Creato da Giuranna il 05/07/2008
Blog di Giovanni Giuranna - consigliere comunale della lista civica Insieme per cambiare di Paderno Dugnano

AREA METROPOLIS 2.0

CALDERINA (LUGLIO)

 

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Paderno e il Villaggio Ambrosiano sono quartieri diversi ma non tanto da non poter camminare insieme!
Varie cose li uniscono: le due scuole dell'infanzia e le due elementari appartengono all'I.C. De Marchi, le due parrocchie dal 1° settembre 2007 formano un'unica Comunità Pastorale con un solo parroco.
La nostra scommessa è che possiamo crescere insieme, valorizzando le rispettive risorse e potenzialità.

 

La scommessa è un blog di Paderno Dugnano Responsabile Giovanni Giuranna (da giugno 2014 consigliere comunale per la lista civica Insieme per cambiare).

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Le mie radio

 

Messaggi del 17/05/2011

ALPARONE DA' CONSIGLI A LETIZIA MORATTI

Post n°1916 pubblicato il 17 Maggio 2011 da Giuranna
 

Sul Giorno di oggi il Sindaco Alparone mette la propria esperienza al servizio della Moratti e del partito in vista del ballottaggio: per vincere occorre abbassare i toni e "tornare tra i cittadini", cioè fare come a Paderno Dugnano...

Per aiutare Letizia Moratti a trarre qualche insegnamento dall'esperienza padernese propongo questa intervista al Sindaco Alparone, realizzata un mese dopo la vittoria elettorale.


Intervista al Sindaco Alparone un mese dopo le elezioni del 6-7 giugno 2009


 


 
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RHO-MONZA: RESOCONTO DELLA RIUNIONE DEL TAVOLO TECNICO

Post n°1915 pubblicato il 17 Maggio 2011 da Giuranna
 

(foto Arcari)

 

Si è svolto oggi l'atteso incontro del Tavolo Tecnico intercomunale per l'interramento della Rho-Monza. Dopo la richiesta di Comitati e Associazioni ambientaliste di passare con decisione ad atti formali che impegnino le Giunte e i Consigli Comunali (comunicato del 12 maggio), il Vicesindaco di Paderno Dugnano Bogani ha mostrato un certo fastidio (vedi Padernoforum 13 maggio).

Sul sito del CCIRM si legge oggi questa breve nota:

Dopo chiarimento iniziale sulle piccole scaramucce dialettiche seguite al comunicato diffuso la scorsa settimana, si è colta la volontà dei 5 comuni a finalizzare e condividere il progetto alternativo ed i rappresentanti dei comuni hanno anche ipotizzato il modo formale con cui proporre il testo di adozione all’interno di ognuna delle 5 realtà.
Cittadini ed amministrazioni desiderano fare presto e bene per cercare di cambiare il corso delle vicende di questa Rho-Monza.
Cauti ottimismo e soddisfazione devono farci proseguire sulla strada intrapresa, al fine di vedere, un giorno, questo sognato interramento della Rho-Monza.
Ma nulla è detto o scontato: ricordiamoci tutti che, ad oggi, l’unico progetto in essere è quello fuori terra a 14 corsie.

Segue, a firma di Pierluigi Sostaro del Comitato di Novate, la cronaca dell'incontro di oggi:

TAVOLO DEI COMUNI E DEI COMITATI PER RHO MONZA

17 maggio 2011: intesa di Comuni e Comitati sul nuovo progetto di Rho Monza Il progetto preliminare per la riqualificazione del 1° e 2° tratto della Rho Monza (tra le Ferrovie Nord e la Tangenziale Nord) aveva sollevato le proteste delle Amministrazioni di Novate e Paderno Dugnano, soprattutto a causa del percorso in rilevato, cioè ad altezze di 8 metri ed oltre: vere barriere e muraglie che avrebbero sconvolto la struttura urbana.
Anche i Comuni di Baranzate, Bollate e Cormano hanno avanzato proposte alternative relativamente a strade complanari, svincoli, mitigazione ambientale.
I Comitati e le Associazioni di cittadini hanno svolto un ruolo decisivo di informazione e di raccolta di proposte alternative: questa sensibilizzazione ha portato allo sviluppo di una sensibilità nell’opinione pubblica che non potrà essere ignorata da parte di chi ha il potere di decidere: il Ministero dei Trasporti, la Provincia di Milano (azionista principale della Milano Serravalle), la Regione Lombardia.
I soggetti istituzionali (i 5 Comuni) e i Comitati e le Associazioni dei cittadini hanno trovato un raccordo intorno alla proposta alternativa elaborata da un pool di tecnici. La sua idea-forza è la realizzazione del tracciato in trincea o in galleria, con la salvaguardia del tessuto urbano che altrimenti sarebbe stravolto, e con il rispetto delle aree verdi, in particolare il PLIS della Balossa e il Parco del Grugnotorto.
Nella riunione odierna si è conclusa la fase della ricerca di intesa sulla proposta progettuale. Da oggi esiste un progetto unitario condiviso dai 5 Comuni e dai Comitati.
Rimangono alcuni particolari da precisare, tra cui la possibilità di realizzare nel tratto novatese una galleria di 200 metri tra le FNM e la via Bollate. Ma di questo si potrà parlare quando saremo riusciti a cambiare il progetto preliminare elaborato dalla Milano Serravalle e sul quale stanno già lavorando le 16 società che hanno superato la gara preliminare; per intenderci, il progetto di un’autostrada che passa tra il 3° e il 4° piano delle case di Novate e di Paderno.
Nei prossimi giorni verrà elaborato dai 5 assessori competenti un canovaccio comune che servirà per la redazione delle Delibere delle Giunte Comunali. Queste decisioni delle Giunte saranno portate in seguito al confronto nelle ulteriori fasi decisionali, tra cui anzitutto la Conferenza dei Servizi.
Di tutti questi problemi si potrà discutere nel corso della Festa delle Associazioni, a Bollate in piazza della Resistenza, domenica 22 maggio, dalle 11:00 alle 23:00.

