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Paderno e il Villaggio Ambrosiano sono quartieri diversi ma non tanto da non poter camminare insieme!
Varie cose li uniscono: le due scuole dell'infanzia e le due elementari appartengono all'I.C. De Marchi, le due parrocchie dal 1° settembre 2007 formano un'unica Comunità Pastorale con un solo parroco.
La nostra scommessa è che possiamo crescere insieme, valorizzando le rispettive risorse e potenzialità.
VITTORIA!!!
La scommessa è un blog di Paderno Dugnano Responsabile Giovanni Giuranna (da giugno 2014 consigliere comunale per la lista civica Insieme per cambiare).
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Messaggi di Dicembre 2016
Apro un nuovo post che si aggiunge al precedente per ospitare commenti e valutazioni locali sull'esito del referendum.
Alberto Manzoni mi ha inviato le seguenti considerazioni:
Ciao Giovanni, immagino che commenterai il voto sul referendum ed ospiterai commenti. Ti invio due riflessioni "a caldo" (ore 2 del mattino circa), se le vorrai inserire con altre, a tuo giudizio.
1) Visto che avevo scritto a parecchi amici e conoscenti ed anche a te quel breve contributo che hai pubblicato - e che ha suscitato diversi commenti [su facebook, NdR] -, con il quale mi dicevo ancora incerto - prima del "silenzio elettorale" - fra la scheda bianca e il "no", per correttezza ti informo che alla fine ho optato per la seconda ipotesi, facendo prevalere in me soltanto il parere che mi ero fatto sul contenuto della riforma rispetto a tutte le altre considerazioni, in primis quella del fastidio che mi avrebbe dato - e mi sta dando - il fatto che anche con il mio voto esultino Salvini, Grillo e compagnia, che io non ho votato perché governino l'Italia (qualche giornalista ha sottolineato come nessuna forza politica del "no" si possa appropriare della "vittoria"). Avevo scritto quello che tanti altri hanno detto o pensato, ossia che purtroppo il voto su un testo di legge era diventato una consultazione pro o contro il governo. Ciò non vuol dire che la gente non abbia pensato al contenuto, anzi sono certo che moltissimi abbiano votato sul testo e non sugli slogan. E domani Renzi va a presentare le dimissioni al presidente della Repubblica, senza che, in una democrazia parlamentare come la nostra, gli sia stata ritirata la fiducia dal Parlamento. Se la logica non c'era all'inizio della vicenda, figuriamoci alla fine!
2) I grandi commentatori (per ora in tv, poi sentiremo quelli locali) in queste prime ore stanno esultando per la grande partecipazione al voto; ho sentito frasi come "la gente ha partecipato in massa". Ma ti rendi conto? Ci siamo talmente abituati al calo dei partecipanti al voto delle ultime elezioni, che esultiamo per il 68,5% dei votanti! Certo, è stata una bella partecipazione democratica e, confrontati con il 58,5% delle elezioni europee del 2014 o con il 57% del referendum sull'acqua 2011, sono un balzo in avanti; ma non lo sono rispetto al 75% dei votanti per la Camera del 2013, all'80,5% del 2008 o all'81% del 2001 eccetera. Non trovo ancora i dati su schede bianche e nulle, ma considerando solo i "sì" e i "no", faccio notare che il 40% dei votanti di ieri sono il 27,4% degli elettori e il 60% dei votanti sono pari al 41,1% degli elettori, fra i quali dunque il 31,5% ha scelto non andare neanche al seggio.
Ti ringrazio per l'attenzione.
Ciao, Alberto
Gianfranco Massetti sul blog Qui Paderno Dugnano rilancia l'intervista di Gianni Cuperlo: E ora? "Cambiare radicalmente il PD"
Blog Rifonda anche tu! (5 dicembre): Ha vinto la Costituzione
Paderno 7.0 (5 dicembre): Analisi del voto a Paderno Dugnano
Domenico Di Modugno mi invia il seguente comunicato per conto del Partito Comunista Italiano di Paderno Dugnano:
Le elettrici e gli elettori di Paderno Dugnano hanno votato per attuare la Costituzione nata dalla Resistenza. Hanno votato NO. Con il 54,36% dei voti validi una maggioranza di cittadini di Paderno Dugnano hanno respinto la controriforma costituzionale voluta dai grandi gruppi economici nazionali ed internazionali e interpretati dal governo Renzi e dal suo Partito Democratico.
