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AREA METROPOLIS 2.0
Area personale
Scommettiamo?
Paderno e il Villaggio Ambrosiano sono quartieri diversi ma non tanto da non poter camminare insieme!
Varie cose li uniscono: le due scuole dell'infanzia e le due elementari appartengono all'I.C. De Marchi, le due parrocchie dal 1° settembre 2007 formano un'unica Comunità Pastorale con un solo parroco.
La nostra scommessa è che possiamo crescere insieme, valorizzando le rispettive risorse e potenzialità.
VITTORIA!!!
La scommessa è un blog di Paderno Dugnano Responsabile Giovanni Giuranna (da giugno 2014 consigliere comunale per la lista civica Insieme per cambiare).
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Messaggi del 03/04/2011
Questa foto, riportata oggi dal sito del Corriere della Sera, esprime l'assurdità di quanto sta avvenendo: un gendarme a cavallo insegue un immigrato nei prati fioriti di Manduria. A suo modo, è un'immagine poetica che denuncia l'insensata caccia all'uomo, anzi la bieca caccia al povero voluta da Bossi e Berlusconi.
Quel che vedo in televisione e leggo su gionali e siti web mi atterrisce.
E MI FA MALE IL SILENZIO di chi invece dovrebbe gridare in difesa dell'Uomo...
Non è questa l'Italia che vogliamo... Si risveglino le coscienze!
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Sull'Osservatore Romano di oggi si può leggere il ricordo di un grande italiano del passato, Alcide De Gasperi, a cui il nostro Paese deve molto. Confronto questo statista con gli uomini piccoli piccoli che stanno (mal)governando l'Italia e dico: "Dobbiamo reagire al vuoto e al malcostume dilagante. Dopo la lunga stagione berlusconiana l'Italia ha bisogno di una nuova ricostruzione!".
Il 3 aprile 1881 nasceva Alcide De Gasperi
Lo statista della ricostruzione
di ANDREA POSSIERI
Nell'anno delle celebrazioni dell'Unità d'Italia non si può non guardare con un'attenzione particolare alla tradizionale ricorrenza della nascita di Alcide De Gasperi. Non tanto e non solo perché in quest'occasione cade il centotrentesimo anniversario dei natali dello statista di Pieve Tesino, nato per l'appunto il 3 aprile 1881, ma perché la ricorrenza si svolge all'interno di una cornice celebrativa nazionale che, al di là delle premesse non proprio incoraggianti, ha avuto, invece, una larga partecipazione popolare. Una duplice commemorazione che, pertanto, rimanda irrimediabilmente e senza scorciatoie di sorta a quel rapporto, così tanto discusso e animato, tra i cattolici e lo Stato nazionale italiano che da sempre ha alimentato il dibattito intellettuale e quello politico-ideologico. Un rapporto conflittuale che, però, ha trovato in De Gasperi la più importante sintesi politico-simbolica del Novecento e la figura che, meglio di altre, è riuscita a compendiare i conflitti aspri e divisivi che si erano aperti durante la stagione risorgimentale.
Alcide De Gasperi, figlio di un "imperial-regio-gendarme" che prestava servizio a Pieve Tesino dal 1880 e di una madre originaria di Pedrazzo, pur nascendo in un piccolo borgo della Valsugana situato in una regione di confine, il Trentino asburgico o Wälschtirol, che da secoli faceva parte dell'area politica "germanica", era cresciuto in un'area italiana con forti rivendicazioni autonomiste. E sin dal 1900 si era impegnato nella difesa dell'identità italiana, sebbene da posizioni non irredentiste, quando, non ancora ventenne, iniziò i suoi studi universitari a Vienna. L'essere cresciuto in una regione di frontiera sotto la dominazione asburgica e l'aver difeso in quelle lande l'identità italiana sono due elementi decisivi nella formazione di Alcide De Gasperi che, in modi diversi, sarebbero stati sempre presenti in tutta la sua biografia politica. [...]
Nel centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia queste manifestazioni assumono, dunque, un significato particolare. Perché De Gasperi non è solo il principale artefice della nuova Italia, democratica e repubblicana, ma è anche il leader indiscusso della ricostruzione economica post-bellica e della rinascita politico-civile del Paese dopo la rottura dell'ordinamento giuridico-statuale di derivazione risorgimental-sabauda avvenuta l'8 settembre del 1943.
Il fatto che sia stato un cattolico a condurre la rinascita del Paese non è, ovviamente, un fatto di secondaria importanza. Per molti aspetti, la sua azione completa un processo pluridecennale che se dal punto di vista dei rapporti diplomatici-istituzionali tra Stato e Chiesa aveva trovato il suo compimento nei Patti lateranensi del 1929, da un punto di vista inclusivo-partecipante dei cattolici alla vita politica del Paese aveva avuto il suo inizio più o meno ufficiale nel primo Novecento con il cosiddetto Patto Gentiloni, era proseguito tra alterne vicende con la nascita del Partito popolare sturziano ed era rinato, dopo il fascismo, con la fondazione della Democrazia cristiana. In quel difficile e per nulla scontato contesto storico, De Gasperi non fu, dunque, soltanto il leader di un partito, peraltro largamente maggioritario nel Paese, che era riuscito a ricomporre quelle fratture politico-ideologiche che si erano aperte durante il convulso processo risorgimentale ma diventò anche lo statista che riuscì a compendiare la difesa dell'interesse nazionale con il fermo ancoraggio a un sistema di valori occidentali. Si affermò come un leader politico italiano e cattolico che aveva pagato la sua avversione al fascismo con il carcere e l'emarginazione politica e sociale e che aveva fatto, da sempre, sin dai suoi primi impegni giovanili, della spinta ideale e della fede la lanterna dei suoi passi.
