presidente lancia un messaggio forte rivolto soprattutto alla Lega Nord).

 

 

A Paderno Dugnano non si sa ancora quale sarà il programma cittadino per festeggiare il 150° compleanno del nostro Paese.

Durante il Consiglio Comunale del 18 novembre la Lega mise le mani avanti in modo del tutto strumentale, presentando un Ordine del Giorno che avevo definito ironicamente "un capolavoro di ipocrisia". In quell'occasione il PDL padernese preferì rinnegare la propria vocazione patriottica (ricordate i vecchi nomi: Forza Italia e Alleanza Nazionale?) pur di non aprire rischiose discussioni con il Carroccio.

Il capogruppo del PDL Maurizio Rimoldi minimizzò la questione, sostenendo che il padano Carlo Caldan nel formulare l'OdG si era comportato semplicemente da "buon padre di famiglia" contro inutili sprechi.

Ne trassi la conclusione che a Paderno Dugnano il PDL è succube della Lega.



 

Ora però il tempo stringe.

Conviene ricordare ai partiti che amministrano la nostra città che è indispensabile pensare a un'iniziativa per celebrare questo anniversario significativo.

Si potrebbe organizzare un Consiglio Comunale aperto (a proposito... quando è fissato quello dedicato alla sicurezza sul lavoro promesso dal Sindaco entro il 31 gennaio?) per riflettere insieme su cosa significhi la parola ITALIA nella nostra vita personale e sociale.

Rinnovo dunque la proposta che ho formulato nel "post" del 15 novembre scorso:

Davvero volete il risparmio e la solidarietà? Sono d'accordo con voi, purché si trovi un modo (a costo ridotto o zero) per testimoniare l'amore per l'Italia.

Nel prossimo mese di marzo potremmo trovarci a cantare tutti insieme "Fratelli d'Italia" sventolando il tricolore e magari ricordando i tantissimi martiri che hanno dato la vita per il nostro Paese (dal Risorgimento alla guerra partigiana, dalla lotta contro il terrorismo a quella contro le mafie fino ai caduti sul lavoro...).


 

Ci state? Il gesto non costa niente alle casse del Comune ma ha un grande significato politico.

Invitate anche Bossi.

Potremmo leggere insieme la Costituzione...

 
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E' MORTO DON TULLIO NARDIN: STAMATTINA IL FUNERALE A PADERNO

Post n°1420 pubblicato il 08 Gennaio 2011 da Giuranna
 

Ricevo da Alberto Manzoni la triste notizia della scomparsa di don Tullio Nardin, un anziano prete che dal 1997 si era ritirato a Paderno e si era fatto apprezzare per la propria semplicità e ricchezza d'animo.

Il funerale sarà celebrato stamattina 8 gennaio alle ore 9,30 nella Chiesa di S.Maria Nascente.

Di seguito riporto il comunicato stampa che ricorda questo "anziano" (in greco presbitero) della nostra Comunità pastorale.


L’estremo saluto a don Tullio Nardin,
uomo e sacerdote schietto e generoso

È spirato giovedì 6 gennaio, presso il “Ricovero Ferdinando Uboldi” di cui formalmente era ancora cappellano, don Tullio Nardin, il quale, essendo nato a Milano il 17 gennaio 1930, avrebbe compiuto gli 81 anni fra pochi giorni. Il Signore lo ha chiamato a sé, quindi, proprio nella solennità dell’Epifania. La sua famiglia d’origine era del Trentino; e di questa terra egli aveva sempre portato in sé la schiettezza e la generosità, che avevano contraddistinto anche il suo essere sacerdote dell’arcidiocesi ambrosiana.

Ordinato nel 1953 dall’allora arcivescovo, il beato cardinale Alfredo Ildefonso Schuster, era stato destinato come coadiutore alla parrocchia milanese di San Vincenzo in Prato, che lasciò nel 1976 in seguito alla nomina di parroco a Nosate – paese in riva al Ticino nei pressi di Turbigo –. Qui rimase sino al 1997, allorché decise di rinunciare all’incarico e ritirarsi presso la parrocchia Santa Maria Nascente in Paderno, assumendo nel contempo l’incarico di cappellano presso la clinica “San Carlo” e la casa di riposo “Residenza Bernardelli”. Dall’autunno 2008 risiedeva presso la casa di riposo “Ferdinando Uboldi” in via Buozzi, di cui era stato a sua volta nominato cappellano.

Pertanto lascia in città un vivo ricordo, soprattutto nelle due parrocchie di Paderno e di Dugnano, che gli hanno voluto tributare l’estremo saluto nella Messa esequiale di sabato 8 gennaio presso la chiesa parrocchiale di Paderno, presieduta dal Vescovo ausiliare di Milano monsignor Marco Ferrari e concelebrata dal vicario episcopale della zona pastorale VII monsignor Carlo Faccendini, dai due parroci don Gabriele Sala e don Giacomo Tagliabue e da altri sacerdoti, alla presenza di numerosi fedeli delle varie comunità a cui don Tullio era legato.


