Creato da Giuranna il 05/07/2008
Blog di Giovanni Giuranna - consigliere comunale della lista civica Insieme per cambiare di Paderno Dugnano

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CALDERINA (LUGLIO)

 

Area personale

 

Scommettiamo?

Paderno e il Villaggio Ambrosiano sono quartieri diversi ma non tanto da non poter camminare insieme!
Varie cose li uniscono: le due scuole dell'infanzia e le due elementari appartengono all'I.C. De Marchi, le due parrocchie dal 1° settembre 2007 formano un'unica Comunità Pastorale con un solo parroco.
La nostra scommessa è che possiamo crescere insieme, valorizzando le rispettive risorse e potenzialità.

 

La scommessa è un blog di Paderno Dugnano Responsabile Giovanni Giuranna (da giugno 2014 consigliere comunale per la lista civica Insieme per cambiare).

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Testi e immagini

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Le mie radio

 

Messaggi del 24/12/2016

GLI AUGURI DELL'ARCIVESCOVO SCOLA

Post n°8096 pubblicato il 24 Dicembre 2016 da Giuranna
 

 

"Ogni uccisione è sempre esecranda", ha detto ieri il Cardinale Angelo Scola con riferimento alla sparatoria di Sesto San Giovanni. L'Arcivescovo ha voluto inserire questo pensiero in controtendenza all'interno del videomessaggio di auguri natalizi rivolti agli abitanti - cattolici e non - della Diocesi Ambrosiana.

Sul sito diocesano si possono leggere gli auguri dell'Arcivescovo, che si concludono con le parole di S.Ambrogio: «Prima della venuta di Cristo era inverno, dopo la Sua venuta appaiono i fiori» (Isacco e l’anima, 4,35).

 
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VOCI DAL PD: CASATI E MASSETTI

Post n°8095 pubblicato il 24 Dicembre 2016 da Giuranna
 

Sul blog Cara Terra Mia si può leggere la valutazione dell'On. Ezio Casati sull'esito del referendum costituzionale: newsletter del 20 dicembre. L'articolo sul referendum si legge anche sul sito personale di Ezio Casati.

Sul blog Qui Paderno Dugnano Gianfranco Massetti pubblica una riflessione in margine alle recenti dichiarazioni del Ministro Poletti: Lo scontento dei giovani democratici. E quelli di Paderno cosa dicono?

 
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NATALE COME ANTIDOTO ALLA DISTRAZIONE

Post n°8094 pubblicato il 24 Dicembre 2016 da Giuranna
 

 

In questa vigilia di Natale riprendo le parole pronunciate dal Cardinale Angelo Bagnasco (presidente CEI) martedì 20 dicembre nella basilica di S. Maria sopra Minerva, a Roma, durante l'eucaristia prenatalizia per i Parlamentari:

Oggi viviamo in un clima di permanente distrazione, spesso mascherata da impegni gravi, responsabilità importanti. Respiriamo una cultura distraente che vuole farci vivere distratti. Lo scopo sembra quello di impedirci di pensare, di ascoltare le voci che salgono dalle profondità dell’anima, le domande radicali sul senso del nostro essere, dell’esistenza, della morte e dell’oltre: se vale la pena (Albert Camus, il Mito di Sisifo)! Ascoltare queste domande significa accedere alla spiaggia della verità, delle cose come stanno e non come ci fanno credere che siano, o come noi stessi vorremmo illudendoci; significa che la coscienza si risveglia alla libertà, e finalmente vede ciò che vale e ciò che è scintillante apparenza. Per questo si cerca di occupare con rumori e immagini ogni spazio, affinché sia difficile fare silenzio e rientrare in se stessi: il pensare nella verità, infatti, diventa pericoloso per la vuota narrativa costruita non sulla realtà ma sull’interesse.

Ma allora, esiste un senso alla vita, un senso non apparente in grado di colmare l’anima? L’uomo concreto – nonostante le conquiste della scienza e della tecnologia – è consapevole che non può farsi con le proprie mani, che la pienezza e il per sempre non è opera sua, ma che viene da altrove, dall’alto come un dono. Questo “dall’alto” si è rivelato, e ha preso il nome di Gesù, Dio-salva. Ha preso il nome di Emanuele, Dio-con-noi. Egli entrato nel tempo per aprirci l’eterno, nella finitezza per donarci l’infinito, nella umiltà per farci grandi, nella povertà per rivestirci della ricchezza di figli di Dio. Egli ci ha aperto il libro della vita, la strada dell’umanità vera, della felicità piena. L’uomo partecipa all’opera, ma non è il protagonista, e questo lo aiuta a vivere.