(a cura di Pigi Sostaro)

 

 

 
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PERCHE' NON VOTARE LA MORATTI. DON COLMEGNA RISPONDE AI CIELLINI

Post n°1914 pubblicato il 17 Maggio 2011 da Giuranna
 

Casa della Carità "Angelo Abriani" (Crescenzago, Milano)

 

 

Pubblico volentieri la risposta di don Virginio Colmegna (Casa della Carità, Milano) ad un articolo apparso nei giorni scorsi su TEMPI:


Don Virginio Colmegna, fondatore della Casa della Carità di Milano, ha indirizzato questa lettera al settimanale ciellino “Tempi”.

Rispondo con molta serenità e pacatezza alle preoccupazioni e ai giudizi espressi nell’articolo “Sacerdoti della Curia milanese firmano appello per Pisapia contro la Moratti” comparso venerdì 13 maggio su Tempi.it.

Sono convinto che ogni scelta amministrativa è soprattutto legata a problemi concreti di gestione del territorio, di sviluppo economico, dove il criterio di valutazione è certamente plurale. Ma credo comunque che uno dei criteri importanti sia anche la cura per le persone con fragilità, le persone povere, le famiglie in difficoltà, l’ospitalità a chi viene da un Paese lontano e chiede di essere accolto.

Sappiamo bene che ci sono questioni più complesse, scelte eticamente sensibili che mettono in gioco la coscienza dei credenti, il loro ascolto dell’insegnamento magisteriale e su questi valori non regalo allo schierarsi politico la mia coscienza credente. Anche se ho imparato dalla lezione conciliare, e da una seria cultura di laicità, che la politica deve avere il compito di trovare convergenze con il bene possibile e per questo confrontarsi e impegnarsi per promuovere un clima culturale, direi educativo, che favorisca scelte coerenti con il Vangelo.

Ed è su questo punto che non concordiamo. Il modo di propagandare stili di vita che irridono alla morale, sostenere identità egoistiche e chiuse che non si lasciano attrarre dalla logica evangelica dell’ospitalità, mina alla radice la motivazione più profonda che mi fa scegliere giorno per giorno di stare e condividere prossimità con chi nella città soffre, è escluso, è povero.

La propaganda che fa gioire perché non si accolgono profughi, la povertà culturale che accompagna scelte amministrative che irridono alla solidarietà e ai diritti dei più deboli, la crescita di uno stile di confronto aggressivo, rancoroso, polemico e irriguardoso mi fa scegliere di stare da una parte o, per lo meno, di non poter condividere e dichiarare il mio contrasto a quanto la amministrazione Moratti dice e propaganda.

Soprattutto in questa scadenza elettorale dove la Moratti, che pure nella tornata precedente aveva promosso una lista civica autonoma dai partiti ed ora invece si presenta con uno schieramento partitico, con un capolista che conosciamo e con un legame dichiarato con una impostazione della Lega, che non solo non posso condividere, ma che contrasta con la scelta mia di vivere solidarietà.

Mi fa specie poi che dopo aver sentito accusare di statalismo e di non sussidiarietà l’altro schieramento, si continui poi a criticare citando risorse riferite a convenzioni regolarmente sottoscritte e ispirate ad un operare nella sussidiarietà (a proposito il sostegno economico dato per i rimpatri sono risorse che riceve l’Avsi con la quale collaboriamo in modo positivo).

La sussidiarietà è un principio costituzionale che non è legato a logiche di potere e a una cultura di governance che non rispetta il pluralismo di impostazioni anche nel campo socio-assistenziale. Per questo ho deciso di indicare, come fanno del resto altri, la mia scelta che ha tutta la parzialità e il valore di una responsabilità che in questa fase sento doveroso rendere pubblica.

Non credo proprio che lo stile di vita non c’entri con una scelta e con un orientamento politico. Il degrado etico e barzellettiero che stiamo vivendo mi preoccupa a tal punto che non mi permette di stare zitto.

Questo proprio perché quegli stili di vita dis-educano e quindi dichiarare pubblicamente che non si condividono per me chiede, dal punto di vista amministrativo, di indicare un’altra opzione. Invitare a non votare la Moratti, la ritengo una scelta non dogmatica, libera e indicatrice di una coerenza che invito a considerare e a proporre anche ai cattolici, a chi frequenta e pratica, ai preti e ai religiosi.

Scelta parziale? Certamente, come lo è per tutte le scelte di politica amministrativa, ma per questo invito l’articolista a non richiamare il rapporto tra fede e vita per criticare questa indicazione perché è proprio da lì che nasce la mia responsabilità e la mia scelta di indicare di non votare la Moratti e il suo capolista.

Don Virginio Colmegna

 

 


 
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IL CENTRO SINISTRA RIALZA LA TESTA

Post n°1913 pubblicato il 17 Maggio 2011 da Giuranna
 

 

L'Avvocato Pisapia costringe Letizia Moratti al ballottaggio,
anzi per poco non vince al primo turno...

Chi l'avrebbe detto?

Eppure è successo;
e la coppia Berlusconi-Bossi ora trema
e si organizza
perché i prossimi quindici giorni
sono decisivi.

Prima o poi
anche a Paderno Dugnano
qualcosa
cambierà.

Sperèm!


 
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