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AREA METROPOLIS 2.0
Area personale
Scommettiamo?
Paderno e il Villaggio Ambrosiano sono quartieri diversi ma non tanto da non poter camminare insieme!
Varie cose li uniscono: le due scuole dell'infanzia e le due elementari appartengono all'I.C. De Marchi, le due parrocchie dal 1° settembre 2007 formano un'unica Comunità Pastorale con un solo parroco.
La nostra scommessa è che possiamo crescere insieme, valorizzando le rispettive risorse e potenzialità.
VITTORIA!!!
La scommessa è un blog di Paderno Dugnano Responsabile Giovanni Giuranna (da giugno 2014 consigliere comunale per la lista civica Insieme per cambiare).
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Ultimi commenti
Testi e immagini
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Messaggi di Aprile 2015
Splendido pomeriggio domenica al Villaggio Ambrosiano dove l'associazione marocchina Tagdurt (il nome indica una pentola tradizionale) ha organizzato con successo la pulizia del Parco Gadames in collaborazione con Legambiente, Effetto Terra (commercio equo), il Gruppo Attivo Villaggio, la lista civica Insieme per cambiare e l'associazione Centriamo il futuro.
Molti i bambini e ragazzi presenti che si sono sguinzagliati per il giardino con guanti, sacchi e attrezzi per la raccolta differenziata dei rifiuti.
Lo scopo dell'iniziativa - oltre alla cura "dal basso" di uno spazio pubblico - era appunto l'educazione alla differenziazione dei rifiuti e la socializzazione. La merenda è stata offerta dalla bottega del commercio equo Effetto Terra.
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Reggio Calabria, 3 marzo 2015: Presentazione del libro di p. Giovanni Ladiana
Interventi del dr. Luciano Gerardis (Presidente del Tribunale di Reggio Calabria)
e di p. Claudio Barretta (Vice Provinciale dei Gesuiti d’Italia)
Ieri sono entrato in una libreria a Milano e ho scoperto un libro da divorare perché offre preziosissimi spunti civili e religiosi: Anche se tutti, io no del gesuita p. Giovanni Ladiana (Editori Laterza, febbraio 2015: euro 15,00).
È arrivato il tempo di decidere tutti da che parte stare: sia chi prende sul serio la propria Coscienza di credente, sia coloro che, non credenti, sceglieranno di rispettare la propria Coscienza di uomini e di donne. E che occorra il risveglio di tutti è provato dalla radice profonda dell’omertà: la menzogna d’illudersi che si è ancora liberi, solo perché si può scegliere di girare la faccia dall’altra parte, mentre sta bruciando la casa.
Siamo nella Calabria dei silenzi e della paura, saccheggiata dalle cosche e dalla corruzione. Tra gli animatori di Reggio Non Tace, il movimento di cittadini nato nel 2010 per lottare contro la ’ndrangheta e le sue molteplici complicità e connivenze, c’è Giovanni Ladiana, superiore dei gesuiti. Il suo è un cammino che a piccoli passi abbraccia latitudini spirituali lontane e geografie umane vicine: storie spesso di dolore e sofferenza, tra i malati, i barboni, i rifugiati, i più deboli; dal rione Scampia di Napoli al Librino di Catania, dai terremotati dell’Irpinia alle comunità dei villaggi messicani.
Mani da operaio, spirito da militante, con in mente i modelli di sant’Ignazio, padre Arrupe ed Etty Hillesum, Giovanni parla della sua scelta di entrare nella Compagnia di Gesù, della distanza da una Chiesa a volte lontana dall’essenzialità del Vangelo, delle speranze suscitate da papa Francesco, del movimento Reggio Non Tace, nato in una terra dove la presenza della ’ndrangheta avvelena la politica e l’ambiente. Senza nascondere la paura per le minacce e le intimidazioni, Giovanni Ladiana continua a spendersi per la missione affidata da Paolo VI ai gesuiti: «Stare negli incroci della storia, ove vivono i crocifissi d’oggi».
Recensioni:
- E. Fierro su: Il Fatto Quotidiano (23/02/2015)
- L. Badaracchi su: Avvenire (27/02/2015)
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Segnalo sul blog Cara Terra Mia il resoconto di sabato 11 Aprile, quando l’AIEA di Paderno Dugnano e il comitato Eureco hanno partecipato al Convegno sulle Morti sul lavoro e sui disastri ambientali organizzato dal comune di Cologno Monzese.
