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AREA METROPOLIS 2.0
Area personale
Scommettiamo?
Paderno e il Villaggio Ambrosiano sono quartieri diversi ma non tanto da non poter camminare insieme!
Varie cose li uniscono: le due scuole dell'infanzia e le due elementari appartengono all'I.C. De Marchi, le due parrocchie dal 1° settembre 2007 formano un'unica Comunità Pastorale con un solo parroco.
La nostra scommessa è che possiamo crescere insieme, valorizzando le rispettive risorse e potenzialità.
VITTORIA!!!
La scommessa è un blog di Paderno Dugnano Responsabile Giovanni Giuranna (da giugno 2014 consigliere comunale per la lista civica Insieme per cambiare).
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Messaggi del 02/08/2011
Da Assago (sede di "Milano Serravalle - Milano Tangenziali spa") arrivano le prime notizie - non positive ma neanche del tutto negative - sul futuro della S.P. 46 Rho-Monza. Me le ha fornite per telefono al termine della riunione il portavoce del CCIRM, Ferruccio Porati.
I tecnici hanno sollevato varie obiezioni nei confronti del progetto condiviso dai Comuni e dai Comitati, soprattutto in relazione alla gestione dei flussi nei tunnel e a problemi di sicurezza. Hanno di fatto smontato l'entusiasmo dei padernesi e dei loro vicini, ma la questione al momento non è chiusa. Alla fine della discussione si sono resi disponibili a rivedere le criticità cercando soluzioni che rispettino i limiti dei costi e dei tempi e la complessa normativa ANAS.
E' stato fissato un appuntamento tecnico per il prossimo 30 agosto con lo scopo di individuare alcune possibili migliorie. A tale riunione parteciperanno i tecnici di Milano Serravalle e della Regione, come pure gli estensori del progetto (Calcinati e Allegro).
Presente oggi anche l'Amministratore Delegato di Milano Serravalle che ha ricordato che "siamo in procedura di esecuzione" e che, dunque, non sarà facile. L'assessore regionale Cattaneo era invece assente, mentre De Nicola (assessore provinciale) è intervenuto per salutare i presenti ma, trattandosi di una discussione prettamente tecnica, si è presto dileguato.
Per il Comune di Paderno Dugnano sono intervenuti il Vicesindaco Bogani e l'arch. Moroni, per il CCIRM l'ing. Porati e l'arch. Allegro, per il Comune di Novate l'assessore Potenza, per Bollate l'assessore Vaghi... Assenti i rappresentanti di Cormano e Baranzate.
In conclusione: resta uno spiraglio per continuare a sperare, ma la questione è intricata.
Leggi il resoconto di Ferruccio Porati inviato stasera per e-mail alle ore 21,34: Incontro Rho-Monza ad Assago: abbiamo pareggiato 3-1...
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Riprendo un interessante contributo al dibattito sui Quartieri pubblicato sul sito personale di Gianfranco Massetti, consigliere comunale PD ed ex Sindaco di Paderno Dugnano.
Considerazioni provvisorie
Consigli di Quartiere e partecipazione
E’ bene che si torni a parlare dei Consigli di Quartiere.
Dopo Gianni Rubagotti e Oscar Figus ne stanno discutendo con interesse i Blog padernesi di Carlo Arcari, Giovanni Giuranna e Massimo Negrisoli.
Credo sia utile tornare a ragionare insieme su questi istituti della partecipazione democratica in un contesto politico e legislativo fortemente mutato dagli anni della loro nascita.
Il PD lo ha fatto anche mercoledì 28 luglio quando si sono incontrati alcuni rappresentanti dei quartieri che hanno raccontato la loro esperienza. Sono emerse preoccupazioni e speranze.
Molti hanno confermato che non si può pensare a “chiudere” questi organismi anche se gli ultimi due anni ne hanno dimostrato una sostanziale inutilità.
Peccato perché deludere le istanze di partecipazione è sbagliato e pericoloso. Per i tanti giovani che vi hanno creduto e che vi si impegnano.
Grande è la responsabilità del centrodentra che prima li ha “centralizzati” in qualche modo per usarli come megafono propagandistico, poi li ha trascurati e infine li ha abbandonati a se stessi.
