Creato da Giuranna il 05/07/2008
Blog di Giovanni Giuranna - consigliere comunale della lista civica Insieme per cambiare di Paderno Dugnano

AREA METROPOLIS 2.0

CALDERINA (LUGLIO)

 

Area personale

 

Scommettiamo?

Paderno e il Villaggio Ambrosiano sono quartieri diversi ma non tanto da non poter camminare insieme!
Varie cose li uniscono: le due scuole dell'infanzia e le due elementari appartengono all'I.C. De Marchi, le due parrocchie dal 1° settembre 2007 formano un'unica Comunità Pastorale con un solo parroco.
La nostra scommessa è che possiamo crescere insieme, valorizzando le rispettive risorse e potenzialità.

 

La scommessa è un blog di Paderno Dugnano Responsabile Giovanni Giuranna (da giugno 2014 consigliere comunale per la lista civica Insieme per cambiare).

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Le mie radio

 

Messaggi del 08/04/2010

OPERAI LARES: "DON GABRIELE C'ERA, IL SINDACO E LA GIUNTA NO"

Post n°627 pubblicato il 08 Aprile 2010 da Giuranna
 

Mercoledì sera al presidio Lares il parroco don Gabriele c'era; l'Amministrazione Comunale no (non c'era né il Sindaco, né  altri rappresentanti della Giunta).



 

Come si legge sul blog dei lavoratori, all'appuntamento erano stati invitati i "diversi esponenti delle forze politiche di maggioranza e opposizione per un confronto sul tema del lavoro e delle politiche che si intendono adottare per far fronte alla crisi in atto, con  particolare riferimento alla situazione della Lares e della Metalli Preziosi".

Leggi la cronaca e le valutazioni della serata sui blog Lavoratori Lares e Padernoforum.


 
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A CUSANO MOSTRA FOTOGRAFICA SUL POPOLO DOGON

Post n°626 pubblicato il 08 Aprile 2010 da Giuranna
 

 

Dal 10 al 18 aprile si terrà a Cusano Milanino la mostra fotografica di Massimo Allegro, un invito alla scoperta del misterioso popolo Dogon del Mali.

Scarica la presentazione: Les Dogon


Esposizione presso il Palazzo Cusano
Centro per le Attività culturali Via Italia, 2 (angolo via Zucchi)
Cusano Milanino


Inaugurazione: sabato 10 aprile, ore 16

Orario Mostra: sabato 15-18  e domenica 15-18,30



 
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COSI' NON VA. APPELLO CONTRO LA GRANDE BUGIA

Post n°625 pubblicato il 08 Aprile 2010 da Giuranna
 

Il consumismo ci consuma dentro. Fino all'anima.

I più non se ne accorgono e continuano a consumare, correre, consumare...
E consumarsi!

Poi si lamentano di non essere contenti, ma anche in questo non resistono a lungo perché il "so-stare" nella sofferenza è competenza ormai perduta, vinta dal ricorso immediato ad analgesici e diversivi.

Quando ci sveglieremo dal sonno della ragione e della coscienza? Quando smetteremo di lasciarci incantare da un "modello di sviluppo" che si dimostra (ogni giorno più) antiumano?

Così non va!

Lo dicono in tanti, ma dirlo non basta. C'è bisogno di fatti, occorre cambiare direzione in modo concreto per uscire da questo consumismo che ci illude e ci divora, lasciandoci in eredità solo il Nulla, il Vuoto... (chi lavora con i giovani sa di cosa parlo).

Su Avvenire di oggi ho letto con interesse l'editoriale Chi contesta oggi l'anima consumista? del sociologo Sabino Acquaviva che cita l'ultimo disco dei Baustelle (I mistici dell'Occidente) come esempio della strada da percorrere.



testo della canzone


CHI CONTESTA OGGI L’ANIMA CONSUMISTA?