Con la vittoria del no si apre una nuova fase, anche locale, certamente complessa, problematica, aperta a molteplici sbocchi, ma tale; qualora avesse vinto il sì, si sarebbe consolidata quella politica da “uomo solo al comando”, che ha evidenziato nel nostro Paese la sussistenza di una vera e propria questione democratica.
Il lavoro del comitato del NO padernese, della Sezione ANPI, dei militanti e simpatizzanti dei Partiti sostenitori, pur con la penuria di mezzi economici, hanno permesso il raggiungimento di questo risultato. A loro il nostro ringraziamento e l'auspicio che la battaglia referendaria costituzionale possa determinare la base per maggiori e proficui risultati politici anche e nell'interesse dei lavoratori e i cittadini di Paderno Dugnano.
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Anche nella nostra città il NO alla legge di revisione costituzionale ha vinto con ampio margine: 54,36% per il NO (15.014 voti) e 45,64% per il SI' (12.605 voti). Le schede bianche sono state 52, quelle nulle 126, una sola scheda è stata contestata (totale voti non validi 179).
Alta anche l'affluenza: a Paderno Dugnano hanno votato 27.798 cittadini su 36.733 aventi diritto, cioè il 75,68%. Più uomini che donne.
Il SI' ha prevalso solo in 5 seggi su 44: a Paderno (seggio n.14 e 15), a Dugnano (seggio 21), a Palazzolo (seggio 25), a Cassina Amata (seggio 34).
Tutti i risultati del referendum a Paderno Dugnano sono consultabili sul sito del Comune.
[AGGIORNAMENTI]
Gianfranco Massetti sul blog Qui Paderno Dugnano (5 dicembre): Vince il No anche a Paderno Dugnano. Come in tutta Italia
Carola Colnago (PD) ha espresso un commento amaro su questo blog
Marco Alparone tweet del 4 dicembre (ore 23,12)
Paderno 7.0 (5 dicembre): Referendum costituzionale, il NO vince anche a Paderno Dugnano
Il Giorno (4-5 dicembre): A Milano vince il 'sì' ma l'hinterland dice 'no'
NordMilano24.it (5 dicembre): Referendum, il No stravince anche nel Nordmilano. I risultati
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Come sapete, la lista civica Insieme per cambiare ha scelto di non dare indicazioni di voto con la seguente motivazione: "l'interesse specifico della nostra azione è la città di Paderno Dugnano. Tra di noi e tra coloro che ci sostengono sono presenti sensibilità e opinioni diverse".
Per evitare che nascessero equivoci tra le mie convinzioni personali e la posizione del gruppo che rappresento in Consiglio Comunale sono rimasto in silenzio fino ad ora, cercando di privilegiare il confronto e l'approfondimento dei temi su cui, come cittadini, siamo chiamati a decidere.
In questi mesi ho ascoltato molto, ho letto opinioni diverse, mi sono documentato...
Giunti al termine di questa campagna elettorale, che ha assunto toni eccessivi e virulenti, esprimo la mia posizione personale:
domenica 4 dicembre voterò NO
con profondo rispetto per chi invece sceglierà il SI'
dopo aver ampiamente riflettuto
sul merito della questione.
Lo stesso rispetto mi auguro che prevalga, nei prossimi giorni, da parte di tutti, perché una consultazione referendaria sulla Carta Costituzionale non può trasformarsi in una corrida tra tori scatenati e toreri sanguinari.
Ci sono molti aspetti della legge di revisione costituzionale che, in generale, mi trovano d'accordo: il superamento del bicameralismo paritario, la ridefinizione del Senato quale espressione dei territori, la riduzione del numero dei parlamentari e dei costi della politica, la necessità di rivedere alcuni aspetti delle relazioni tra Stato e Regioni, il fatto che non si siano toccati direttamente "gli articoli della Carta riguardanti la Magistratura e la Corte costituzionale, i poteri del presidente del Consiglio dei Ministri e del Governo" (come osservato nel documento elaborato dall'associazione Città dell'Uomo, fondata da Giuseppe Lazzati)...
Nonostante la condivisione di queste linee di fondo, devo dire che la soluzione concreta a cui il Parlamento è giunto non mi convince a sufficienza perché io la possa approvare.