 
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NATALE AFRICANO: AUGURI DA LIRA (UGANDA)

Post n°8093 pubblicato il 24 Dicembre 2016 da Giuranna
 

Natale 2014 nella cattedrale cattolica di Lira (Uganda)

 

Lettera di auguri da Mons. Giuseppe Franzelli, vescovo comboniano di Lira (nord Uganda), a cui sono legato da amicizia:

Lira, Natale 2016

Carissimi,

è la dodicesima volta che vi auguro Buon Natale da Lira. Dal 2005, di anno in anno ho condiviso con voi gli auguri di Natale e ciò che questa festa diceva al mio cuore di missionario e vescovo in Africa, a partire dall’esperienza di servizio e comunione con la gente che il Signore mi ha affidato.  Quest’anno mi ripresento all’appuntamento.... che potrebbe essere l’ultimo. Fra pochi mesi infatti, il 9 Aprile 2017, se il Signore mi dà vita, compirò 75 anni, l’età in cui la Chiesa chiede a tutti i vescovi di rassegnare le dimissioni. E’ una norma saggia e prudenziale, per evitare  il rischio che una diocesi abbia come guida e pastore un vescovo troppo debole o malato.  Sta poi alla Santa Sede discernere caso per caso se accettare immediatamente le dimissioni o attendere ancora un pò di tempo, prima di nominare il successore. Ordinato il 9 Luglio 2005, il giorno del mio prossimo compleanno mi mancheranno esattamente tre mesi per finire dodici anni di episcopato.

Naturalmente, non è che l’avvicinarsi di questa scadenza  mi porti a tirare i remi in barca!  Al contrario, penso di non aver mai corso cosí tanto! Non perché mi abbia preso la frenesia di portare a termine ciò che non sono riuscito a fare in questi anni o per voler fare tutto e sempre io, ma a causa di varie circostanze che hanno creato una situazione davvero difficile e pesante. Praticamente in questi mesi non ho potuto contare sull’aiuto del mio vicario generale;  il mio segretario, che è anche il cappellano diocesano della gioventù è stato assorbito da altri impegni ed è stato presente al 10 per cento, ed anche la suora che dà uno sguardo alla cucina e alla casa è assente ormai da un mese.

E cosí sono sempre in movimento. Sono già tre settimane che ogni giorno mi sposto in una parrocchia o zona pastorale diversa. Meno male che, un mese fa, è finalmente arrivata la Toyota Landcruiser, una macchina di seconda mano in buonissime condizioni, un vero regalo della Provvidenza.  Da almeno un paio d’anni infatti tutte le volte che mi mettevo in strada, un viaggio sí e uno no,  finivo per restare  a piedi a causa di qualche problema meccanico. Ora, con la macchina nuova sono almeno sicuro di arrivare a destinazione. In realtà, ho scoperto che la Land cruiser è un po’ dura per la mia schiena , che conta tutte le innumerevoli buche  delle nostre strade. Ma anche un vescovo deve pur fare un po’ di penitenza, o no? 

Oggi, facendo un po’ di conti, ho visto che nel giro di due settimane ho amministrato quasi 5000 cresime. E’ un fatto che mi fa riflettere. Oggettivamente, in una visione di fede, si tratta di un grande dono di Dio al suo popolo. Una massiccia effusione dello Spirito Santo su tantissimi ragazzi e ragazze, giovani, adulti e anziani in varie parti della diocesi. D’altra parte, non posso fare a meno di chiedermi:  fino a che punto tutti questi cresimandi comprendono e vivono il significato del sacramento, e quali sono di fatto i frutti dello Spirito nella loro vita quotidiana, nelle famiglie, cappelle e parrocchie da cui provengono e a cui ritornano? Siamo di fonte ad una grossa sfida per la missione della Chiesa in Lango. Vi chiedo di pregare perché la Chiesa di Lira, soprattutto attraverso i sacerdoti e catechisti trovi il coraggio di una preparazione più seria e un autentico cammino di fede per la ricezione dei Sacramenti, nella consapevolezza che siamo stati inviati ad evangelizzare e non solo a battezzare e cresimare.

A volte, specialmente in questi ultimi tempi, durante la cerimonia mi “distraggo” e mi scopro a guardare in viso i cresimandi, pensando e pregando:  “Gesù, credo nel tuo amore e nella potenza del tuo Spirito.  A Pentecoste ha acceso il fuoco della missione e lanciato Pietro e gli  apostoli sulle strade del mondo.  Spirito Santo, la tua venuta nel seno di Maria l’ha resa feconda, donandoci Gesù. Nell’Eucaristia di ogni giorno tu trasformi pane e vino nel suo Corpo e Sangue. Nel sacramento della Riconciliazione mi rinnovi e liberi dal mio peccato...  Cosa farai per questa ragazza, per questo giovane e adulto  che ora ti  riceve? Ti prego, Signore: manda il tuo Spirito e rinnova la faccia della terra! Guarisci, fortifica e rinnova la vita di questa persona, della sua famiglia, del villaggio in cui vive.”

Naturalmente, è una riflessione che applico innanzitutto a me stesso, una preghiera di cui io per primo ho bisogno. Chiamato e inviato a comunicare lo Spirito Santo, quanto sono docile e mi lascio guidare e trasformare da Lui nella mia vita e ministero quotidiano? E’ una riflessione che ora condivido con voi perche’, a pensarci bene,  di fatto vale anche per tutti noi  e ci aiuta tutti a vivere più intensamente e profondamente il Natale che stiamo per celebrare. 