Don Tullio Nardin durante la concelebrazione per la pace del 1° gennaio 2008

 
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SUD SUDAN VERSO IL REFERENDUM: CI SCRIVE SILVIA CERRI

Post n°1419 pubblicato il 07 Gennaio 2011 da Giuranna
 

Il Sud Sudan sta per vivere una giornata decisiva, dagli esiti assai incerti. Il 9 gennaio si svolgerà  infatti il referendum che deciderà  sull'indipendenza o meno da Khartoum. "Una ticchettante bomba a orologeria", l'aveva definita in settembre Hillary Clinton.

ULTIME NOTIZIE:

Seguiamo questo appuntamento in collegamento con la nostra concittadina Silvia Cerri, in servizio presso l'Ospedale di Yirol con l'organizzazione non governativa Medici con l'Africa CUAMM.

Ciao Giovanni,

non è facile descrivere il clima che si respira in questo periodo pre referendario: l'evento ricorre nei discorsi e nei pensieri della gente, c'è grande attesa e speranza, d'altro canto la vita scorre ordinaria tra le mille difficoltà quotidiane e la celebrazione delle festività di fine anno.

Un segno visibile di cambiamento è l'arrivo dei Returnees (sud sudanesi residenti da tempo al nord, che per varie ragioni hanno deciso di rientrare al sud prima del 9 di gennaio) che sta mobilitando e mettendo alla prova il Governo del sud, le agenzie delle Nazioni Unite e di rimando anche le ONG, per organizzare la loro accoglienza e ricollocazione all'interno del paese. Le stime di UN su quante persone arriveranno si sprecano, nel solo Stato dei Laghi, dove ci troviamo, sono previsti 4.000/5.000 arrivi. Alcune centinaia di persone sono già qui.

Le notizie, ufficiali e non, si rincorrono e  si contraddicono, da "osservatori" si percepisce una sostanziale incertezza su quello che sarà l'esito della consultazione e soprattutto su come verrà recepita dall'una e dall'altra parte.


Pellegrinaggio giovani con il Vescovo di Rumbek, Mons. Mazzolari (foto Silvia Cerri)

 

Nel cammino di avvicinamento al 9 di gennaio, un segnale molto forte e significativo a mio avviso, è stato per la città di Yirol il III Congresso Diocesano dei Giovani, celebratosi pochi giorni prima di Natale, dal 17 al 19 dicembre. Circa 500 giovani sono convenuti dalle diverse parrocchie della Diocesi di Rumbek e si sono dati appuntamento nella nostra città, accompagnati da religiose e sacerdoti di varia provenienza. A presiedere l'evento il vescovo, Cesare Mazzolari, presenza storica in questa terra, e il nunzio apostolico a Karthoum, Mons Leo Boccardi. Significativo il tema del meeting "Walking with Jesus towards Peace, Justice and Reconciliation". Giustizia, pace e riconciliazione sono valori dal sapore e dalla portata particolare in un contesto postbellico, basti pensare che tutti questi giovani sono nati e cresciuti durante la guerra.

Particolarmente suggestiva e coinvolgente la processione eucaristica conclusiva, che ha avvolto la città in una moltitudine di fiammelle danzanti nella notte sudanese, davanti agli occhi attoniti della gente. In un happening gioioso, ritmato da balli, canti e momenti di confronto e condivisione, un seme è stato gettato.

Silvia Cerri



Un altro momento del pellegrinaggio dei giovani sulla riva del lago (foto S.Cerri)

 

Da Marco Rampi dell'Organizzazione Medici con l'Africa CUAMM ho ricevuto queste notizie sull'attività che l'ONG svolge in Sudan:

Ciao Giovanni,

ho buttato giù un breve testo sulla nostra presenza nel Paese, come sostenere economicamente i nostri progetti e qualche riga su Medici con l’Africa Cuamm.
Approfitto... la prossima volta che
Silvia rientra in Italia la “blindiamo” per fare un incontro di testimonianza/sensibilizzazione a Paderno?

Buon 2011!

Marco

IL SUD SUDAN

Il Sud Sudan ancora oggi non è un paese indipendente e viene anche chiamato Governo autonomo del Sudan meridionale. Con la firma del Comprehensive Peace Agreement il 9 gennaio 2005 si è conclusa l’ultima fase di una guerra civile durata oltre vent’anni  tra il governo di Karthoum e il sud che ha causato circa due milioni di morti, 400.000 rifugiati e quattro milioni di sfollati. ll 9 gennaio del 2011, nel paese si terrà un referendum per la piena indipendenza del Sud Sudan.

L’INTERVENTO DI MEDICI CON L’AFRICA CUAMM IN SUD SUDAN

Pastori della tribà Dinka

La presenza di Medici con l’Africa Cuamm in Sud Sudan comincia nel novembre 2006 con la ristrutturazione e la riapertura dell’ospedale di Yirol, nello Stato dei Laghi.
Nel 2009 Medici con l’Africa Cuamm ha firmato un accordo triennale con le controparti locali dello Stato dei Laghi (Ministero della Sanità) e dello Stato del Western Equatoria (Ministero della Sanità e la diocesi di Lui, Chiesa episcopale del Sudan). Le intese sono state prese al fine di rafforzare il sistema sanitario del paese, intervenendo in due strutture: l’ospedale di Yirol (Stato dei Laghi) e quello di Lui (Western Equatoria). L’accordo prevede un protocollo d’intesa operativo che verrà rinnovato annualmente sulla base dei risultati raggiunti e delle nuove sfide.

