LA SCOMMESSA

IRENE E SIMONE CI SCRIVONO DA BANGKOK

Sono appena arrivati in Thailandia ed è già ora di cominciare la scuola...

Ciao,
mentre sto sfruttando i potenti mezzi della Missione (scanner e stampante multifunzione) per preparare i documenti di iscrizione dei bambini e per il mio incarico di docente part-time (oltre che per richiedere il visto...) volevamo condividere l'emozione del primo giorno di scuola di Luca e Francesca alla scuola St. Francis Xavier di Nonthaburi (http://www.stfx.ac.th, english program).

Oggi infatti Luca e Francesca hanno iniziato la scuola (summer english program) che durera' fino a tutta la settimana prossima, per poi iniziare il programma regolare a partire dal 17 maggio prossimo. Luca e' iscritto alla prima elementare (ovvero Grade 1) mentre Franci alla seconda classe della scuola dell'infanzia (ovvero Kindergarten 2).

Le nostre emozioni sono intense soprattutto pensando che anche grazie a questo piccolo passo, ci sentiamo (ancora un po') meno estranei, mentre i nostri bambini iniziano la loro avventura con i nuovi amici ed i nuovi insegnanti (madrelingua inglese & Thai).

I primi segnali sono incoraggianti, senza ignorare qualche lacrima della Franci che ha salutato cosi' il distacco ed il  ritorno della mamma... ma tutto sommato normale sia per il contesto tutto nuovo sia per la sua ragionevolmente tenera eta' :-) ad ogni modo ha mangiato ed ha seguito le lezioni (almeno secondo la breve relazione, scritta, che ci ha lasciato l'insegnante quando siamo venuti a riprenderla...!!!).

Il caldo imperversa (34-36 gradi circa!) ma per fortuna in camera abbiamo l'aria condizionata almeno per la notte...

Stiamo bene, tutti e 5.

Grazie ancora per i pensieri, le preghiere ed il sostegno.

Inoltrate pure il messaggio ad amici e conoscenti! Un abbraccio forteforte...

Simone, Irene e cuccioli

«La misura dell'amore è amare senza misura»
Sant'Agostino

PER IL DIALOGO TRA GENERAZIONI A PADERNO DUGNANO

di Zeina Abirached (giovane grafica libanese)

Le generazioni sono come strati archeologici sovrapposti che si mescolano difficilmente fra loro.

In un certo senso è sempre stato così, ma oggi mi sembra più faticoso creare relazioni intergenerazionali, tessere cioè quei legami che rendono viva e feconda una società grazie alla trasmissione dei saperi e allo scambio di esperienze.

I bambini oggi sono sempre  "in primo piano", al centro dell'attenzione (nella società tradizionale non era così). Vengono cullati e protetti oltre misura al punto che crescono con la convinzione di essere importanti per la società. Unici.

Poi all'improvviso si svegliano e si accorgono che la nostra società non pensa affatto a loro. Per i giovani mancano adeguate politiche lavorative e abitative, prospettive di medio-lungo periodo che infondano speranza. Per questo è difficile oggi "uscire dal nido" e metter su famiglia (domina la paura della vita comune e, in molti casi, il terrore di avere più di un figlio).

Eppure la vita altro non è che questo: prendere il largo, affrontare l'ignoto, costruire insieme un futuro abitabile...

Forse è la parola "insieme" che oggi non funziona più.

Nella società dell'individualismo e della frammentazione si fatica a vivere intrecciando relazioni stabili. Si preferiscono le relazioni virtuali e per esorcizzare la solitudine si cerca l'ebbrezza e lo sballo nel fine settimana. Per sentirsi, il lunedì mattina, ancora più soli.

E' tempo di ridare importanza a ciò che veramente conta nella vita. Fornire ai più giovani le adeguate competenze relazionali che li aiutino a guardare in faccia il mondo senza averne timore, senza farsi un'idea troppo alta di sé stessi (Rm 12,16).

Una società è viva se i suoi membri sono autonomi e nello stesso tempo ben legati tra loro, capaci di collaborare per affrontare insieme le difficoltà che, da sempre, costituiscono la vita quotidiana.

Anche a Paderno Dugnano ci sono giovani, adulti, anziani, bambini...  Solo che difficilmente si parlano, perché ognuno procede nella sua "corsia" senza incontrare veramente gli altri.

Proviamo, insieme, a cambiare?