di SABINO ACQUAVIVA

A mio modo di vedere, ma potrei sbagliarmi, l’anima della religione destinata a difendere i valori sociali esistenti, a giustificare la cultura laica e consumistica del mondo è in declino. Fino a ieri i movimenti culturali più profondamente religiosi e radicali riguardavano minoranze, dagli anabattisti ai fraticelli, ad altri movimenti comunisti fondati sul vangelo. I contadini che assaltavano i castelli durante la guerra dei contadini, nella Germania del Cinquecento, andavano all’assalto gridando pressappoco «Quando Eva filava e Adamo zappava, signore chi era?» In seguito il processo di secolarizzazione ha trasferito la rivolta in movimenti politici e culturali in prevalenza laici e irreligiosi o antireligiosi, anche se era sopravvissuta un’antica anima religiosa della rivolta, come ho dimostrato in un mio vecchio libro intitolato appunto «Il seme religioso della rivolta».
Forse il comunismo religioso di Weitling fu l’ultima consistente espressione concreta di una antica maniera religiosa di contestare il sistema sociale ed economico dominante. Ma non voglio riprendere quelle argomentazioni. Mi colpisce al contrario il fatto che l’ondata consumistica e i suoi obiettivi abbiano travolto la culture e le ideologie rivoluzionarie di un tempo. Non è necessario argomentare su questo punto, è sufficiente pensare che dal marxismo maoista è derivata una Cina capitalista, dominata da un solo partito, che difende il primato e la superiorità della razza Han.
In conclusione la proposta, implicita o esplicita, di modelli alternativi di organizzazione della vita sociale, dissolta nell’ambito delle forze politiche e sociali tradizionali, rivive in alcuni spazi culturali di carattere religioso, o comunque non strettamente laico. Tra i fenomeni culturali italiani più recenti, sembrano essere, ad esempio, i Baustelle, espressione del rock italiano, che hanno dedicato una canzone ai «Mistici dell’Occidente». Uno dei Baustelle afferma, cito a memoria, «Il mistico non è uno che scappa dal mondo perché è brutto, il suo rivolgersi a Dio è il principio del suo agire». La componente culturale anticonsumistica è già negli Atti degli Apostoli, in san Francesco, e più di recente nei seguaci di Charles de Foucauld. Tuttavia, sarebbe ingiusto dimenticare che correnti di contestazione della società dei consumi sono presenti anche nell’islam.
Ma mentre la società laica assimila ormai e fa propri i valori e i disvalori del consumismo, della produzione, di una cultura che ha antiche radici nel mondo greco e latino di almeno duemila anni or sono, a chi rimane la difesa di una cultura alternativa? Di stili di vita differenti? Della proposta della frugalità, della difesa di modelli di comportamento alternativi rispetto a quelli dominanti? Chi può usare la parola «sobrietà» o il termine «contestare», ormai quasi cancellati in un mondo travolto dal desiderio di consumare? La risposta è ovvia.
Contestare oggi significa essere minoranza, come spesso accade alle religioni. Riconoscere, ma quasi nessuno ha il coraggio di farlo, che come diceva Kierkegard e imitandolo io spesso ripeto, esistono due sole certezze, l’infinito e l’eterno.
Qualche cosa di molto diverso dal contingente e dall’effimero del consumismo, la cui cultura ha ormai invaso il mondo dei media, mettendo a tacere ogni forma di vera contestazione. In queste condizioni chi osa parlare di sobrietà, e quindi combattere la società dei consumi e la sua filosofia?

[Avvenire, 8 aprile 2010]

 
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SAGRA DEL SANT'AMBRUSIN: UNA MOSTRA SULLA CROCE

Post n°624 pubblicato il 08 Aprile 2010 da Giuranna
 

Sul blog Paderno 7.0 trovate il programma dettagliato della Sagra del Sant'Ambrusin di Cassina Amata (10 aprile - 2 maggio).

Tra le varie proposte in programma segnalo la mostra, ideata e realizzata da Luciano Bissoli, sul significato religioso e culturale della croce.

L'iniziativa si pone idealmente in continuità con l'Ostensione della Sindone a Torino ed è un'occasione per riflettere sull'importanza dei simboli nella vita di una comunità religiosa e civile (ma anche sulla loro ambivalenza e potenziale pericolosità o insignificanza).

Per la presentazione lascio la parola al curatore della mostra Luciano Bissoli:

Nell'ambito della XXXVIII  edizione della tradizionale sagra del Sant'Ambrusin, ho curato, con il Centro Culturale S.Ambrogio, l’allestimento di una mostra sul tema della Croce.

L'idea è scaturita dalla sentenza del 3 novembre 2009 della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, che ha stabilito che il crocefisso, esteriore e forte segno del cristianesimo, “possa essere perturbante dal punto di vista emozionale per gli studenti di altre religioni o che non ne professano alcuna”, violando in tal modo gli artt. 18 e 26 della Dichiarazione Dei Diritti dell’Uomo del 1948.

La sentenza di Strasburgo rappresenta una sfida per tutti noi, ma al di là delle chiacchiere, chi è Cristo per me?

Ecco quindi proposto un percorso che racconta la storia della croce prima e dopo Cristo, come si è sviluppata la devozione alla Croce di Cristo nei primi secoli sino ai nostri giorni e che senso ha, tale simbolo, per un cristiano.

Una particolare attenzione sarà riservata alle croci della parrocchiale amatese, con l’esposizione di manufatti e foto.

Da un’occasione negativa, priva di ragioni vere, è scaturita un’opportunità di ripensare al nostro rapporto con la croce, cui forse si è abituati, ma che spesso, come dice don Tonino Bello in un commento riportato su uno dei pannelli della mostra… l’abbiamo attaccata con riverenza alle pareti di casa, ma non ce la siamo piantata nel cuore. Pende dal nostro collo, ma non pende sulle nostre scelte.

La mostra sarà completata da opere dello scultore padernese Giuseppe Cattaneo, noto come “Pin Barba” (recentemente scomparso) e di Leonardo Maralla, pittore e scultore nonché psicoterapeuta di Cormano, artista che predilige il tema della croce (o della sofferenza umana) con accenti drammatici.

Allestita nel grande salone dell’Asilo parrocchiale S. Giuseppe, dal 18 al 25 di aprile.

L'inaugurazione della mostra sarà domenica 18 aprile - ore 10,30. Se potete visitarla ne sarò lieto.

Luciano Bissoli

 

*   *   *


Su questo argomento non posso non segnalare anche la  grande mostra Gesù. Il corpo, il volto nell'arte allestita a cura di Mons. Timothy Verdon presso la Venaria Reale (a 10 km da Torino) con oltre 180 opere tra cui i capolavori di Andrea Mantegna, Luca della Robbia, Giovanni Bellini, Antonio del Pollaiolo, Correggio, Giorgione, Paolo Veronese, Tintoretto, Annibale e Ludovico Carracci, Guercino, Donatello, Rubens e Michelangelo.

 
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