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Scommettiamo?
Paderno e il Villaggio Ambrosiano sono quartieri diversi ma non tanto da non poter camminare insieme!
Varie cose li uniscono: le due scuole dell'infanzia e le due elementari appartengono all'I.C. De Marchi, le due parrocchie dal 1° settembre 2007 formano un'unica Comunità Pastorale con un solo parroco.
La nostra scommessa è che possiamo crescere insieme, valorizzando le rispettive risorse e potenzialità.
VITTORIA!!!
La scommessa è un blog di Paderno Dugnano Responsabile Giovanni Giuranna (da giugno 2014 consigliere comunale per la lista civica Insieme per cambiare).
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Questo blog non rappresenta una testata giornalistica né può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62/2001. I testi sono liberamente riproducibili citando la fonte. Le foto presenti su questo blog sono prese in larga parte da internet e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarmelo. Provvederò prontamente alla rimozione delle immagini utilizzate.
Messaggi del 07/01/2011
Il Sud Sudan sta per vivere una giornata decisiva, dagli esiti assai incerti. Il 9 gennaio si svolgerà infatti il referendum che deciderà sull'indipendenza o meno da Khartoum. "Una ticchettante bomba a orologeria", l'aveva definita in settembre Hillary Clinton.
ULTIME NOTIZIE:
- Nigrizia con intervista Afriradio (7 gen. 2011)
- Il Sole 24 Ore (7 gen. 2011)
- Repubblica (7 gen. 2011)
Seguiamo questo appuntamento in collegamento con la nostra concittadina Silvia Cerri, in servizio presso l'Ospedale di Yirol con l'organizzazione non governativa Medici con l'Africa CUAMM.
Ciao Giovanni,
non è facile descrivere il clima che si respira in questo periodo pre referendario: l'evento ricorre nei discorsi e nei pensieri della gente, c'è grande attesa e speranza, d'altro canto la vita scorre ordinaria tra le mille difficoltà quotidiane e la celebrazione delle festività di fine anno.
Un segno visibile di cambiamento è l'arrivo dei Returnees (sud sudanesi residenti da tempo al nord, che per varie ragioni hanno deciso di rientrare al sud prima del 9 di gennaio) che sta mobilitando e mettendo alla prova il Governo del sud, le agenzie delle Nazioni Unite e di rimando anche le ONG, per organizzare la loro accoglienza e ricollocazione all'interno del paese. Le stime di UN su quante persone arriveranno si sprecano, nel solo Stato dei Laghi, dove ci troviamo, sono previsti 4.000/5.000 arrivi. Alcune centinaia di persone sono già qui.
Le notizie, ufficiali e non, si rincorrono e si contraddicono, da "osservatori" si percepisce una sostanziale incertezza su quello che sarà l'esito della consultazione e soprattutto su come verrà recepita dall'una e dall'altra parte.
Pellegrinaggio giovani con il Vescovo di Rumbek, Mons. Mazzolari (foto Silvia Cerri)
Nel cammino di avvicinamento al 9 di gennaio, un segnale molto forte e significativo a mio avviso, è stato per la città di Yirol il III Congresso Diocesano dei Giovani, celebratosi pochi giorni prima di Natale, dal 17 al 19 dicembre. Circa 500 giovani sono convenuti dalle diverse parrocchie della Diocesi di Rumbek e si sono dati appuntamento nella nostra città, accompagnati da religiose e sacerdoti di varia provenienza. A presiedere l'evento il vescovo, Cesare Mazzolari, presenza storica in questa terra, e il nunzio apostolico a Karthoum, Mons Leo Boccardi. Significativo il tema del meeting "Walking with Jesus towards Peace, Justice and Reconciliation". Giustizia, pace e riconciliazione sono valori dal sapore e dalla portata particolare in un contesto postbellico, basti pensare che tutti questi giovani sono nati e cresciuti durante la guerra.
Particolarmente suggestiva e coinvolgente la processione eucaristica conclusiva, che ha avvolto la città in una moltitudine di fiammelle danzanti nella notte sudanese, davanti agli occhi attoniti della gente. In un happening gioioso, ritmato da balli, canti e momenti di confronto e condivisione, un seme è stato gettato.
Silvia Cerri
Un altro momento del pellegrinaggio dei giovani sulla riva del lago (foto S.Cerri)
Da Marco Rampi dell'Organizzazione Medici con l'Africa CUAMM ho ricevuto queste notizie sull'attività che l'ONG svolge in Sudan:
Ciao Giovanni,
ho buttato giù un breve testo sulla nostra presenza nel Paese, come sostenere economicamente i nostri progetti e qualche riga su Medici con l’Africa Cuamm.