IL SUPPORTO ALL’OSPEDALE DI YIROL

L’intervento di supporto all’ospedale ha come scopo il miglioramento della qualità dei servizi materno infantili di secondo livello attraverso un’adeguata gestione dei servizi offerti dall’ospedale, il consolidamento del sistema informativo, la creazione di un centro di formazione e il regolare rifornimento di farmaci.

Inaugurazione del centro di formazione

Sono stati recentemente messi in funzione i reparti di Pediatria e di Medicina, oltre a quelli già operativi (precedentemente riabilitati da Medici con l’Africa Cuamm) di Maternità, Sala operatoria e Chirurgia, mentre è stato riabilitato un edificio da adibire a centro di formazione per il personale sanitario dell’ospedale e della Contea.
Infine è in corso la realizzazione di una farmacia per l'ospedale ed è prevista la costruzione di case per il personale medico locale e la riabilitazione dell’ambulatorio.

Per supportare l’impegno di Medici con l’Africa Cuamm a Yirol puoi contribuire in diversi modi:

10 € = 10 vaccinazioni pediatriche
20 € = farmaci per un ricovero pediatrico
25 € =  5 zanzariere
40 € =  un parto cesareo
80 € =  corso d'aggiornamento per un'ostetrica
150 € = 100 visite prenatali
500 € =  borsa di studio di 1 anno per un'infermiera
5.000 € =  attrezzature didattiche per un anno di corso di formazione
30.000 € = 1 ambulanza

Grazie di sostenere il nostro impegno! Grazie di sostenere il Sud Sudan!

Se vuoi offrire un contributo visita il sito di Medici con l'Africa CUAMM dove è possibile effettuare una donazione online oppure contattare la segreteria per ulteriori informazioni.


MEDICI CON L’AFRICA CUAMM

Medici con l’Africa Cuamm è la più grande organizzazione italiana per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane.
Dal 1950 realizza progetti a lungo termine in un’ottica di sviluppo per rendere l’accesso ai servizi sanitari disponibile a tutti, anche ai gruppi più marginali delle popolazioni.
Questa è l’avventura affascinante e difficile di un’organizzazione via via sempre più grande, in grado di inviare oltre 1.300 professionisti in 38 diversi paesi di intervento, soprattutto in Africa. È la storia di uno scambio continuo per far sì che la salute, la cura, la guarigione siano a portata proprio di tutti. Anche di chi vive nelle località più povere dei paesi più poveri del mondo.
Ancora oggi, dopo 60 anni da quando è cominciata, siamo presenti in 7 paesi dell’Africa a sud del deserto del Sahara in Angola, Etiopia, Kenya, Mozambico, Sud Sudan, Tanzania e Uganda. I nostri volontari si impegnano sul campo per garantire il diritto alla salute delle popolazioni africane: in ospedali, distretti, scuole o università, a fianco di medici e infermieri locali. Altri lavorano dietro le quinte per assicurare che le attrezzature funzionino, i materiali arrivino, i conti tornino.
In comune hanno la passione per l’Africa, professionalità, studio dedicato per entrare in punta di piedi nei sistemi sanitari africani e operare con rispetto, efficacia ed efficienza. Qui negli ospedali e nei villaggi, incontrano gli ammalati, vaccinano i bambini e controllano la loro crescita, visitano le mamme in gravidanza, collaborano con i medici locali e li supportano nello studio. Dove è necessario, costruiscono e riparano ospedali, dispensari e reparti speciali per mamme e bambini.

 
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BALDASSARRE SI ECLISSA, ORA LA GIUNTA SI APRIRA' AL DIALOGO?

Post n°1418 pubblicato il 07 Gennaio 2011 da Giuranna
 

 

Arturo Baldassarre ha preso una decisione coraggiosa che gli fa onore in quanto si tratta di una scelta responsabile, assolutamente non dovuta ma accettata con sofferenza per consentire al Centro Falcone e Borsellino di uscire dalla situazione di stallo.

Leggi l'articolo sul Giorno di oggi: Polemiche al Falcone e Borsellino. L'ex presidente: "Esco di scena"

Ora la palla passa alla Giunta: saprà essere altrettanto coraggiosa, individuando un percorso di ripresa per il Centro di aggregazione sociale che conta 800 iscritti?

Lo spero vivamente.

 
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IL PDL PADERNESE HA VOGLIA DI COMBATTERE LE MAFIE?

Post n°1417 pubblicato il 07 Gennaio 2011 da Giuranna
 

Il PDL padernese è una macchietta tragica.

Esprimo questo giudizio con riferimento all'ultimo comunicato stampa apparso ieri sul blog Paderno 7 con la firma dei due coordinatori locali del partito: Elia Torraca (ex Forza Italia) e Benito Romano Cavalletto (ex AN).

Sul Centro Falcone e Borsellino il PDL padernese è un torrente in piena, le cui acque agitate sono per forza torbide e non contribuiscono a fare chiarezza. In questa situazione invece sarebbe dovere di chi governa cercare la via percorribile per uscire dal pantano.