Non mi piace la nuova configurazione del Senato, in particolare la non eleggibilità diretta dei senatori che assomiglia troppo allo sfortunato caso della Città Metropolitana che ha sostituito in modo del tutto insufficiente la Provincia di Milano. Ora è abbastanza noto che le Città Metropolitane, così come sono state disegnate dalla Legge Delrio n.56/2014, non funzionano né sono dotate di un particolare profilo democratico. Le recenti elezioni di secondo livello, a cui come consigliere comunale ho partecipato, non sono state a mio avviso un'esperienza di democrazia reale, ma uno strumento in cui si è fatto sentire prevalentemente il peso degli apparati di partito.
Non mi piace inoltre il fatto che il Senato tratteggiato dalla riforma si configuri come una sorta di "tram istituzionale", sul quale - ad ogni fermata - alcuni salgono ed altri scendono (i senatori infatti perdono la propria qualifica allo scadere del mandato amministrativo nelle regioni e nei comuni per i quali sono stati eletti). Questo costante turn over mi pare una condizione non favorevole per la creazione di un gruppo di lavoro che necessita invece di continuità.
Anche l'assenza di un vincolo di mandato fa sì che i senatori non abbiano di fatto il dovere di votare in modo corrispondente all'orientamento della Regione di provenienza, come accade nel Bundesrat tedesco. Lo spiega, a mio parere con chiarezza, il Prof. Valerio Onida: "I rappresentanti delle Regioni, eletti indirettamente, andrebbero infatti a Palazzo Madama a titolo individuale, senza vincolo di mandato, e quindi esprimendo posizioni politiche di partito e non la voce delle istituzioni territoriali che dovrebbero rappresentare".
Non condivido poi la tendenza prevalente al centralismo che emerge, secondo più commentatori, dal dettato della revisione costituzionale e che contraddice il principio fondamentale di autonomia definito nell'articolo 5.
C'è un punto della riforma di cui praticamente non si è parlato e che invece, per me, va considerato con grandissima attenzione: mi riferisco all'articolo 78 che affida la deliberazione dello stato di guerra alla sola Camera.
Per inquadrare l'argomento consulta le pagine 127-128 delle Schede di lettura della riforma costituzionale.
Su un tema così delicato e fondamentale ritengo che sia necessaria - a titolo di garanzia e in conformità al principio forte del "ripudio della guerra" contenuto nell'articolo 11 della Costituzione - la deliberazione di entrambe le Camere, come avviene peraltro nelle questioni più importanti.
Molte altre cose, naturalmente, andrebbero richiamate ma il discorso si farebbe troppo lungo e dunque noioso. D'altra parte, in queste ultime ore che precedono il voto esistono svariate possibilità di approfondire il tema per cui è opportuno che io mi fermi qui.
Auguro a tutti di affinare il pensiero e di votare sul merito della legge di revisione costituzionale e non sui motivi di contorno (vantaggi/opportunità dal punto di vista strategico) che agitano le menti di tanti.
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Carola Colnago (ex consigliera comunale PD e convinta militante pro riforma costituzionale) ha tentato una personale confutazione del volantino del Comitato del No.
Voterò SI… naturalmente.
Ho ricevuto un volantino che promuove il NO.
L’ho letto e commentato, per quanto posso avere capito pur non avendo competenze, studi e conoscenze giuridiche, ma così da semplice cittadina che si informa e prova a capire.
Cordiali saluti
Carola Colnago
- pagina 1
- pagina 2
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In vista del referendum del 4 dicembre ricevo da Alberto Manzoni questa dichiarazione:
Anche se non mi ritengo all’altezza di personalità che hanno ritenuto “doveroso” far conoscere la propria intenzione di voto sul referendum di domenica, mi sento di condividere con voi qualche brevissima considerazione, rimandandone altre al dopo.
La prima è che mi spiace di non essere riuscito – per ragioni di tempo – ad organizzare un dibattito pubblico, insieme con altre persone o gruppi che avrebbero gradito collaborare. La mia intenzione era, non tanto di chiamare rappresentanti del sì e del no, quanto di invitare normali cittadini che esprimessero la loro opinione, con due sole condizioni: essersi minimamente informati sul contenuto della riforma costituzionale ed esprimere un parere sui contenuti, appunto, e non pro o contro il governo.
