Creato da Giuranna il 05/07/2008
Blog di Giovanni Giuranna - consigliere comunale della lista civica Insieme per cambiare di Paderno Dugnano

AREA METROPOLIS 2.0

CALDERINA (LUGLIO)

 

Area personale

 

Scommettiamo?

Paderno e il Villaggio Ambrosiano sono quartieri diversi ma non tanto da non poter camminare insieme!
Varie cose li uniscono: le due scuole dell'infanzia e le due elementari appartengono all'I.C. De Marchi, le due parrocchie dal 1° settembre 2007 formano un'unica Comunità Pastorale con un solo parroco.
La nostra scommessa è che possiamo crescere insieme, valorizzando le rispettive risorse e potenzialità.

 

La scommessa è un blog di Paderno Dugnano Responsabile Giovanni Giuranna (da giugno 2014 consigliere comunale per la lista civica Insieme per cambiare).

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Testi e immagini

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Le mie radio

 

Messaggi del 15/10/2010

BREVI DA PADERNO: RIFIUTI, LAVORO, MILANO-MEDA

Post n°1093 pubblicato il 15 Ottobre 2010 da Giuranna
 

Paderno Dugnano fa bene a tenere gli occhi aperti sul tema dello smaltimento dei rifiuti. I furbi (o le mafie?) che occultano abusivamente rifiuti nel territorio comunale possono essere causa di gravi danni per l'ambiente e per la nostra salute.

Il Cittadino 12-10-2010
Paderno, rifiuti abbandonati. Allarme da un funzionario Arpa

La crisi occupazionale continua a colpire il nostro territorio. Ecco le ultime notizie su Giesse Impianti e Lares di Paderno.

Il Giorno 13-10-2010
Salvataggio Giesse: nei cantieri sale la tensione

Blog Lavoratori Lares
- Solidarietà fra lavoratori (14-10-2010)
- Niente di nuovo dal fronte istituzionale... come sempre (13-10-2010)

Le polemiche sui limiti di velocità consentiti sulla Superstrada Milano-Meda non si sono mai veramente placate. Attualmente vige il divieto di oltrepassare gli 80 km/h.

Il Giorno 15-10-2010
Limiti troppo bassi. La rabbia dei pendolari. "Siamo esasperati"

Il Giorno 15-10-2010
L'assessore De Nicola: "Ora a velocità costante"

 
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SIAMO GIA' FIN TROPPO SPAESATI, NO AL FEDERALISMO-SECESSIONE

Post n°1092 pubblicato il 15 Ottobre 2010 da Giuranna
 

 

Ricordate Bossi e la polemica con i "vescovoni"?

Era il settembre del 2002 e il l'Umberto sbraitava contro la Chiesa, rea di dedicare troppe attenzioni agli immigrati e di eludere di fatto la legge.

Per rinfrescare la memoria ecco il resoconto di quei giorni di fuoco sul sito di Repubblica.

Chissà cosa dirà ora il Senatùr di fronte alle rinnovate prese di posizione della Chiesa cattolica emerse più volte durante la Settimana Sociale?

NO AL FEDERALISMO DELLA CHIUSURA E DELL'EGOISMO,

SI' AD UN FEDERALISMO SOLIDALE !

Un federalismo bene inteso e correttamente applicato costituisce la principale e forse ormai unica soluzione alle lacerazioni che, anziché comporsi, spesso si allargano e moltiplicano tra il Nord e il Sud dell’Italia. Un federalismo ideologicamente inteso e realizzato è inevitabilmente destinato a spezzare l’unità sostanziale del nostro Paese.

Leggi integralmente la relazione del Rettore dell'Università Cattolica, Lorenzo Ornaghi oppure guarda il video del suo intervento (15 ottobre).

 
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IL CENTRODESTRA CHE VORREI PER LA MIA CITTA'

Post n°1091 pubblicato il 15 Ottobre 2010 da Giuranna
 

 

A Paderno Dugnano conosco molte persone in gamba che votano per il centrodestra o si impegnano in quest'area politica. A loro va la mia stima e il mio profondo rispetto, pur nella diversità delle convinzioni.

Ci tengo a precisarlo per non apparire aprioristicamente contrario a tutto ciò che si muove alll'interno dello schieramento di maggioranza.

Ciò detto, ritengo che il centrodestra che governa Paderno mostri una serie di criticità che occorrerebbe superare per trasmettere un'immagine positiva di questa parte politica.

Limito il ragionamento alla situazione locale:

  • Il centrodestra parla di decentramento/partecipazione e, nei fatti, ha affondato i Consigli di Quartiere che vistosamente non funzionano.
  • Sulle principali questioni ambientali che minacciano la città (Rho-Monza e Inceneritore) il centrodestra non dimostra un impegno deciso e netto per difendere il territorio.
  • A proposito della lotta alle mafie il centrodestra ha voluto una commissione di inchiesta che persegue obiettivi minimali rispetto al lavoro che occorre fare.
  • Anche alle critiche dell'UDC il centrodestra ha risposto con toni piccati, chiudendosi nella solita difesa a catenaccio.
  • Accenno rapidamente anche ad altre questioni problematiche: retorica sui giovani e contemporaneo atteggiamento paternalistico, blitz a sorpresa contro i giovani di Palazzolo, difficoltà Carcatrà e CAG, aumenti tariffe rifiuti e riduzione dell'impegno per la raccolta differenziata, impostazione propagandistica del notiziario comunale La Calderina, ecc...

Alle persone più valide del centrodestra mi permetto di rivolgere un incoraggiamento: fate formazione, alzate il livello culturale della vostra proposta politica, abbiate il coraggio di dissentire rispetto ad iniziative e dichiarazioni discutibili di esponenti (anche nazionali) di PDL e Lega, non giocate in difesa, curate la comunicazione...