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Ricevo oggi dal Circolo SEL di Paderno Dugnano il seguente comunicato stampa e lo pubblico volentieri, esprimendo il mio personale augurio alla neoeletta coordinatrice cittadina Daniela Camorali e un saluto al predecessore Maurizio Cerioni.
Comunicato Stampa
Nella riunione di Mercoledì 25 marzo 2015 del Circolo cittadino di Sinistra Ecologia Libertà
Paderno Dugnano è stata eletta la nuova Coordinatrice, si tratta di Daniela Camorali.
Daniela è nata a Rimini, ha 55 anni e vive a Paderno Dugnano dal 1998. Sposata, con una figlia e svolge la sua attività professionale nella Pubblica Amministrazione, dal 1977, come Educatrice Professionale nell’area della disabilità, con ventennale esperienza di coordinamento di servizi di inserimento lavorativo rivolto a persone con disabilità e disagio sociale.
Daniela Camorali è stata cofondatrice del Circolo Culturale Restare Umani di Paderno Dugnano, che da anni organizza e realizza iniziative ed eventi di portata innovativa per la nostra città e nelle ultime Elezioni Amministrative dello scorso 25 maggio 2014, si è presentata nella Lista Sinistra per Paderno Dugnano - Bene Comune.
“Ed è proprio il Bene Comune – afferma Daniela Camorali - che motiva e sostanzia l’attività ed il mio impegno politico. Porre attenzione ai tanti problemi che la città e i suoi cittadini sono quotidianamente costretti ad affrontare, spesso in assenza di risposte adeguate. Molti sono i temi sui quali lavorare e molti altri quelli su cui il Circolo Sel di Paderno Dugnano ha già dato il proprio contributo, ma che necessitano di presidio costante. come i temi legati ai Diritti Civili, all’Ambiente, al Lavoro, alla Cultura, alle politiche Femminili ed altro”.
“Tutto ciò – prosegue la nuova Coordinatrice - ha sempre offerto e continuerà ad offrire un concreto terreno di confronto con quanti, singoli, soggettività sociali, civiche e politiche, vorranno misurarsi e proseguire sulla strada del dialogo e delle iniziative”.
Daniela Camorali subentra nell'incarico a Maurizio Cerioni al quale va il ringraziamento per il lavoro e l'impegno profuso in questi mesi.
Paderno Dugnano 8 aprile 2015
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Ricordo l'iniziativa già segnalata su questo blog il 24 marzo scorso.
Il primo appuntamento sarà il 14 aprile a Cinisello: Vecchia politica e nuova politica: ma di cosa stiamo parlando? Con Giovanni Bianchi e Fabio Pizzul.
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TGcom24 (12 aprile): C'è l'Expo: aerei passeggeri a Bresso in deroga al servizio antincendio
Una recente nota fatta uscire, in sordina, dall'Enac autorizza l'atterraggio di grossi voli nei piccoli aeroporti anche se il servizio antincendio non è adeguato
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E' importante capire bene le ragioni per cui le vasche di laminazione sono una soluzione solo apparente alle piene del Seveso. Dalla sito della rivista VITA (magazine del non profit) riprendo parte di un'intervista dello scorso novembre all'architetto Antonio Angelillo, direttore del Master di Architettura del Paesaggio all'Università di Barcellona.
Sì, il problema è proprio questo. Si cercano soluzioni emergenziali quando invece si dovrebbe ragionare con calma e sul lungo periodo. È ovvio che l'Italia oggi è molto arretrata sul fronte dei problemi ambientali. La Spagna ad esempio è anni avanti a noi nell’affrontare questi problemi
Quindi si tratta di una soluzione già vecchia?
Queste vasche sono già obsolete. Tutte proposte fatte 15 o 20 anni fa e che vengono realizzate oggi. Viene quasi il dubbio che l'emergenza sia stata creata.
Cosa intende dire?
È solo una mia opinione personale, sia chiaro. Ma per certi versi la realizzazione di queste vasche rende tutta la burocrazia, visto che c'è l'emergenza, molto più fluida. Impostare un progetto più a lungo termine, e moderno dal punto di vista tecnologico non solo vorrebbe dire tempi lunghi ma anche mettere in dubbio il modo con cui si affrontano i problemi in Italia e il ciclo produttivo basato sul cemento.
