Creato da Giuranna il 05/07/2008
Blog di Giovanni Giuranna - consigliere comunale della lista civica Insieme per cambiare di Paderno Dugnano

AREA METROPOLIS 2.0

CALDERINA (LUGLIO)

 

Area personale

 

Scommettiamo?

Paderno e il Villaggio Ambrosiano sono quartieri diversi ma non tanto da non poter camminare insieme!
Varie cose li uniscono: le due scuole dell'infanzia e le due elementari appartengono all'I.C. De Marchi, le due parrocchie dal 1° settembre 2007 formano un'unica Comunità Pastorale con un solo parroco.
La nostra scommessa è che possiamo crescere insieme, valorizzando le rispettive risorse e potenzialità.

 

La scommessa è un blog di Paderno Dugnano Responsabile Giovanni Giuranna (da giugno 2014 consigliere comunale per la lista civica Insieme per cambiare).

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Le mie radio

 

Messaggi del 29/03/2011

30-31 MARZO: A PADERNO PREDICAZIONE DEL BIBLISTA FRANCO MANZI

Post n°1713 pubblicato il 29 Marzo 2011 da Giuranna
 

 

Mercoledì 30 e giovedì 31 marzo la Comunità pastorale di Paderno e Villaggio Ambrosiano invita alla Predicazione quaresimale che si terrà alle ore 20,45 nella chiesa di S.Maria Nascente sul tema “Cristo, Servo Sofferente nella lettera ai Filippesi”.

Guiderà la riflessione don Franco MANZI (classe 1966), prete ambrosiano e docente di Sacra Scrittura ed ebraico in Seminario e all’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Milano.

 

 

 
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GRATTERI: "CONTRO LA MAFIA BERLUSCONI MEGLIO DI PRODI, MA..."

Post n°1712 pubblicato il 29 Marzo 2011 da Giuranna
 
Tag: Mafie

«Se confrontiamo i 18 mesi dell'ultimo governo Prodi con il governo Berlusconi, ebbene l'attuale esecutivo ha fatto di più in tema di lotta alla mafia. Almeno tre cose importanti. Primo: ha abolito il patteggiamento in appello che riduceva la pena (ad esempio pene di 27-28 anni si riducevano a pene ridicole di 6-7 anni). Secondo: ha fatto in modo che si possano confiscare i beni anche ai figli dei mafiosi che li ereditavano dai padri. Terzo: ha reso ancora più duro il 41 bis. Punto. Con la stessa franchezza occorre dire che se passa la riforma della giustizia proposta dal Ministro Alfano sarà la fine della lotta alla mafia».

L'ha sostenuto il 21 marzo scorso a Milano il Procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, intervenendo alla Libreria Feltrinelli di Piazza Piemonte.

 

21 marzo 2011: Nicola Gratteri alla Feltrinelli di Piazza Piemonte


Con l'occasione segnalo altri articoli recenti che aiutano a comprendere meglio le presenze mafiose in Lombardia:

Corriere della Sera: LAVORI PER L'EXPO 2015: Stop alle ditte calabresi, Gratteri: «Castelli non ha capito nulla»

Corriere della Sera: La polemica sulla criminalità al nord. Grasso: «Nord mafioso? Solo in parte»

Liberainformazione: Mafie al Nord, Grasso minimizza l'allarme. Formigoni-Vendola, scoppia la pax (anti)mafiosa...

CronacaQui: Parla l'ex capo della 'ndrangheta: "Milano è un feudo delle cosche"

Corriere Adriatico: Milano, la 'ndrangheta c'è. L'irresponsabilità della classe politica pure

 

 


 
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ESSERE STATO

Post n°1711 pubblicato il 29 Marzo 2011 da Giuranna
 

"ESSERE STATO" non è infinito passato del verbo essere.

"Essere Stato" vuol dire "essere per tutti": essere casa, patria, corpo... Essere come le mura delle città medievali che in caso di pericolo proteggevano tutti e, in tempo di pace, si aprivano al viavai dei mercanti.

Un uomo di Stato è uno che si è donato (non a parole!) al bene comune e per questo (e solo per questo) vive.

Un uomo di Stato è uno che sa scegliere, che non è sottomesso alle voglie della maggioranza ma accetta il rischio di accompagnare il popolo verso nuovi orizzonti, senza tuttavia cedere a tentazioni di potere.

Un uomo di Stato è un servo, non un padrone.