Leggendo tra le righe del comunicato, si coglie l'errore madornale che il centrodestra continua a commettere. E' una specie di mantra che da mesi torna ripetutamente nelle parole del Sindaco, negli interventi di vari esponenti di PDL e Lega, nei commenti postati sul blog di fiducia del centrodestra... Siete ossessionati dall'idea che la nostra città (per colpa di qualcuno) sia stata macchiata. Dopo la cena al Centro Falcone e Borsellino l'immacolata Paderno si è scoperta maculata... Questo sarebbe il problema.

Ad un certo punto nel comunicato stampa dite:

Cosa doveva fare l’Amministrazione Comunale dopo che il nome della nostra città è finito su tutti i giornali e telegiornali del mondo ed è stato accostato alla mafia?

L'ho capito da un pezzo. Per voi ciò che è successo è fondamentalmente un "danno di immagine" che la città ha dovuto subire ingiustamente per colpa dei gestori del Centro Falcone e Borsellino. E' per questo che vi accanite contro coloro che ritenete i responsabili, sostituendovi al giudizio della magistratura.

Qui vi sbagliate, e di grosso!

Vi concentrate ossessivamente sulla sintomatologia, dimenticando di  cercare e di combattere le vere cause del male.

Le mafie a Paderno Dugnano - come in tutto il nord Milano - ci sono da tempo e fanno lauti affari, come denunciano i magistrati e la Direzione Investigativa Antimafia.

Il problema non è la "macchia" causata dalla cena al Centro Falcone e Borsellino, ma la trama nascosta e avvolgente che inquina la nostra "bella" economia lombarda.

Di questo dovremmo seriamente preoccuparci! 

L'ho già scritto e lo ribadisco: la famosa cena del 31 ottobre 2009 è stata paradossalmente una benedizione (non una sciagura) per la nostra città in quanto ha portato alla luce il pervasivo intreccio delle cosche, soprattutto calabresi, che si sono pericolosamente insediate nei plessi economicamente sensibili del Nord Italia.

Contro questo cancro (che a detta dei magistrati controlla quasi interamente i settori dell'edilizia e dei rifiuti ed è attivo nel riciclaggio del denaro, nel commercio della droga, nel racket, nell'usura...) dobbiamo batterci tutti insieme!

Per spiegarmi meglio cedo la parola al "testimone di giustizia" Pino Masciari, di cui ho parlato nel post precedente:

"La parola chiave per capire la 'ndrangheta è «affari», la 'ndrangheta di affari si nutre e si è sempre nutrita, muovendosi sul denaro come un avvoltoio affamato sulla preda. I soldi e il potere sono la linfa di questo cancro"

(Pino e Marisa Masciari, Organizzare il coraggio, add, Torino 2010, p.251)

 

 

Se le cose stanno così, cari Torraca e Cavalletto, smettete di prendere lucciole per lanterne e impegnatevi con determinazione nella lotta all'inquinamento mafioso dell'economia lombarda!

Vi chiedete che cosa può fare l'Amministrazione Comunale?

Per me gran parte della risposta è contenuta nei 7 punti suggeriti dal Partito Democratico il 4 agosto scorso.

A che punto siamo?

 
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ORGANIZZARE IL CORAGGIO (A PADERNO) CONTRO LA 'NDRANGHETA

Post n°1416 pubblicato il 06 Gennaio 2011 da Giuranna
 

Stamattina la trasmissione "Tutta la città ne parla" di Radio Tre ha dato la parola a Pino e Marisa Masciari che nei giorni scorsi sono entrati come un ciclone nelle mie mie giornate.

Per ascoltare la puntata o scaricare il file mp3 clicca qui.


 

Qualche giorno fa nel reparto libri di un ipermercato ho visto un volume bianco che ha attirato la mia attenzione. L'ho acquistato e l'ho letto tutto d'un fiato.

Ve lo consiglio (se fossi un medico, direi: "ve lo prescrivo").

 

 

E' la storia di Pino Masciari, un imprenditore edile calabrese che ha denunciato il potere della 'ndrangheta dando così l'avvio a importanti processi. A causa della sua onestà è stato costretto a entrare con la sua famiglia (moglie e due bambini piccoli) nel Programma di protezione speciale. Dopo 13 anni di nascondimento ed "esilio" la testimonianza dei Masciari è un richiamo forte per la nostra coscienza.

Il titolo del libro esprime bene ciò di cui abbiamo bisogno a Paderno Dugnano e in Lombardia: Organizzare il coraggio!

Occorre coltivare la legalità, fare gruppo, sistema, mettere insieme le tante componenti sane del tessuto sociale e muoversi compatti, perché nessuno si senta solo. Bisogna organizzare il coraggio come loro organizzano la malavita.
Non basta che uno solo denunci, l'ho provato sulla mia pelle...

Sarebbe bello portare questo testimone di giustizia a Paderno Dugnano.

Per non perdere tempo ho provato a contattarlo attraverso il blog degli Amici di Pino Masciari e ho saputo che la cosa sarebbe possibile in primavera.