Approfitto... la prossima volta che Silvia rientra in Italia la “blindiamo” per fare un incontro di testimonianza/sensibilizzazione a Paderno?
Buon 2011!
Marco
IL SUD SUDAN
Il Sud Sudan ancora oggi non è un paese indipendente e viene anche chiamato Governo autonomo del Sudan meridionale. Con la firma del Comprehensive Peace Agreement il 9 gennaio 2005 si è conclusa l’ultima fase di una guerra civile durata oltre vent’anni tra il governo di Karthoum e il sud che ha causato circa due milioni di morti, 400.000 rifugiati e quattro milioni di sfollati. ll 9 gennaio del 2011, nel paese si terrà un referendum per la piena indipendenza del Sud Sudan.
L’INTERVENTO DI MEDICI CON L’AFRICA CUAMM IN SUD SUDAN
Pastori della tribà Dinka
La presenza di Medici con l’Africa Cuamm in Sud Sudan comincia nel novembre 2006 con la ristrutturazione e la riapertura dell’ospedale di Yirol, nello Stato dei Laghi.
Nel 2009 Medici con l’Africa Cuamm ha firmato un accordo triennale con le controparti locali dello Stato dei Laghi (Ministero della Sanità) e dello Stato del Western Equatoria (Ministero della Sanità e la diocesi di Lui, Chiesa episcopale del Sudan). Le intese sono state prese al fine di rafforzare il sistema sanitario del paese, intervenendo in due strutture: l’ospedale di Yirol (Stato dei Laghi) e quello di Lui (Western Equatoria). L’accordo prevede un protocollo d’intesa operativo che verrà rinnovato annualmente sulla base dei risultati raggiunti e delle nuove sfide.
IL SUPPORTO ALL’OSPEDALE DI YIROL
L’intervento di supporto all’ospedale ha come scopo il miglioramento della qualità dei servizi materno infantili di secondo livello attraverso un’adeguata gestione dei servizi offerti dall’ospedale, il consolidamento del sistema informativo, la creazione di un centro di formazione e il regolare rifornimento di farmaci.
Inaugurazione del centro di formazione
Sono stati recentemente messi in funzione i reparti di Pediatria e di Medicina, oltre a quelli già operativi (precedentemente riabilitati da Medici con l’Africa Cuamm) di Maternità, Sala operatoria e Chirurgia, mentre è stato riabilitato un edificio da adibire a centro di formazione per il personale sanitario dell’ospedale e della Contea.
Infine è in corso la realizzazione di una farmacia per l'ospedale ed è prevista la costruzione di case per il personale medico locale e la riabilitazione dell’ambulatorio.
Per supportare l’impegno di Medici con l’Africa Cuamm a Yirol puoi contribuire in diversi modi:
10 € = 10 vaccinazioni pediatriche
20 € = farmaci per un ricovero pediatrico
25 € = 5 zanzariere
40 € = un parto cesareo
80 € = corso d'aggiornamento per un'ostetrica
150 € = 100 visite prenatali
500 € = borsa di studio di 1 anno per un'infermiera
5.000 € = attrezzature didattiche per un anno di corso di formazione
30.000 € = 1 ambulanza
Grazie di sostenere il nostro impegno! Grazie di sostenere il Sud Sudan!
Se vuoi offrire un contributo visita il sito di Medici con l'Africa CUAMM dove è possibile effettuare una donazione online oppure contattare la segreteria per ulteriori informazioni.
MEDICI CON L’AFRICA CUAMM
Medici con l’Africa Cuamm è la più grande organizzazione italiana per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane.
Dal 1950 realizza progetti a lungo termine in un’ottica di sviluppo per rendere l’accesso ai servizi sanitari disponibile a tutti, anche ai gruppi più marginali delle popolazioni.
Questa è l’avventura affascinante e difficile di un’organizzazione via via sempre più grande, in grado di inviare oltre 1.300 professionisti in 38 diversi paesi di intervento, soprattutto in Africa. È la storia di uno scambio continuo per far sì che la salute, la cura, la guarigione siano a portata proprio di tutti. Anche di chi vive nelle località più povere dei paesi più poveri del mondo.
Ancora oggi, dopo 60 anni da quando è cominciata, siamo presenti in 7 paesi dell’Africa a sud del deserto del Sahara in Angola, Etiopia, Kenya, Mozambico, Sud Sudan, Tanzania e Uganda. I nostri volontari si impegnano sul campo per garantire il diritto alla salute delle popolazioni africane: in ospedali, distretti, scuole o università, a fianco di medici e infermieri locali. Altri lavorano dietro le quinte per assicurare che le attrezzature funzionino, i materiali arrivino, i conti tornino.