Sí, perché non si tratta di accogliere Gesù nella nostra vita solo a Natale o nelle grandi feste, ma di aprire il nostro cuore all’azione del suo Spirito che opera in noi ogni giorno e tenta di  trasformarci e renderci un po’ alla volta più simili a Gesù.   Allora ogni giorno diventa Natale, venuta e presenza dell’Emmanuele, Dio-con-noi, che si fa carne nella nostra vita. E’ il dono di un Natale permanente, che auguro e chiedo per me e per tutti voi.

Sento che da voi ora fa molto freddo. Qui invece siamo ormai in piena stagione secca: il termometro segna spesso i 40 gradi e c’è polvere dappertutto. Un mese fa, a conclusione del giubileo, abbiamo chiuso le porte della Misericordia. Dopo la straordinaria esperienza del perdono del Padre per ognuno di noi, figli prodighi tornati a casa, siamo ora chiamati a fare sí che ogni casa, ogni famiglia diventi luogo di misericordia. “Genitori misericordiosi, famiglie in pace”. E’ questo lo slogan della campagna contro la violenza domestica che anche quest’anno la Chiesa cattolica ha lanciato in tutta l’Uganda durante l’Avvento. Purtroppo, nonostante questa campagna annuale, il fenomeno della violenza domestica è ancora molto diffuso fra la nostra gente.  Praticata in famiglia, la violenza straripa come un fiume in piena e  si diffonde a macchia d’olio fra i vicini, tra gruppi diversi per appartenenza tribale, politica e religiosa. L’ho dovuto constatare personalmete alcuni giorni fa, e la cosa mi è rimasta come un grosso peso sul cuore, che tenta di avvelenare la gioia del Natale.

Il pomeriggio prima della mia visita pastorale a Lwala, una cappella della parrocchia di Alito, ricevo una lettera minatoria, con timbro della comunità anglicana ed una firma illeggibile, in cui mi si diffida a mettere piede in quello che i protestanti ritengono loro territorio esclusivo.  Se non desisto, rischio “la perdita della vita, danni materiali o entrambe le cose”. Per prudenza e per evitare pericoli ai fedeli che verranno alla celebrazione, il mio segretario informa le autorità. Agenti in borghese si recano in serata sul posto per indagare. Il pastore protestante dimostra che il timbro usato è falso. Non ci sono indizi di attività sospette. L’indomani mattina, arriva la conferma: tutto è calmo. Vado, celebro la messa, amministro 237 cresime e poi benedico la nuova chiesa e la casa del catechista, a cui manca ancora l’anello di cemento su cui posare il tetto. Tutto bene. La gente è contenta e io torno a casa. La mattina dopo mi informano che durante la notte la casa del catechista è stata completamente demolita e rasa al suolo!

Sono cose che fanno male e rattristano. Una battuta d’arresto e un passo indietro nel difficile cammino del dialogo con i nostri fratelli protestanti. In questo clima, diventa più difficile accogliere, vivere e condividere il dono della pace e dell’unità fra tutti i figli di Dio che Gesù è venuto a portarci con la sua venuta. Pregate perché la luce e la pace del Natale prevalgano su ogni forma di male e di divisione.

Vorrei affidare alla vostra preghiera anche la situazone preoccupante di alcune delle nostre scuole, in gravi difficoltà finanziarie. Non ci sono soldi per pagare i debiti e per comperare il cibo per gli alunni. C’è il rischio che alcune non possano riaprire i battenti per il nuovo anno scolastico, all’inizio di febbraio...

Mi dispiace darvi queste notizie  proprio a Natale, ma sono parte della realtà che sto vivendo e per cui ho bisogno del vostro aiuto e preghiera. Ci sono naturalmente tante altre cose belle e positive che succedono e solo la mancanza di spazio non mi permette di codividerle. Anche quest’anno, per esempio, ho potuto distribuire 80 capre ai malati di Aids del Cosbel.  Ne abbiamo comprate 50; le altre 30 sono il prodotto di quelle distribuite l’anno scorso e restituite al Cosbel per aiutare altri malati. Il progetto di sostegno e solidarietà reciproca comincia a funzionare. Mentre scrivo, ho davanti a me il numero di Natale di “Lira Diocese News Update”, una piccola rivista mensile diocesana che dopo vari tentativi sta ora prendendo piede.  La vedo non tanto come un successo giornalistico, ma come strumento di comunicazione, unità e comunione all’interno della diocesi. Sono piccoli semi e segni di speranza. Confermano la certezza della fede nel Signore che è venuto, viene e rimane sempre con noi, per salvarci.

Prego, mi auguro e vi auguro di credere davvero che Dio ci ama e sta dalla nostra parte. In Gesù suo figlio e nostro fratello, l’Emmanuele. Oggi, a Natale e ogni giorno del nuovo Anno che sta per donarci. Grazie per la vostra preghiera ed aiuto. Buon Natale e Buon Anno a tutti!

P. Giuseppe

 

Per sostenere la missione di Mons. Franzelli: associazione Due Mani Onlus

 

 
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