Ora vediamo se riusciamo a organizzare una serata...

Nel frattempo vi invito a leggere il libro di Pino e Marisa Masciari  e a guardare la registrazione integrale della conferenza tenuta all'Università di Torino il 26 ottobre scorso: per vedere il video vai su Arcoiris TV


TG3 Piemonte - 29 ottobre 2010

 
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EPIFANIA

Post n°1415 pubblicato il 06 Gennaio 2011 da Giuranna
 

Mosaico di P.Marko Rupnik: Natività, cappella delle suore adoratrici, Lenno, Como

 

Il mistero cristiano dell'Epifania (in greco "manifestazione") non può essere ridotto alla storiella dei Re Magi che per dirla tutta - leggendo attentamente il secondo capitolo del vangelo di Matteo - non erano re e neppure tre.

Epifania è un altro modo per dire il Natale, o l'Incarnazione del Verbo, o ancora il farsi visibile del mistero ineffabile e abbagliante di Dio.

Nella tradizione occidentale la festa esprime il carattere universale della salvezza: il Bambino che "è nato per noi" (Lc 2,10-11) non è nato solo per noi! E'  un dono per tutti, un segno della misericordia senza confini di Dio. Questo esprimono i Magi venuti da Oriente: la nascita di Cristo è "luce delle genti" (Lc 2,32), grazia per tutti.

Riecheggiando il periodare solenne di un noto teologo, ora vescovo, si può dire che l'Epifania è l'apparizione della Gloria nell'orizzonte della storia. In parole semplici: la storia degli uomini non è riducibile a ciò che sembra. Porta in sé un mistero più grande che si mostra a chi crede, a chi ha occhi per vedere, a chi come un bambino non si difende dagli incontri che fa.

Appare, ecco che cosa fa Dio.

Prima non si vedeva, ma all'improvviso si mostra a chi ha occhi per riconoscerlo: i piccoli, i poveri, i semplici...

E si mostra con segni chiaramente equivocabili. Che cosa hanno visto in definitiva i Magi? Un bambino. E la stessa cosa è capitata ai pastori accorsi a Betlemme: non hanno visto nient'altro che un bambino e in quel niente hanno riconosciuto l'impronta di Dio.

Ecco la fede...

Ma non finisce qui. Il miracolo più interessante dell'epifania è che trasforma  chi ne fa esperienza in fenomeni (portatori di questo apparire di Dio).

Ognuno di noi, quando è toccato dalla Grazia, diventa volto epifanico per l'altro. Specchio di un mistero più grande.

Mi viene in mente la poetessa Alda Merini che riconosceva nell'amico Padre  David Maria Turoldo un riflesso di Dio per la sua esistenza:

Le tue mani
sono state per me l'ombra del Cielo...

Avevi una voce che scendeva nei visceri e dominava ogni silenzio.

Tu eri l'unico sacramento che conoscessi, un prete, un prete che diradava le tenebre, un prete che accarezzava quelle carni rese putride dalla distanza, un prete che era la memoria.

Nel tuo volto scorrevano
altre correnti di sangue.
Il sangue delle piante
e il sangue degli animali.
Il sangue dei santi.
Avevi il corpo dei risorti
mentre morivi e perdevi la speranza.
Dio rendeva luminosa la tua carne:
c'era in te il cancro
ma anche una seconda moltiplicazione
delle cellule.
Come un'alba
che risale dalla notte
tu stavi nascendo.

David, tu conoscevi la pietra del sepolcro.
Amavi il Cristo
perché avevi visto la sua pietra volare.
Avevi saputo dal Cristo
che le pietre sono leggere come la musica.

 

[da Alda Merini, Padre mio, Frassinelli, Cles 2009]

 
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INTERRAMENTO RHO-MONZA: CHI LO VUOLE E CHI FA FINTA DI VOLERLO

Post n°1414 pubblicato il 05 Gennaio 2011 da Giuranna
 

 

Il Giorno di oggi ha ripreso le dure reazioni degli ex sindaci di Paderno Dugnano Ezio Casati e Gianfranco Massetti alle dichiarazioni rilasciate dall'Assessore provinciale De Nicola: Rho-Monza: "Contrari da sempre"

Rovesciando il titolo dell'articolo, mi viene da chiedere al centrodestra padernese: Rho-Monza: siete sempre contrari? O avete cambiato idea?

Lo chiedo ad alta voce perché il vostro silenzio, le vostre assenze, la malcelata opposizione di alcuni all'interramento (per esempio il coordinatore cittadino  del PDL Elia Torraca) pongono seri dubbi sulla posizione di PDL e Lega Nord in questa vicenda.

Se davvero volete l'interramento, questo è il momento di tirare fuori gli artigli.

 
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NO INCENERITORE: I COMITATI PRESENTANO LE OSSERVAZIONI

Post n°1413 pubblicato il 04 Gennaio 2011 da Giuranna
 

Uno dei tanti striscioni presenti alla manifestazione del 22 maggio a Paderno Dugnano

 

La data della Conferenza dei servizi chiamata a decidere in merito all'Inceneritore di via Beccaria (area ex Tonolli) a Paderno Dugnano non è stata ancora fissata ma pare imminente. Probabilmente nella seconda metà di gennaio.