In una parola: tenete a bada gli squali e fate emergere la parte migliore del centrodestra!

Mi rendo conto che è un'operazione difficile, ma vi auguro di portarla a compimento. Paderno Dugnano e il "Paese Italia" hanno bisogno di un profondo rinnovamento politico e culturale.

A destra e a sinistra.

 
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SETTIMANA SOCIALE: "LA POSTA IN GIOCO E' L'ITALIA"

Post n°1090 pubblicato il 15 Ottobre 2010 da Giuranna
 

Vignetta di Luigi Alfieri (Vadelfio)

 

Il primo giorno della Settimana Sociale è stato caratterizzato dai saluti di rito (tra cui quello del Papa e del Presidente della Repubblica). Monsignor Miglio ha introdotto i lavori ripercorrendo il senso e le tappe preparatorie della 46ma Settimana Sociale, mentre il cardinale Bagnasco (presidente CEI) ha ricordato alcuni temi classici (laicità positiva e non laicismo, "valori non negoziabili" come baricentro dell'unità politica dei cattolici...).

Testi e video dei diversi interventi sono disponibili sul sito ufficiale dell'evento.

La relazione più stimolante della giornata (nei contenuti e anche nel tono della voce) è stata quella del sociologo Luca Diotallevi (scarica il testo in formato doc).

Riporto alcuni passaggi interessanti:

Essere questa sera a Reggio Calabria ed essere nel Mezzogiorno d’Italia per tutti noi significa che dobbiamo fare meglio ed ancora di più: contro la mafia, contro la camorra, contro la ‘ndrangheta e contro ogni forma di negazione della vita, plateale o nascosta, che uccida contemporaneamente corpo e mente, o che lasci sopravvivere per un po’ un corpo privato di intelligenza e di volontà libere.

Al centro di questa Settimana, secondo Diotallevi, c'è la domanda: "Cosa può significare oggi, in Italia, per noi cattolici e per la Chiesa tutta servire il bene comune? In questo momento, da dove è realisticamente possibile cominciare?".

In questo momento la posta in gioco è l’Italia (...) Lei, Cardinale Bagnasco, pochi giorni orsono ha detto ai Suoi confratelli vescovi: «nel nostro animo di sacerdoti, siamo angustiati per l’Italia». Posso assicurarLe che la Sua angustia è la angustia di tutti noi. Non solo fatica, non solo preoccupazione, ma – proprio come Lei ha detto – angustia, poiché in gioco non sono solo interessi, ma anche affetti e parti della nostra stessa identità. E come Lei crediamo che «bisogna fare presto».

Se quella appena fatta è una affermazione dura, ancora più dura è la domanda che segue, alla quale però non ci siamo mai sottratti sinora. Se la posta in gioco è l’Italia, ciò che ci dobbiamo chiedere è: serve l’Italia al bene comune? La domanda è molto dura, ma l’alternativa è un silenzio ipocrita e soprattutto una passiva accettazione dei processi di divaricazione in atto. Noi dobbiamo invece lasciar risuonare una domanda tanto radicale; se serve, dobbiamo lasciare che scandalizzi e che ci scandalizzi. Diversamente non si formerà alcuna determinazione pratica vera e salda. I martiri cattolici dell’unità, dell’indipendenza, della repubblica e della democrazia italiane, quelli del Risorgimento e della Prima Guerra mondiale, i “ribelli per amore” della resistenza alla dittatura fascista, alla occupazione nazista o alla concreta minaccia del totalitarismo comunista, e – più vicino a noi nel tempo – coloro che sono caduti nell’esercizio della propria responsabilità per il bene comune sotto i colpi del terrorismo e della criminalità organizzata hanno affrontato con consapevolezza e con generosità la prova perché nella loro coscienza e attraverso la loro preghiera avevano affrontato questa domanda. Non sono morti senza frutto anche perché non sono morti per caso.

Se l’Italia è la posta in gioco, e se non ci si affida alla retorica della nostalgia o delle emozioni, è allora più che mai necessario aver presente il valore della posta in gioco. Dobbiamo chiederci: cosa va perso se si perde l’Italia?

L’Italia che abbiamo di fronte è un paese che ormai conosce solo minoranze. Poco cambia se non è la prima volta che ciò avviene nella nostra storia. Il pensiero va subito allo scenario politico, ma se guardiamo il mondo dell’impresa o quello dell’università troviamo una esasperante prevalenza di “piccole taglie”, e dunque di strategie di corto raggio. Non diversamente avviene in altri settori vitali della nostra società.

La verità del discernimento cristiano non è ultimamente nei programmi e nelle azioni che pure deve generare, ma nell’amore da cui si lascia rinnovare. (...) La verità del comprendere e dello scegliere cristiani sta nel fatto che adesso (come avrebbe detto don Primo Mazzolari), in ogni adesso non dobbiamo attaccarci ai programmi per cui ci spendiamo, ma alla responsabilità da cui sono nati e che può sempre rinnovarli e stravolgerli. Ecco perché, umilmente – come S.Agostino raccomandava a chi abitava la città dell’uomo da cittadino della città di Dio – con tutta la Chiesa torniamo sempre di nuovo a dire: donaci occhi per vedere le necessità e le sofferenze dei fratelli; infondi in noi la luce della tua parola per confortare gli affaticati e gli oppressi: fa’ che ci impegnamo lealmente al servizio dei poveri e dei sofferenti (dalla Preghiera Eucaristica V/c).

Invito a visionare il filmato dell'intervento del Prof. Diotallevi.

 
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