Purtroppo abbiamo assistito, invece, ad un dibattito pesantemente condizionato da quest’ultimo aspetto: da una parte, un susseguirsi di slogan e proclami su “l’Italia che dice sì” e l’idea (secondo me illogica) di tanti per cui «la riforma è pasticciata ma almeno si incomincia a fare qualcosa»; dall’altra la variopinta schiera dei contrari in cui si è sentito urlare più forte chi vuol mandare a casa questo governo, che non è il tema del referendum.
Io vorrei che il mio voto rimanesse – come recita l’art. 48 della nostra beneamata Costituzione quasi settantenne – «libero». È per questo che mi sto orientando a fare la scelta della scheda bianca. Non si tratta di uno scarico di responsabilità, perché io a votare ci vado e non voglio neppure optare per la scheda nulla, piuttosto è per dire che a mio giudizio la nostra classe politica non è capace di agire con responsabilità.
Può darsi che altre due notti mi facciano cambiare idea e opti per il “no”, che sarebbe dovuto a quanto ho pensato guardando ai contenuti, che – come detto prima – sono (avrebbero dovuto essere ...) al centro del dibattito.
Tutti dicono di voler eliminare la casta... forse è per questo che mi riesce difficile trovare qualche (politicamente) vergine fra quelli che ne parlano.
Alberto Manzoni
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Il CCIRM (Comitato Cittadini Interramento Rho-Monza) ha diffuso un comunicato sull'esito della Commissione Territorio di ieri: “INFRASTRUTTURA VERDE” INIZIA IL SUO DIFFICILE CAMMINO
La lista civica Insieme per cambiare ha pubblicato il seguente resoconto: MITIGAZIONI RHO-MONZA: AMMINISTRAZIONE COMUNALE E CITTADINI INSIEME
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Sull'Albo Pretorio del Comune è stata esposta la Delibera di Giunta n. 205 del 24 novembre 2016 che definisce l'impiego delle risorse derivanti da sanzioni per violazioni del Codice della Strada.
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L'incidente Eureco è, purtroppo, un fatto rimosso dalla memoria collettiva di Paderno Dugnano. Persino a Palazzolo, dove è avvenuta l'esplosione che ha provocato la morte di quattro lavoratori, questo evento non pare essere entrato nella coscienza condivisa della comunità.
Credo che sia importante dare un segnale diverso: dobbiamo riappropriarci di una pagina terribile della nostra storia cittadina e costruire insieme un futuro differente.
Per questo vi invito a partecipare a questo appuntamento, ideato e realizzato dal Comitato a sostegno dei familiari delle vittime e dei lavoratori Eureco.
Buongiorno
Il nostro Comitato sta organizzando una cena solidale per gli ex lavoratori dell' Eureco che si trovano ancora in una situazione di grave disagio.
L'evento si svolgerà il giorno 17 dicembre prossimo alle ore 20.00 presso il centro Ein Karem (Via Gadames 47 - Paderno Dugnano).
Per prenotare telefonare al seguente numero: 3331272404
Passaparola invitando i tuoi amici e conoscenti): Evento facebook
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Foto da Twitter #sannazzaro
Il grave incidente alla raffineria ENI di Sannazzaro de' Burgondi, avvenuto oggi pomeriggio, richiama con forza l'incidente Eureco di Paderno Dugnano (4 novembre 2010). Di seguito l'avviso sul sito del Comune di Sannazzaro:
Alle ore 15.40 si è verificato un incidente presso lo stabilimento ENI Raffineria di Sannazzaro de’ Burgondi ed è stato attivato il Piano di Emergenza Interno. Per il momento non sussistono pericoli per la popolazione residente . Le forze di intervento sono all’opera per mantenere la situazione sotto controllo. Rimanete chiusi dentro le vostre abitazioni o cercate riparo nel locale chiuso più vicino. Prestate attenzione ai messaggi trasmessi al fine dell’aggiornamento della situazione. Non ci sono persone ferite. Sono stati allertati Protezione Civile, ARPA, ATS e sono già intervenuti i Vigili del Fuoco di Pavia
E' opportuno ricordare che tra Paderno e Sannazzaro esisteva già un collegamento proprio nella persona di Giovanni Merlino, titolare di Eureco (vedi articolo del Giorno del 2010).
