IN NOME DEI DIRITTI

L’ira giusta del vecchio Pannella e l’eco ridondante dei suoi volenterosi epigoni.


E’ un’ira giusta quella che si leva dalle colonne di notizie radicali.Pannella, istrione della politica, sposta di livello la querelle di questi giorni sulla mancata presenza del Pontefice all’apertura dell’anno accademico alla Sapienza di Roma.Prima corregge il tiro sull’inopportunità dell’invito piuttosto che sull’accettazione, poi leva i suoi strali sull’asse politico trasversale che, a suon di gran cassa, ha difeso a spada tratta la libertà di parola del Pontefice.Questo, non per criticare le loro affermazioni contingenti, quanto piuttosto per palesare la chiara ipocrisia di quell’asse stesso, nessuno escluso, che in passato come tutt’oggi, nulla ha da obiettare sull’imbavagliamento mediatico di cui sono vittime Pannella ed il Partito Radicale in Italia.E’ su quest’identico diritto negato che, uno dei vati dei diritti civili italiani, punta il dito.Purtroppo l’uomo, già alto di suo, si leva di misura ed è quasi inarrivabile ai suoi discepoli che, per omaggiarlo, riescono a fare solamente un anticlericalismo di maniera, di cui si trovano pagine ben migliori su questi blog.