Contro il progetto presentato da Paderno Energia srl i Comitati No Inceneritore di Paderno Dugnano, Cormano, Bollate, Novate Milanese e Senago hanno protocollato nei giorni scorsi un corposo dossier di  Osservazioni presso gli uffici competenti della Provincia di Milano, della Regione Lombardia e dei Comuni che si trovano nel raggio d'azione delll'impianto.

 

Scarica: 

- le OSSERVAZIONI DEI COMITATI (dossier pdf)

- la lettera alla Provincia di Milano

- la lettera alla Regione Lombardia

- la lettera al Sindaco di Paderno Dugnano

 

Purtroppo la questione dell'Inceneritore non è ancora risolta. Occorre tenere alta l'attenzione e informare i tanti cittadini dormienti che non si rendono conto del pericolo.

La società Paderno Energia ha speso dei bei soldini per commissionare una Valutazione igienico-sanitaria all'Istituto Mario Negri di Milano.

Secondo voi... ha intenzione di desistere (vista l'assoluta improponibilità del progetto) oppure farà di tutto per ottenere il "via libera" all'inceneritore in sede di Conferenza dei servizi?


FATE CONOSCERE A TUTTI

LE "OSSERVAZIONI" DEI COMITATI

 

 

 

Comitati di Bollate - Paderno Dugnano - Cormano - Novate Milanese - Senago

 
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CENTRO FALCONE E BORSELLINO: IL PICCHETTO DEGLI ANZIANI

Post n°1412 pubblicato il 04 Gennaio 2011 da Giuranna
 

Sul sito del Giorno si può leggere un articolo di Daniela Salerno sulla protesta condotta dagli anziani del Centro Falcone e Borsellino, recentemente chiuso dal Sindaco  di Paderno Dugnano dopo l'uscita di scena dell'ARCI milanese.

Il Giorno: Centro Falcone e Borsellino: gli anziani fanno picchetto

La situazione va sbrogliata, ma serve saggezza da parte di tutti.

Se l'ARCI si è ritirata con le motivazioni addotte, credo che debba essere presa sul serio. D'altra parte, se un Circolo Anziani che conta circa 800 soci continua a sostenere il gruppo dirigente opponendosi con fermezza a tentativi di criminalizzazione, anche questo è un elemento da non sottovalutare.

Personalmente penso che sarebbe opportuno giungere a un compromesso ragionevole: Arturo Baldassarre si fa da parte (ma per davvero) con lo scopo di favorire una serena ripresa delle attività e gli altri soci del Circolo vanno avanti da soli trovando un accordo con l'Amministrazione.

E' una via praticabile? Credo di sì. Sarà percorsa? Temo di no.

Quindi prepariamoci a perdere altro tempo in un braccio di ferro estenuante che non conduce da nessuna parte.

PS: Non sarebbe meglio usare le energie disponibili nella lotta alle mafie piuttosto che dilapidarle nel gioco (ostinato) delle parti?

 
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POVERTA' ED ESCLUSIONE SOCIALE CI INTERROGANO

Post n°1411 pubblicato il 04 Gennaio 2011 da Giuranna
 

L'Anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale (2010) si è appena concluso, ma il problema resta, anzi secondo molti indicatori tende ad aggravarsi. Ci toccherà dunque prolungare la riflessione  su questo argomento scomodo anche nel 2011.

Si rende necessario un ripensamento del modello di sviluppo alla luce di alcuni valori di riferimento: sobrietà, condivisione, giustizia, bene comune...

Vi propongo un brano tratto da un documento ecclesiale interessante, destinato purtroppo a essere poco conosciuto anche in ambito ecclesiale. Lo hanno redatto congiuntamente Caritas Europa, la Commissione Chiesa e società della Conferenza delle Chiese europee (KEK), il Segretariato della Commissione degli episcopati della Comunità Europea (COMECE) e la Federazione di organizzazioni cristiane Eurodiaconia. Il titolo (straordinariamente evocativo) è: "Non negherai giustizia al tuo povero" (Es 23,6). In pochissime parole questo versetto biblico ricorda due verità:

  1. I poveri sono tuoi e te ne devi occupare, non puoi rimuovere il problema dicendo: "Non è affar mio!".
  2. Ai poveri che ti chiedono giustizia non negherai ciò che loro spetta (secondo la Bibbia la giustizia non consiste nel "fare le parti uguali" tra concorrenti in lizza tra loro, ma è sempre "giustizia resa al povero" per giungere a una società armonica e in pace).

Il documento è stato presentato alle istituzioni europee e agli stati membri in occasione della conferenza ecumenica organizzata presso il Parlamento europeo (Bruxelles, 30 settembre).



 

Di seguito riporto un paragrafo che mette in discussione alcune nostre convinzioni radicate. La crisi economica di fatto ha modificato la situazione, ma la nostra mente continua a ragionare secondo schemi vecchi che vanno modificati...