(L'Osservatore Romano 3 aprile 2011)
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Ricevo la seguente comunicazione dagli organizzatori di Cosmopòlis, "think tank" politico-amministrativo dei giovani padernesi:
Siamo spiacenti di informarVi che la serata di Cosmopòlis prevista per domani sera - lunedì 4 aprile h. 21:00 - presso l'Auditorium Tilane è stata posticipata a causa di un imprevisto. Nei prossimi giorni saranno comunicate la data e le modalità in cui si terrà l'incontro.
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La Caritas decanale di Paderno Dugnano - Limbiate - Varedo organizza a Palazzolo, come negli anni scorsi, due incontri di formazione che meritano attenzione.
Domani sera, lunedì 4 aprile, interviene Alessandra Tufigno (Area Centri d’ascolto Caritas Ambrosiana) sul tema "Buone prassi in risposta ai bisogni: azioni possibili sul territorio a partire dall'intuizione Fondo Famiglia Lavoro". Saranno presentate testimonianze dei progetti già avviati.
Lunedì 11 aprile don Roberto Davanzo (Direttore Caritas Ambrosiana) parlerà sul tema "Riflessioni sulla Caritas a 25 anni dal Convegno Farsi Prossimo".
Gli incontri si terranno a Palazzolo Milanese, in via Diaz 7 (ore 21).
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Anche a Paderno Dugnano si stanno muovendo i primi passi per promuovere le ragioni del "Sì per fermare il nucleare".
Lo scorso febbraio si è costituito a Roma il Comitato nazionale “Vota SI per fermare il nucleare", che è costituito da un vasto schieramento unitario di organizzazioni sociali, di diverso orientamento politico e culturale, oltre che da singoli cittadini che operano nei settori culturale, sociale ed economico. Tutti favorevoli al referendum come strumento di democrazia e preoccupati che la scelta del ritorno al nucleare blocchi il processo di innovazione in campo energetico già in atto.
Il Comitato ha dato indicazione che i partiti siano presenti con loro singoli esponenti e non con le sigle, perchè è importante riuscire a raggiungere il maggior numero possibile di cittadini, di ogni orientamento politico, evidenziando solo le ragioni di contenuto referendario senza distrazioni politiche di parte.
Per saperne di più visita il sito www.fermiamoilnucleare.it da cui è possibile scaricare anche materiali in-formativi, logo, comunicati stampa, ecc…
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La quarta domenica di Quaresima, detta del cieco, accentua il carattere battesimale del percorso di avvicinamento alla Pasqua.
L'uomo contemporaneo tende a concepire la religione in prospettiva individualistica: come si fa al supermercato, è portato a scegliere ciò che corrisponde ai suoi interessi e a lasciare da parte ciò che non gli piace o non gli serve.
La fede cristiana invece esige un'iniziazione al mistero di Cristo che suppone la comunità di fede.
Non si può essere cristiani da soli perché - come diceva anche il luterano Bonhoeffer - "Cristo esiste come comunità" o anche "essere in Cristo e essere nella comunità è la stessa cosa" (D.Bonhoeffer, Sanctorum Communio).
Per questo la Quaresima ci invita a fare un cammino di avvicinamento (o di ritorno) a Cristo, che in pratica vuol dire uscire dall'isolamento del peccato e lasciarsi coinvolgere nella comunione ecclesiale.
La prima lettura di oggi ci ricorda le "dieci parole" che costituiscono il fondamento dell'alleanza (comunitaria!) con il Signore: "Il Signore disse a Mosè: Scrivi queste parole, perché sulla base di queste parole io ho stabilito un’alleanza con te e con Israele" (Es 34,27).
La seconda lettera ai Corinzi ci fa fare un passo avanti: dalle "dieci parole" del Sinai alla "Parola fatta carne" - Cristo - che è il volto umano di Dio. In lui veniamo trasformati poco per volta per mano dell'iconografo divino che è lo Spirito: "E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione dello Spirito del Signore" (2 Cor 3,18).
Infine il vangelo del cieco nato rappresenta un itinerario graduale di illuminazione: il cieco apre gli occhi su Cristo e diventa discepolo, mentre i sedicenti "esperti di Dio" non sono capaci di riconoscerlo.
Il discepolato non è mai una faccenda privata tra me e Cristo. La mia relazione personale con Cristo passa attraverso la mediazione della comunione ecclesiale. Del resto la Bibbia, attraverso la quale conosco Cristo, non è caduta dal cielo ma ha preso forma lentamente nella comunità ebraica e poi in quella cristiana ed è giunta fino a me attraverso il passaparola di centinaia di generazioni di credenti.
Ecco perché il cammino della Quaresima si conclude con il battesimo inteso come incorporazione ecclesiale a Cristo.
- Letture del giorno: domenica 3 aprile
Per comprendere meglio le letture puoi consultare il commento di don Raffaello Ciccone o quello del biblista don Gianantonio Borgonovo.
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