Nessun ruolo, nessun potere, nessuna risposta.
Certo non sono stati un buon viatico la chiusura del CAG, del Carcatrà e, per un anno, del Falcone e Borsellino.
E’ arrivata così la delusione dei consiglieri ed è scomparsa la presenza dei cittadini.
Ma ripercorriamo un po' la storia di questi organismi di partecipazione popolare perché qualche insegnamento forse ci può venire...
I CdQ (allora erano 6 e si chiamavano Comitati) nascono a Paderno Dugnano, dopo la legge del 1978 ed ebbero una grande vitalità partecipativa con le amministrazioni del 1980 e del 1985.
Dopo, come la partecipazione in Italia, cominciarono una fase discendente fino a quando nel 1990 vennero chiusi e smantellati dalla giunta Mastella-Scurati (1990-1995).
Ripresero vigore e nuova linfa con l’elezione diretta nel periodo 1995-2000 quando già se ne notavano i sintomi di una nuova crisi di stanchezza.
Infatti già nel 1999, al momento della stesura del programma elettorale del centro sinistra, forti erano i dubbi sulla permanenza di questo organismo. Ci si confrontò tra chi voleva chiuderli e chi voleva mantenerli: si mantennero.
Succesivamente, nel 2004, si affermò la proposta di una rivitalizzazione dell’idea dei CdQ con il “progetto del Bilancio Partecipativo”. Un’idea nata altrove ma sperimentata in maniera originale da noi.
Tornerò, in un altro momento, sui pregi e sui difetti di quella esperienza; qui voglio solo ricordare che quell’idea ebbe il merito di dare una nuova vitalità e un nuovo ruolo ai CdQ.
Il contesto politico amministrativo era certamente diverso perché i CdQ venivano chiamati ad assumere un ruolo di facilitatori della democrazia diretta, non da soli ma insieme ad un Assessorato molto sensibile, al Consiglio Comunale dei Ragazzi, alle tre consulte istituzionali (Volontariato, Sport, Cultura & Scuola). Cioè nel contesto di un modo di “governare con” e di “partecipare” che cercava con difficoltà di affermarsi oltre la ragione e a volte la diffidenza dei partiti presenti in Consiglio Comunale.
In quegli anni almeno 30/50 persone per Quartiere si ritrovarono a discutere di problematiche locali, a decidere, a responsabilizzarsi su scelte non sempre felici.
Oggi tutto questo non c’è più.
Con un primo sommario bilancio credo si possa dire che vi sono state tre fasi,in questa storia di partecipazione locale e tre modalità di risposta della politica.
Un primo momento di “decentramento e partecipazione.”In verità poco decentramento e molta partecipazione.Per tutto questo periodo ci fu probabilmente un equivoco tra decentramento e partecipazione con la richiesta pressante dei vari Quartieri di servizi decentrati (un esempio l’anagrafe a Palazzolo aperta nel 1989 e chiusa nel 1992).
Un secondo momento, in risposta alle esigenze partecipative dei Quartieri e al bisogno di contare dei cittadini e dei consiglieri stessi, vi fu l’idea del “vincolo politico” introdotto nel 1986.
Il Consiglio Comunale, non potendo risolvere il tema delle competenze nelle decisioni formali e delle risorse attribuite, si vincolava a deliberare secondo il volere dei CdQ, su alcuni temi limitati.
Ma anche questa ipotesi non bastò.
Il terzo momento fu il Bilancio Partecipativo (2004-2009).
Trent’anni di vita dei CdQ e di esperienza di partecipazione ci offrono alcuni motivi per riflettere:
1°. Paderno Dugnano è uno dei pochi comuni che ha ancora questi organismi composti da volontari eletti direttamente:è un primato che dobbiamo difendere o abbandonare?
2°. E’ vero che, di fatto, sono una scuola di apprendistato politico per tanti giovani e tante persone che si cimentano con il tema del bene comune e del governo della “res pubblica”?
3°. E’ vero che sono uno strumento di raccordo e contatto con i cittadini dei 7 quartieri e con i loro problemi quotidiani quando anche la politica locale appare a volte lontana?