*   *   *

 

Un amico di parrocchia mi ha proposto questa canzone di Caparezza che offro come stimolo per la riflessione:

 


 

Non siete Stato voi che parlate di libertà come si parla di una notte brava dentro i lupanari.
Non siete Stato voi che trascinate la nazione dentro il buio ma vi divertite a fare i luminari.
Non siete Stato voi che siete uomini di polso forse perché circondati da una manica di idioti.
Non siete Stato voi che sventolate il tricolore come in curva e tanto basta per sentirvi patrioti.
Non siete Stato voi né il vostro parlamento di idolatri pronti a tutto per ricevere un'udienza.
Non siete Stato voi che comprate voti con la propaganda ma non ne pagate mai la conseguenza.
Non siete Stato voi che stringete tra le dita il rosario dei sondaggi sperando che vi rinfranchi.
Non siete Stato voi che risolvete il dramma dei disoccupati andando nei salotti a fare i saltimbanchi.
Non siete Stato voi. Non siete Stato, voi.

Non siete Stato voi, uomini boia con la divisa che ammazzate di percosse i detenuti.
Non siete Stato voi con gli anfibi sulle facce disarmate prese a calci come sacchi di rifiuti.
Non siete Stato voi che mandate i vostri figli al fronte come una carogna da una iena che la spolpa.
Non siete Stato voi che rimboccate le bandiere sulle bare per addormentare ogni senso di colpa.
Non siete Stato voi maledetti forcaioli impreparati, sempre in cerca di un nemico per la lotta.
Non siete Stato voi che brucereste come streghe gli immigrati salvo venerare quello nella grotta.
Non siete Stato voi col busto del duce sugli scrittoi e la costituzione sotto i piedi.
Non siete Stato voi che meritereste d'essere estripati come la malerba dalle vostre sedi.
Non siete Stato voi. Non siete Stato, voi.

Non siete Stato voi che brindate con il sangue di chi tenta di far luce sulle vostre vite oscure.
Non siete Stato voi che vorreste dare voce a quotidiani di partito muti come sepolture.
Non siete Stato voi che fate leggi su misura come un paio di mutande a seconda dei genitali.
Non siete Stato voi che trattate chi vi critica come un randagio a cui tagliare le corde vocali.
Non siete Stato voi, servi, che avete noleggiato costumi da sovrani con soldi immeritati,
siete voi confratelli di una loggia che poggia sul valore dei privilegiati
come voi che i mafiosi li chiamate eroi e che il corrotto lo chiamate pio
e ciascuno di voi, implicato in ogni sorta di reato fissa il magistrato e poi giura su Dio:
'Non sono stato io'.

 

 

 
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QUARESIMA 2011, GIORNO 17

Post n°1710 pubblicato il 29 Marzo 2011 da Giuranna
 

Ride bene chi ride ultimo, pensa Dio.

Abramo si era messo a ridere di nascosto quando se ne stava prostrato con la faccia a terra di fronte a Dio che gli aveva preannunciato un figlio dalla moglie Sara: "A uno di cento anni può nascere un figlio? E Sara all'età di novant'anni potrà partorire?" (Gen 17,17).

Anche Sara aveva riso fra sé, sentendo parlare dall'interno della tenda della sua imminente (e improbabile) gravidanza:

"Avvizzita come sono, dovrei provare il piacere, mentre il mio signore è vecchio!". Ma il Signore disse ad Abramo: "Perché Sara ha riso dicendo: "Potrò davvero partorire, mentre sono vecchia"? C'è forse qualche cosa d'impossibile per il Signore? Al tempo fissato tornerò da te tra un anno e Sara avrà un figlio". Allora Sara negò: "Non ho riso!", perché aveva paura; ma egli disse: "Sì, hai proprio riso" (Gen 18,12-15).

Di queste risate incredule Dio volle conservare traccia. Per questo impose al neonato il nome di Isacco, che in ebraico signica "Dio ride".

Nome tanto più appropriato in quanto la stessa Sara, dopo il parto, commentò: "Motivo di lieto riso mi ha dato Dio: chiunque lo saprà riderà lietamente di me! Chi avrebbe mai detto ad Abramo che Sara avrebbe allattato figli? Eppure gli ho partorito un figlio nella sua vecchiaia!" (Gen 21,6-7).

La religione può essere prevedibile e ripetitiva, Dio no. E' l'eterno Sorprendente, il tanto Atteso che si rivela in modo sempre inatteso... Sbuca da dove meno te lo aspetti.

*   *   *

Conosce qualcosa di Dio chi non si pronuncia troppo facilmente su di Lui.

Dio ride dei nostri schemi quadrati nei quali ci sforziamo di ingabbiarlo. Lo ha spiegato bene Gesù a Nicodemo: "Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito" (Gv 3,8).


- Letture del giorno: martedì 29 marzo



 
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