Creato da Giuranna il 05/07/2008
Blog di Giovanni Giuranna - consigliere comunale della lista civica Insieme per cambiare di Paderno Dugnano

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La scommessa è un blog di Paderno Dugnano Responsabile Giovanni Giuranna (da giugno 2014 consigliere comunale per la lista civica Insieme per cambiare).

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Messaggi del 19/07/2010

LA LEGA ABBAIA CONTRO LA MAFIA, MA CI VUOLE BEN ALTRO

Post n°890 pubblicato il 19 Luglio 2010 da Giuranna
 

La Lega semplifica, si sa.

Lo fa spesso e in questo modo prende tanti voti. Propone soluzioni semplici a questioni complesse.

Faccio un esempio.

Il Vicesindaco Bogani e il Sindaco Alparone (foto dal Giorno 17-7-2010)

 

Venerdì sera a Paderno Dugnano la Lega Nord ha organizzato una fiaccolata per esprimere il proprio impegno antimafia dopo il famoso episodio avvenuto al Centro Falcone e Borsellino. Serviva uno slogan semplice, efficace, chiaro. Qualche dirigente padano ha proposto "VIA I PADRINI DA PADERNO". La frase è piaciuta ed è finita sui volantini e sui manifesti. Il Vicesindaco Bogani se l'è addirittura scritta sulla pettorina e l'ha portata con orgoglio in manifestazione.

Questa sarebbe la strategia antimafia del Carroccio? Allontanare da Paderno Dugnano i padrini e i capibastone in quanto responsabili dell'inquinamento mafioso?

Siamo seri! Anche nella scelta degli slogan...

Per combattere le mafie al nord per prima cosa c'è bisogno di non confondere le idee alla gente. Occorre conoscere i meccanismi con cui queste strutture di potere agiscono sul nostro territorio.

Purtroppo per noi, la visione dei mafiosi che si infiltrano in un territorio sano come fossero un corpo estraneo non corrisponde alla realtà.

Le dinamiche sono più articolate: il "padrino" (arrivato nel nord Italia con la pratica del confino oppure nell'ambito del più ampio movimento migratorio dei decenni scorsi) garantisce senza dubbio il contatto con la "casa-madre" in Calabria, in Sicilia, ecc... ma la ragnatela criminosa nel nostro territorio comprende un numero impressionante di soggetti e di attività economiche che si collocano sia nell'area dell'illecito, sia in quella dell'economia pulita, per cui diventa estremamente difficile contrastare il fenomeno.

Chi semplifica imbroglia!

Una cosa è certa: le "mafie" crescono e si sviluppano dove trovano un habitat favorevole, dove si respira un clima compatibile con la "mafiosità" (cioè dove le persone si lasciano sedurre dal desiderio di arricchirsi, sono disponibili a farlo ricorrendo a metodi legali e illegali, accettano la logica della collaborazione all'interno di un sistema di favori, fanno propria la legge dell'omertà e del silenzio, obbediscono ai capi designati, ecc...).

E' importante sapere che le mafie fanno affari anche entrando in contatto con l'economia sana e infiltrandosi nel sistema economico locale. E' da qui che bisogna cacciare la mafia, ma è evidente che in questo campo non è facile distinguere tra "noi" e "loro", tra "buoni" e "cattivi".

Scrive infatti il pm Walter Mapelli nella relazione presentata alla Provincia di Monza e Brianza (parzialmente riportata sul Cittadino di sabato 17 luglio):

"... non solo la ndrangheta, in questo territorio, si dedica a comportamenti in sé illeciti (come traffico di droga e di armi), ma estende il proprio raggio di azione in attività lecite svolte con modalità criminali (come il traffico di rifiuti, la bancarotta fraudolenta, la frode contrattuale, l'usura, il riciclaggio, che sono deformazioni di condotte consentite e tutelate come la raccolta e lo smaltimento della spazzatura, l'attività d'impresa, la stipulazione e l'esecuzione dei contratti, i prestiti, l'investimento di denaro) e tende al controllo di interi settori economici come le costruzioni, il movimento terra, gli appalti strade..."

I leghisti diranno per schermirsi: noi queste cose le sappiamo bene, non abbiamo bisogno di prendere lezioni da nessuno. Accetto la risposta piccata perché so anch'io che il Ministro Maroni (Lega) è ben consapevole della complessità del fenomeno.

Ora però... se le cose stanno in questi termini, smettetela di mettere in giro slogan banali (VIA I PADRINI DA PADERNO) che risultano fuorvianti, assolutamente inadeguati alla situazione, buoni solo per una coreografia in salsa verde!

Per cominciare ecco qualche proposta operativa che racchiude molti possibili interventi:

  • Creiamo nella nostra città una reale consapevolezza civica sul tema delle "mafie".
  • Troviamo il modo di tenere sotto controllo le attività considerate a rischio (cemento, edilizia, compravendite immobiliari, smaltimento dei rifiuti, attività di impresa, investimenti economici e finanziari...).
  • Teniamoci in collegamento con l'associazione LIBERA e con gli Enti Locali già impegnati sul tema.

Cari leghisti, siete disposti a lavorare in questa direzione?

Pensate che i colleghi del PDL padernese accettino di impegnarsi per fare argine all'economia criminale?

 
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