Povertà emozionale, morale e spirituale:
cercare la vita oltre il consumismo

Oggi le società ricche sperimentano forme di emarginazione che possono essere qualificate come povertà emozionale, morale e spirituale. Nonostante la prosperità economica, esistono queste varie forme di malessere sociale. Più cresce la prosperità di una società, più è importante, per la coesione comunitaria, che nessuno sia lasciato indietro. Una società che incentra l’attenzione sul profitto individuale, sul consumo e sull’avidità invece che sulla responsabilità per il bene comune, il benessere e il futuro di tutte le persone, genera povertà relazionale ed è formata da persone che riducono la loro umanità a un modello per cui è più importante «avere» che «essere». Le persone induriscono il loro cuore, escludono gli altri e spesso interagiscono fra loro per ragioni di interesse personale piuttosto che di amicizia.Nella nostra epoca caratterizzata da una grande abbondanza, il consumo è diventato talmente importante da indurre le persone a indebitarsi gravemente per sostenerlo. Questo processo è stato definito una «macina edonistica», in definitiva insoddisfacente, e, per chi non riesce a tenere il passo, una fonte di stress che aggrava i problemi di autostima e il senso di fallimento personale. Tale consumismo genera una radicale insoddisfazione perché le aspirazioni più profonde non sono appagate e sono forse addirittura soffocate.
Uno stile di vita basato sul consumismo riduce il tempo e lo spazio dedicato alle domande sul senso della vita. Lo sfoggio di beni materiali prevale sull’interiorità, sulla meditazione e sulla riflessione spirituale. La ricerca esclusiva dei beni materiali e della gratificazione immediata accresce la povertà relazionale e spirituale e causa anche un’ingiusta distribuzione dei beni e una non equa partecipazione ai servizi intesi originariamente per tutti.
Questa macina consumistica contrasta con l’ideale del cristianesimo, secondo cui il valore umano è indipendente dal successo economico della persona. In realtà, nel corso della storia del cristianesimo, uomini e donne hanno persino sottolineato la loro preferenza per i poveri perché i cristiani, basandosi su Mt 25,31-46, credono che Cristo sia presente nei poveri e nei bisognosi. Secondo la Chiesa delle origini, ilsignificato della condivisione dei beni non riguarda solo la solidarietà fra le persone, ma esprime anche la nostra disposizione verso Dio (cf. Cipriano, Gregorio Nisseno o Giovanni Crisostomo). Nell’antropologia ascetica, l’avidità è considerata la radice di ogni male. Giovanni Damasceno sottolineava che tutti i peccati hanno una durata limitata, mentre l’avarizia è una bestia che non muore mai. Perciò l’avidità è considerata una forma interiore di violenza, esistente in tutte le società umane. Francesco d’Assisi scelse liberamente e radicalmente una vita povera, perché l’imitazione della condizione della stragrande maggioranza dei poveri e la condivisione della loro vita gli sembrava il modo migliore di seguire Cristo e incontrare Dio. Per lui vivere in povertà significava rifiutarsi di percorrere la strada sbagliata dell’ossessione del denaro. Le Confessioni di fede del tempo della Riforma incoraggiano le persone a non riporre la loro fiducia nei beni materiali, ma nella grazia di Dio, che conduce alla giustizia e alle opere buone (Apologia della Confessione di Augusta, art. IV e art. XXVII). Perciò una visione positiva della povertà è stata un elemento importante della tradizione cristiana fin dalle origini e da allora ha continuato a essere una forza stimolante. Oggi, questa visione viene echeggiata dall’appello alla «semplicità di vita» che molte Chiese e comunità cristiane proclamano già da molti anni. Più recentemente, l’idea della «semplicità di vita» ha raggiunto l’opinione pubblica attraverso progetti di ricerca e gruppi di esperti impegnati in forme alternative, sostenibili di produzione e consumo, in risposta ad alcune sfide mondiali come le pratiche commerciali ingiuste e i cambiamenti climatici. La povertà definita come «semplicità di vita» liberamente scelta può diventare quindi un modo per approfondire non solo lo sviluppo personale di ciascun individuo e rafforzare le relazioni interpersonali, ma anche per trasformare la società attraverso un potenziamento della qualità e della sostenibilità della vita. Oggi occorre ritornare a lavorare simultaneamente per la conversione dei cuori e per il miglioramento delle strutture. Altrimenti, la priorità accordata alle strutture e all’organizzazione tecnica rispetto alla persona e alle esigenze della sua dignità esprimerebbe un’antropologia materialistica, contraria alla costruzione di un giusto ordine sociale.


L'intero documento è disponibile sulla rivista Il Regno (n.21/2010).

 

 
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MAFIE, SUGGERIMENTI ALL'AMMINISTRAZIONE

Post n°1410 pubblicato il 04 Gennaio 2011 da Giuranna
 

 

Ci sono tante cose che si potrebbero fare per avviare un'azione di contrasto alla cosiddetta economia criminale. Prima di tutto occorre parlarne in modo serio e documentato. Dedicare serate di approfondimento, utilizzare La Calderina e il sito comunale, sostenere l'impegno delle scuole del territorio, organizzare mostre sul tema...

Un Comune può fare tanto, se vuole. Oppure nulla.

Sta a voi decidere.