In comune hanno la passione per l’Africa, professionalità, studio dedicato per entrare in punta di piedi nei sistemi sanitari africani e operare con rispetto, efficacia ed efficienza. Qui negli ospedali e nei villaggi, incontrano gli ammalati, vaccinano i bambini e controllano la loro crescita, visitano le mamme in gravidanza, collaborano con i medici locali e li supportano nello studio. Dove è necessario, costruiscono e riparano ospedali, dispensari e reparti speciali per mamme e bambini.
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Arturo Baldassarre ha preso una decisione coraggiosa che gli fa onore in quanto si tratta di una scelta responsabile, assolutamente non dovuta ma accettata con sofferenza per consentire al Centro Falcone e Borsellino di uscire dalla situazione di stallo.
Leggi l'articolo sul Giorno di oggi: Polemiche al Falcone e Borsellino. L'ex presidente: "Esco di scena"
Ora la palla passa alla Giunta: saprà essere altrettanto coraggiosa, individuando un percorso di ripresa per il Centro di aggregazione sociale che conta 800 iscritti?
Lo spero vivamente.
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Il PDL padernese è una macchietta tragica.
Esprimo questo giudizio con riferimento all'ultimo comunicato stampa apparso ieri sul blog Paderno 7 con la firma dei due coordinatori locali del partito: Elia Torraca (ex Forza Italia) e Benito Romano Cavalletto (ex AN).
Sul Centro Falcone e Borsellino il PDL padernese è un torrente in piena, le cui acque agitate sono per forza torbide e non contribuiscono a fare chiarezza. In questa situazione invece sarebbe dovere di chi governa cercare la via percorribile per uscire dal pantano.
Leggendo tra le righe del comunicato, si coglie l'errore madornale che il centrodestra continua a commettere. E' una specie di mantra che da mesi torna ripetutamente nelle parole del Sindaco, negli interventi di vari esponenti di PDL e Lega, nei commenti postati sul blog di fiducia del centrodestra... Siete ossessionati dall'idea che la nostra città (per colpa di qualcuno) sia stata macchiata. Dopo la cena al Centro Falcone e Borsellino l'immacolata Paderno si è scoperta maculata... Questo sarebbe il problema.
Ad un certo punto nel comunicato stampa dite:
Cosa doveva fare l’Amministrazione Comunale dopo che il nome della nostra città è finito su tutti i giornali e telegiornali del mondo ed è stato accostato alla mafia?
L'ho capito da un pezzo. Per voi ciò che è successo è fondamentalmente un "danno di immagine" che la città ha dovuto subire ingiustamente per colpa dei gestori del Centro Falcone e Borsellino. E' per questo che vi accanite contro coloro che ritenete i responsabili, sostituendovi al giudizio della magistratura.
Qui vi sbagliate, e di grosso!
Vi concentrate ossessivamente sulla sintomatologia, dimenticando di cercare e di combattere le vere cause del male.
Le mafie a Paderno Dugnano - come in tutto il nord Milano - ci sono da tempo e fanno lauti affari, come denunciano i magistrati e la Direzione Investigativa Antimafia.
Il problema non è la "macchia" causata dalla cena al Centro Falcone e Borsellino, ma la trama nascosta e avvolgente che inquina la nostra "bella" economia lombarda.
Di questo dovremmo seriamente preoccuparci!
L'ho già scritto e lo ribadisco: la famosa cena del 31 ottobre 2009 è stata paradossalmente una benedizione (non una sciagura) per la nostra città in quanto ha portato alla luce il pervasivo intreccio delle cosche, soprattutto calabresi, che si sono pericolosamente insediate nei plessi economicamente sensibili del Nord Italia.
Contro questo cancro (che a detta dei magistrati controlla quasi interamente i settori dell'edilizia e dei rifiuti ed è attivo nel riciclaggio del denaro, nel commercio della droga, nel racket, nell'usura...) dobbiamo batterci tutti insieme!
Per spiegarmi meglio cedo la parola al "testimone di giustizia" Pino Masciari, di cui ho parlato nel post precedente:
"La parola chiave per capire la 'ndrangheta è «affari», la 'ndrangheta di affari si nutre e si è sempre nutrita, muovendosi sul denaro come un avvoltoio affamato sulla preda. I soldi e il potere sono la linfa di questo cancro"
(Pino e Marisa Masciari, Organizzare il coraggio, add, Torino 2010, p.251)
Se le cose stanno così, cari Torraca e Cavalletto, smettete di prendere lucciole per lanterne e impegnatevi con determinazione nella lotta all'inquinamento mafioso dell'economia lombarda!
Vi chiedete che cosa può fare l'Amministrazione Comunale?
Per me gran parte della risposta è contenuta nei 7 punti suggeriti dal Partito Democratico il 4 agosto scorso.
A che punto siamo?
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