Cosa intende per obsolete?
Sono obsolete nel senso che producono effetti collaterali sul territorio che oggi possono essere tranquillamente risolvibili con progetti alternativi. In un territorio come quello del Seveso, in cui il 75% della superficie della valle del fiume è urbanizzata, già trovare gli spazi per le vasche è un problema. Si parla di un problema idrogeologico. Le istituzioni lo affrrontano nel modo sbagliato. Oggi ci poniamo il problema di come non fare entrare l'acqua a Milano. E qui entrano in gioco le vasche di laminazione. In realtà però la problematica è da ricercare nella velocità con cui l'acqua affluisce a valle e, dove il fiume è intubato, crea i danni. Dunque più che ragionare su quello che fa l'acqua a valle si dovrebbe ragionare sul come fare per rallentarne il deflusso a monte. In questo modo si eviterebbe anche di introdurre queste vasche che sarebbero un elemento nuovo, dal punto di vista ambientale, nel contesto di una situazione già compromessa già largamente compromessa.
In che senso introducono problemi nuovi?
Queste vasche avranno solo quell'utilizzo. Non saranno utilizzate per qualcosa d'altro se non raccogliere l'acqua in eccesso. Parliamo di aree agricole scavate per 20-30 metri di profondità, cementificate e lasciate in attesa di essere utilizzate. Perché la frequenza di utilizzo potrebbe essere una volta la settimana ma anche una volta ogni 20 anni. Quindi in sostanza cementifichiamo ulteriormente il territorio. Senza contare l'inquinamento dovuto al movimento terra di tutto il terreno che andrà prelevato e i costi di gestione. Ci vogliono pompe ed energia per vuotare una vasca.
Sta dicendo che non è detto che funzionino?
No, dovrebbero funzionare. Quello che dico è che stiamo parlando di una soluzione che prevede consumo di suolo, sprechi energetici e squilibrio del territorio. Si sta cioè parlando di grandi opere. C'è il rischio che le soluzioni di oggi diventino problemi di domani. SI parla di luoghi sottratti alle comunità, risorse potenziali che vengono bruciate. Voragini del genere cambiano tutto l'ecosistema della zona e non possono essere usate per altri scopi. Ogni volta che si costruisce bisogna considerare l'impatto dal punto di vista della biodiversità. Quando non lo si fa il rischio è quello di trovarsi nella situazione in cui ci troviamo oggi. Se si gestisce tutto in modo specialistico, magari si risolve un problema, ma se ne creano altri. Ci vuole uno sguardo olistico, d'insieme.
Pensa cioè che il problema non sia l'enorme quantità di pecipitazioni?
La media delle precipitazione, in termini di quantità totale non è diversa dal solito. Quello che è cambiato è la concentrazione. La stessa quantità di pioggia oggi viene scaricata in periodi molto più brevi. Ci sono dei cambiamenti climatici in atto evidenti. Ma non sono il problema. Principalmente il problema sta nel territorio. Che ormai è vulnerabile. Sappiamo infatti già che a certe condizioni succede quello che abbiamo visto. A Olbia quando c'è stata l'inondazione c'erano alle finestre i cartelli contro il piano idrogeologico che si stava approvando. Il problema insomma era noto. Bisogna dire che nulla avviene per niente. Si può e si deve fare prevenzione. Esattamente come per le malattie. Se il corpo è predisposto e non viene aiutato è chiaro che si ammalerà. L'esondazione è come un infarto. Se non si previene è altamente probabile che succeda.
Perché parla di partecipazione delle comunità?
Perché non si possono fare opere pubbliche senza partecipazione della cittadinanza. Non è una mia idea ma lo dice la Convenzione Europea, lo dicono le leggi europee. In Italia non avviene, quasi mai.
Quali sono le alternative?
Ad esempio diminuire la profondità delle voragini ma allargare l'estensione. In questo modo in quel sito potrebbe esserci un parco. Ma per pensare queste alternative serve cultura, una cultura politica e progettuale che a noi manca. In Spagna abbiamo avuto bellissimi esempi di progetti con cui mettendo in sicurezza i fiumi si sono creati spazi pubblici e hanno riqualificato intere zone cittadine. La gestione dell'acqua è diventato un modo per migliorare la qualità della vita di intere aree delle città.