Per questo, io credo, sono organismi sensibili e fragili.
Quindi, prima di pensarne l’affossamento, vale la pena di valutarne bene le prospettive e le possibili alternative per una loro rivitalizzazione.
La democrazia ha bisogno di persone impegnate,di comitati ,di partiti,di associazioni ma anche di istituzioni.
Ognuna di queste istanze della società svolge un proprio ruolo positivo nell’irrobustire il fisico della democrazia italiana e padernese, per quanto ci riguarda.
Pertanto pensiamo a cosa fare piuttosto che pensare a cosa distruggere.
Serve un pensiero lungo per guardare avanti e cercare nuove vie alla partecipazione popolare che si deve facilitare non ostacolare,come pare faccia l’attuale maggioranza.
Non ci si può lamentare della povertà partecipativa di oggi così come non si può ritornare ad una mitica partecipazione di ieri.
Oggi la voglia di democrazia cerca e trova nuove forme di partecipazione politica eppure io penso che questa istituzione, così vicina ai cittadini, vada salvata e rinvigorita. Può servire.
Non tutto dipende dal “destino cinico e baro” o dalle “colpe degli avversari”.
Ci vuole coraggio e fiducia nella democrazia e nelle persone.Servono nuove idee per riaprire una stagione di partecipazione popolare. In fondo la primavera arancione di Milano cosa è stata e come cerca di proseguire il suo cammino? Cercando forme nuove di organizzazione, forse di istituzionalizzazione.
Noi, che per fortuna ancora le abbiamo, dobbiamo pensare a come ringiovanirle, non a buttarle.
Io non credo che il tema sia “comitato o consiglio” e neppure condivido l’idea di snaturarne il ruolo di “istituzione della partecipazione”. Credo che il nodo stia nei temi della rappresentanza, dei poteri e delle risorse e nel rapporto tra eletti in Consiglio e eletti nel Quartiere. E’ il tema del rapporto tra partiti, istituzioni, enti intermedi della società civile e persone. E’ il tema del rapporto tra democrazia diretta e democrazia rappresentativa, in nuove forme e nel 2011.
E’ qui che bisogna incidere.
Chi ha delle idee nuove si faccia avanti.
PS: Per chi vuole approfondire si veda l’opuscolo edito dal Comune di Paderno Dugnano: “1978-2008. 30 anni di partecipazione a Paderno Dugnano”.
2 agosto 2011 Gianfranco Massetti
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In attesa dell'incontro di grande importanza, in programma oggi pomeriggio ad Assago presso la sede legale di Milano-Serravalle spa, pubblico l'ultimo aggiornamento diffuso dal portavoce del CCIRM, Ferruccio Porati:
Habemus Papam!
E’ stata pubblicata la sentenza del TAR sul ricorso di Condotte, nel quale è intervenuto anche il Comune di Paderno Dugnano. In due parole: il TAR rigetta la richiesta di riunione del procedimento “de quo” con quello aperto dal Comune di Paderno, dichiarando inammissibile l'intervento di quest'ultimo, sostenendo che qualsivoglia esito del ricorso proposto da Condotte non inciderebbe in alcun modo sulla sfera giuridica del Comune [ricerca nel testo "Paderno Dugnano"]; il TAR accoglie il ricorso di Condotte e la riammette definitivamente (salvo eventuale ricorso al Consiglio di Stato da parte del Ministero) alla procedura ristretta di aggiudicazione... Evvai, altro buffetto al Provveditorato OOPP...
I pretendenti all’aggiudicazione finale cominciano ad essere tantini ed i tempi non più così “certi”... viste le 4 sconfitte consecutive al TAR: forse che Cattaneo potrebbe venire tentato dall'approfondire le tempistiche dei due progetti sul tavolo, oggi pomeriggio ad Assago, e prendere in seria considerazione il percorso tracciato da Comuni e Comitati, che, al contrario, avrebbe anche il “potere” di snellire le procedure e le tempistiche? Ecco il promemoria del Giorno che sottolinea la pari dignità dell’azione dei cinque Comuni coinvolti e quella dei Comitati: Rho-Monza interrata: questo pomeriggio il verdetto.
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