LA SCOMMESSA

CARO ARCARI, TI SCRIVO...

Apprezzo le osservazioni fatte da Carlo Arcari al mio "post" di stamattina nel quale esprimevo ad alta voce un paio di domande, stimolato dall'immagine del piccolo Woodstock alle prese con una gigantesca palla da football americano.

Provo a rispondere via blog, cercando di chiarire ai lettori i contenuti dei colloqui tra me e Carlo nei mesi scorsi.

Scrive Arcari:

Da mesi io e Giuranna parliamo della necessità di dar vita a iniziative capaci di far “pensare” a nuove prospettive per la città. Siamo d'accordo ma sembra che i tempi non siano maturi per un’azione comune. L’azione secondo me dovrebbe essere: mettere in relazione tutte quelle realtà attive sul nostro territorio utilizzando come nodi della rete gli obiettivi che queste hanno in comune: integrazione, educazione, solidarietà, difesa della persona, difesa dei beni comuni, difesa dell’ambiente, promozione culturale, cooperazione. Come? Attraverso l’organizzazione di iniziative capaci di aggregare quelli che condividono gli stessi obiettivi.
Giuranna però non è convinto e oggi chiede ai lettori del suo blog quali e dove potrebbero essere i luoghi e le occasioni per pensare insieme al nostro futuro. Qualcuno risponderà?

E' vero: a Paderno Dugnano il centrosinistra (che per me è un concetto ampio che va dal centro alla sinistra) deve ricominciare dalla cultura, intesa come capacità di creare orizzonti condivisi di senso.

Oggi - me ne rendo conto  anche nel mio lavoro a scuola - è necessario tornare a spiegare con pazienza concetti che fino a non molto tempo fa erano chiari a tutti: per esempio, che gli uomini sono tutti uguali, che l'io non è tutto, che la fraternità (valore comune al Cristianesimo e alle tradizioni che si richiamano alla Rivoluzione Francese) è meglio della chiusura nell'egoismo etnico o di casta, che la solidarietà non è un motivo di vergogna, che l'onestà è un valore irrinunciabile, ecc...

Insomma, occorre tornare a fare cultura, formazione. Con l'obiettivo di coagulare consenso intorno a un'idea di società alternativa a quella offerta dal centrodestra. Su questo io e Arcari siamo d'accordo; e, da colloqui con altre persone, so che molti sono disposti a convenire.

La mia cautela (che Carlo bonariamente mi rimprovera) merita qualche parola di spiegazione.

Secondo me, non è utile mettere fretta ad un processo che considero irreversibile per il centrosinistra; al contrario, la fretta può guastare il risultato finale. "Per ogni cosa c'è il suo tempo," ammonisce nella Bibbia il saggio Qoèlet.

Intendo dire che nell'area di centrosinistra è importante stimolare tutte le iniziative culturali che vengano da gruppi, associazioni, partiti... senza pretendere di giungere in tempi brevi a un denominatore comune.

Ci arriveremo, credo, prima o poi; ma bisogna arrivarci insieme.

Per usare ancora un'immagine biblica, impariamo dal contadino: "egli aspetta con costanza il prezioso frutto della terra finché abbia ricevuto le prime e le ultime piogge" (Gc 5,7).

Ben vengano dunque tutte le iniziative socio-culturali che vanno nella direzione indicata.

Per quanto mi riguarda ribadisco l'impegno preso a sostenere sul territorio il lavoro delle ACLI.

A proposito... se qualcuno è interessato, domenica 19 dicembre alle ore 10,30 presso la sede del Circolo del Villaggio Ambrosiano (via Messico 3) si terrà l'assemblea dei soci. Partecipano Gianni Bottalico (Presidente provinciale ACLI) e don Renato Rebuzzini (Parrocchia della Sacra Famiglia). L'incontro è aperto anche ai simpatizzanti.

CHI PENSA A PADERNO DUGNANO?

Chi pensa a Paderno Dugnano?

Questa domanda, in realtà, è duplice:

1) chi pensa a (cioè chi si preoccupa di) Paderno Dugnano?

2) chi pensa a (cioè chi riflette, chi ragiona, chi si interroga...) a Paderno Dugnano?

In entrambi i casi credo che si possa rispondere: "Poche decine di persone". La maggioranza dei cittadini assiste passivamente a ciò che succede, spesso senza rendersi conto.

Delle due domande credo che la seconda sia più importante della prima: Paderno ha bisogno di persone in grado di pensare, capaci di inquadrare la situazione locale nel panorama nazionale e globale, di immaginare e costruire un futuro diverso da quello che ci viene imposto dal rullo compressore della società dei consumi...

Pensare però non è fare accademia o intrattenimento culturale, ma aprire gli occhi sul mondo in cui viviamo, cercare di comprenderlo e di trasformarlo in meglio.

Pensare è aprire prospettive, dare futuro al presente...

Quali sono a Paderno Dugnano i luoghi e le occasioni per pensare?