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L'ex Sindaco Gianfranco Massetti ha pubblicato ieri sul blog Qui Paderno Dugnano un'articolata riflessione intorno al referendum, nella quale esprime "un voto a favore della riforma, brutta e fatta male...": Un Sì, nonostante Renzi. Dopo il 4 viene il 5
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Stasera alle 18,30 la Commissione Territorio sarà aggiornata sugli sviluppi della progettazione relativa alle mitigazioni ambientali dell'autostrada Rho-Monza. Si parlerà inoltre di trasporti e rifiuti.
- Ordine del giorno della seduta
La riunione si terrà in Sala Giunta perché l'Aula Consiliare è impegnata per altro incontro. Tutti i cittadini interessati possono assistere. Se il portone del Municipio fosse chiuso, suonare il campanello.
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Ricevo da Alberto Manzoni questo resoconto del centenario della nascita di p.Turoldo:
Ciao Giovanni,
spero di far cosa gradita nell'inviare a te e ai tuoi lettori qualche nota sugli eventi, che avevi annunciato e che personalmente sono riuscito a seguire, legati al centenario della nascita di padre David Maria Turoldo (22.11.1916-6.2.1992).
Martedì scorso nella basilica di Sant'Ambrogio in Milano si è tenuto il previsto evento commemorativo, a cura dell'"Ambrosianeum", che ha compreso letture di testi di padre David ed altri, visione di spezzoni televisivi e ascolto di "pause musicali" per violino. Le luci attentamente curate, sotto le antiche volte della storica chiesa, hanno contribuito a farci immergere per due ore in un'atmosfera lontana dal nostro correre quotidiano, eppure nello stesso tempo adatta per collegare la vita di tutti i giorni con i messaggi che ci hanno lasciato la vita e l'opera di Turoldo. Il suo vocione che emergeva dalle immagini degli archivi Rai, le immagini di cronaca che ormai sono storia, le testimonianze su di lui e in particolare riguardo al rapporto di stima con il cardinale Carlo Maria Martini non soltanto ci hanno arricchito la conoscenza o rinfrescato la memoria, ma ci hanno pure offerto un "rifornimento spirituale".
Sabato sono riuscito a seguire i lavori mattutini del convegno tenutosi a Sotto il Monte Giovanni XXIII, nella cui frazione di Fontanella si trovano l'abbazia medioevale di Sant'Egidio – in cui Turoldo visse quasi tutti gli anni della seconda parte della sua vita e che tuttora vede presenti i Servi di Maria – e il cimitero dove egli è sepolto, e dove pure il cardinale Francesco Loris Capovilla ha voluto scegliere il luogo della propria sepoltura. Non potendo adesso riassumere i contenuti delle relazioni (considerando che dovrei documentarmi sulla parte pomeridiana che non ho seguito), vorrei anche qui sottolineare semplicemente i motivi di emozione che hanno accompagnato questa giornata, non soltanto in ragione del luogo, ma anche per le circostanze che l'hanno accompagnata. Come ci siamo già detti altre volte, nella visione cristiana della storia non è il caso a condurre le vicende ma la Provvidenza di Dio, anche se talvolta facciamo fatica a capire. E quelle che spesso cataloghiamo come "coincidenze" ci aiutano a leggere lo svolgersi di questa storia. Per esempio, mentre si ricordava il centenario della nascita del sacerdote e religioso dalle radici friulane trapiantate in terra lombarda, sempre sabato 26 ricorrevano i sei mesi dalla morte di Capovilla e il giorno prima i 135 anni della nascita di Angelo Giuseppe Roncalli. Non saprei dire in quale altro luogo, dalle piccole dimensioni fisiche come quelle di Sotto il Monte, vi sia un simile concentrato di germi di spiritualità e santità. E fra le caratteristiche che accomunano questi tre protagonisti della Chiesa e della storia contemporanea, mi piace sottolineare quella delle umili origini di ciascuno, nato e cresciuto in una famiglia povera materialmente ma ricca di valori e di fede.
Per questo e altri motivi credo che dobbiamo continuare nella proposta di approfondire la conoscenza di grandi testimoni cristiani del nostro tempo.
Per chi fosse interessato sui siti Internet degli enti organizzatori degli eventi ("Ambrosianeum", Fondazione Serughetti / "La Porta" di Bergamo, Servi di Maria) si trovano materiale ed informazioni.
Grazie e ciao,
Alberto
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