Ecco un esempio: domani 5 gennaio alle ore 18.30 a Milano presso il Banco di Garabombo (parcheggio fermata MM1) RADIO POPOLARE presenta l'ultimo libro di Nando DALLA CHIESA, "LA CONVERGENZA" (Melampo editore).

L'autore sarà intervistato da Danilo DE BIASIO e Oreste PIVETTA. Si parlerà di criminalità, politica e società civile a braccetto anche al Nord.

Leggi la recensione di Corrado Stajano sul Corriere della Sera (11 dic. 2010)

Visita il sito di Nando Dalla Chiesa.

L'Amministrazione Comunale di Paderno Dugnano non potrebbe promuovere iniziative simili?

 
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GIORNATA PER LA PACE: GIOVANI POCHI, TANTI CAPELLI BIANCHI

Post n°1409 pubblicato il 03 Gennaio 2011 da Giuranna
 

Sabato 1° gennaio, come ogni anno, si è svolta presso il Santuario di Dugnano la tradizionale marcia ed eucaristia per la pace nel mondo.

Come in passato o forse più che in passato ho avuto l'impressione che l'assemblea liturgica presentasse un'età anagrafica piuttosto elevata.

L'ha notato anche una lettrice di questo blog che ieri ha postato il seguente commento:

Partecipando ieri alla celebrazione della Messa per la pace al santuario di Dugnano mi sono tornate alla mente le marce che si facevano quando ero ragazzina con i nostri oratori, con striscioni preparati nelle domeniche precedenti e con tanti tanti ragazzi: tutti i catechisti portavano in corteo i loro ragazzini, per esempio... Allora non c'erano "le mamme catechiste", gli incontri erano tenuti da chi aveva 4/5 anni in più, forse la formazione era minore, ma molto più facile l'identificazione e la testimonianza! Era una festa e chi aveva 16-18 anni era poco più grande dei bambini che seguiva di 8-12! Non voglio sembrare nostalgica, ovviamente tutto questo oggi è impossibile. Ma ieri mi sentivo rassegnata e triste, una preghiera per la pace ha sempre la sua efficacia ma se fosse più fresca... e con più giovani e più bambini!

Condivido.

Mi spiace dirlo, ma ho avuto anch'io la stessa impressione.



 

Questa non è una chiesa per giovani, ho pensato l'altra sera.

Poi ho cercato tutte le giustificazioni possibili: i giovani cattolici di Paderno Dugnano saranno andati in massa a Rotterdam all'incontro internazionale di preghiera organizzato dalla Comunità di Taizé... oppure avranno partecipato alla celebrazione in Duomo a Milano con l'Arcivescovo e  la Comunità di Sant'Egidio... oppure saranno in campeggio da qualche parte con gli Oratori...



 

Ho pensato a tutto questo, ma il dubbio mi è rimasto: alle nostre comunità cristiane mancano i ragazzi e i giovani (e, se ci sono, se ne stanno rintanati nelle "riserve indiane" della pastorale di settore, che ha tanti meriti e anche - soprattutto oggi - qualche limite).

Stavo pensando a queste cose ed ero sul punto di scoraggiarmi quando mi sono ricordato di ciò che disse il Sindaco santo di Firenze Giorgio La Pira, durante un famoso viaggio a Mosca nel 1959.

In quell'occasione lo accompagnava il giovane cronista Vittorio Citterich, il quale aveva osservato amaramente che le chiese rimaste aperte nella capitale sovietica erano piene sì, come diceva il Professore, ma solo di "vecchine"!

La Pira lo inchiodò con una risposta inattesa e profetica:

Tu dovresti smettere di fare il giornalista superficiale e dedicarti piuttosto alla teologia delle vecchine. Dovresti studiare insomma la storiografia del profondo. Vedi: se queste che ti sembrano soltanto vecchine con la candelina in mano, in un contesto storico difficile e ostile, non tenessero accesa la fiammella della fede in Cristo, dove credi che domani troverebbero il fuoco le nuove generazioni russe dell'incendio cristiano che inevitabilmente verrà? Devi studiare, seriamente, la teologia delle vecchine!”.

[V. Citterich, Un santo al Cremlino. Giorgio La Pira, Paoline, Milano 1986, p.106]

 

Ah... La Pira!

Il suo ragionamento vale anche oggi, a Paderno Dugnano?

 

Da sinistra don Gabriele Sala (parroco Paderno e Villaggio Ambrosiano), don Giampiero Borsani (parroco Calderara), don Paolo (indiano del Kerala), don Giuseppe Cotugno (coadiutore Dugnano e Incirano), diacono don Simone Arienti (originario di Seregno, in servizio a Cassina Amata e Palazzolo, sarà ordinato prete diocesano a giugno), don Luciano Galbusera (parroco Palazzolo Milanese e Cassina Amata), don Giuliano Alberti (nuovo cappellano della Clinica San Carlo, Residenza Bernardelli e Ricovero Uboldi), don Simone Pallupetta (da alcuni anni in aiuto a Dugnano e Incirano, fra qualche settimana torna nella sua diocesi in India), mons. Giacomo Tagliabue (parroco Dugnano e Incirano).

 

 

Foto gentilmente offerte da Alberto Manzoni

 
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