LA SCOMMESSA

RHO-MONZA, ULTIME NOTIZIE APPARSE SULLA STAMPA LOCALE

Da Ferruccio Porati, portavoce del Comitato per l'Interramento della Rho-Monza, le ultime notizie apparse sulla stampa locale:

Vi segnalo il pezzo di Luca Signori su Settegiorni al seguente link:  Due anni di lotta per il Comitato.
 
Sempre Settegiorni dà spazio alle considerazioni dei Novatesi, per bocca di Sostaro, al seguente link: Rho-Monza: avviata la procedura di appalto
 
Ed infine una curiosità beffarda sulla sezione cinisellese del "Giorno" dello scorso 29 dicembre: quelli che vedete, se non mi sbaglio, sono i palazzi di via Sardegna a Cinisello. Bene: c'è la possibilità che quel tratto di A4 COSI' VICINO AI CONDOMINI venga "ricoperto". Ma guarda un po'! A Cinisello si "tunnellizza", a Paderno ci si prende gli insulti gratuiti quali "iene e sciacalli". Ecco il link al pezzo: Arrivano le barriere contro il rumore.
 
A proposito: ad oggi non c'è nessuna smentita scritta, nè ufficiosa, né tantomeno ufficiale, alle parole senza senso date alla stampa dal De Nicola. In assenza di smentita, i nostri legali ci hanno già suggerito cosa fare. Mai come questa volta: "Chi è causa del suo mal pianga se stesso".
 A maggior ragione, se qualcuno avesse ancora qualche dubbio, dopo le esternazioni sul Giorno dello scorso 29 dicembre 2010 le dimissioni dello scomodo assessore De Nicola sono più che dovute, quindi vi ricordo il link dove chi non l'avesse ancora fatto, può firmare la petizione di sfiducia, insieme ai propri amici e conoscenti. Per firmare clicca qui.

Ah: mi giunge voce che i Comuni "De-Nicolizzati" si stiano allargando; non solo Paderno Dugnano...

Buon fine anno e felice anno nuovo per tutti i cittadini di buona volontà! Tutto il bene possibile per tutti voi!

P.S. mi sa che per qualcun altro il 2010 finisce male ed il 2011 si preannuncia ancora peggio...

Ferruccio Porati - CCIRM

E PADERNO SI DETTE UN RE...

Dopo tante sofferenze e frustrazioni provocate dal fallimento, uno dopo l'altro, di tutti i percorsi partecipativi e democratici che erano stati avviati per risolvere i  problemi della città, Paderno Dugnano tagliò corto e si dette un Re. Ma non uno qualsiasi: per sé scelse un Re7, cioè un sovrano un tantino dissonante, capace di  giocare al rialzo in ogni vicenda e ragionamento.

Sursum oculi era il motto che il principe aveva voluto per il suo Casato; e sullo scudo araldico aveva posto un'aquila con le ali spiegate su campo fiordaliso.

Re7 non aveva un volto o, almeno, nessuno dei padernesi lo aveva mai visto perché il sovrano ci teneva alla sua immagine e non avrebbe sopportato che pigri e sciocchi gregari fermassero lo sguardo sulla sua persona, rinunciando a fare ciò che invece spetta ad ogni libera coscienza.

"Il mio trono è un trampolino", andava ripetendo Re7 ai cittadini attoniti che lo ascoltavano senza comprendere. "Voi non siete sudditi, ma piccole aquile da iniziare al cielo. E' dall'alto che la terra svela ogni suo segreto. Smettete di stare in basso e di mirare basso. Il futuro è oltre l'ostacolo che vedete...".

Così dicendo, Re7 spiazzava tutti e, a poco a poco, li metteva in cammino senza che se ne accorgessero.

Il risveglio degli opachi però non avvenne in un sol giorno.

Re7 ci mise una vita a realizzare il suo programma di governo, ma non essendo soggetto a scadenze elettorali non si dava pensiero del gran tempo che occorre per rimettere in piedi una città.