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Architrave dell'abbazia benedettina di Saint-Génis-des-Fontaines (1020)
Il Papa ha presentato oggi la bolla Misericordiae Vultus con la quale ha indetto il giubileo.
Corriere della Sera (11 aprile): Il Papa e il Giubileo: «La corruzione, piaga putrefatta della nostra società»
La «Bolla» è una mini-enciclica di tredici pagine che descrive il senso del pontificato di Francesco. Il simbolico inizio dell’8 dicembre, giorno dell’Immacolata Concezione e 50esimo anniversario della conclusione del Concilio Vaticano II
Vatican Insider - La Stampa (11 aprile): Giubileo, la Bolla: «Misericordia, l'amore "viscerale" di Dio»
Repubblica (11 aprile): Giubileo, il Papa consegna la bolla: "Mafiosi e corrotti pentitevi"
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Oggi il sito del quotidiano Il Secolo XIX segnala la seguente iniziativa: Expo, arriva lo spot multilingue dei sindaci: «L’‘ndrangheta mi fa schifo»
Anche Paderno Dugnano dovrebbe parlare e agire di più per contrastare l'economia criminale (vero nome delle mafie).
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E' successo a Paderno Dugnano...
Monza Today (10 aprile): Doveva andare in tribunale ma l'udienza viene annullata e lui approfitta della "gita" per rubare un'auto
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E' stata pubblicata ieri sull'albo pretorio del Comune la Delibera di Giunta n. 83 del 1 aprile 2015 relativa alla nomina della Commissione Paesaggio.
Nel testo si precisa che "sono pervenute complessivamente 20 (venti) candidature, di cui n.17 entro il termine assegnato (14 febbraio 2015) ed ulteriori n. 3 oltre i termini".
Risultano nominati i signori:
1) arch. CAPUTO Battista di Paderno Dugnano
2) arch. MARTINI Chiara Maria di Milano
3) arch. OLIVERI Alessandro di Milano
4) geom. DE LUTIIS Leonardo di Paderno Dugnano
5) arch. TESSITORE Elena di Milano
Breve riassunto delle puntate precedenti:
Con Delibera di Giunta 223 del 21 ottobre 2004 la Giunta Massetti nomina la Commissione Edilizia. Successivamente viene istituita la Commissione per il Paesaggio (Del. Giunta n. 226 del 13 novembre 2008). A seguito di lutto e dimissioni di due commissari la Commissione Edilizia viene integrata con la surroga di due nuovi componenti: arch. Barbara Blasi di Milano, quale esperta “Ambiente”, e arch. Francesco Collini di Milano quale esperto “Costruzioni” (del 33 del 29 gennaio 2009). Fin qui la Giunta Massetti.
In data 14 gennaio 2010 la Giunta Alparone con delibera n. 5 conferma le Commissioni Edilizia e Paesaggio fino al 31 maggio 2010, che risultano così composte:
Commissione Edilizia: Arch. Battista Caputo di Paderno Dugnano, esperto in materia ambientale; Arch. Alessandra Fini di Paderno Dugnano, esperta in materia di barriere architettoniche; Arch. Barbara Blasi di Milano esperta in materia Ambientale; Arch. Francesco Collini di Milano esperto in materia di costruzioni.
Commissione Paesaggio: arch. Andrea Bottin, presidente; arch. Maria Luisa Decarli, direttore del parco Grugnotorto Villoresi; dott. Pietro Breviglieri, consulente geologo del Comune di Paderno Dugnano; arch. Maria Grazia Marelli, direttore Settore Urbanistica del Comune di Varedo; arch. Carmine Natale, responsabile Ufficio Urbanistica del Comune di Cusano Milanino.
Tra marzo e luglio 2010 il Consiglio Comunale modifica il Regolamento Edilizio Comunale con i soli voti della maggioranza e sostituisce la Commissione Edilizia con la Commissione Paesaggio (delibere di Consiglio Comunale n. 17 del 31 marzo 2010 e 45 del 15 luglio 2010).
Gli ultimi passaggi sono:
la delibera n. 166 del 14 ottobre 2010 con cui si nomina la nuova Commissione Paesaggio (che sostituisce e ingloba la Commissione Edilizia). I componenti sono: geom. De Lutiis Leonardo, arch. Collini Francesco, arch. Fini Alessandra, arch. Tessitore Elena, dott. Catacchio Francesco)
la delibera n. 83, già citata, del 1 aprile 2015.
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